La tecnologia può aiutare a stimolare la prevenzione, sia nella salute personale e collettiva sia nella tutela degli ecosistemi, contribuendo a creare un circolo virtuoso che porti a ridurre i costi per il pubblico e per i risarcimenti, dando un supporto decisivo nel costruire un Paese più resiliente e sostenibile. È questo sostanzialmente quanto emerso dal Convegno di AIBA che si è svolto mercoledì scorso a Roma.
L’evento, dal titolo “Tech to protect: il Broker e l’innovazione tecnologica nella protezione di ecosistema, imprese e cittadini”, ha posto a confronto esponenti del mondo accademico, delle assicurazioni, dei consumatori e del welfare che si sono confrontati in merito al ruolo della tecnologia nel rispondere ad alcune sfide che questa nuova era sta ponendo: il cambiamento climatico e l’invecchiamento della popolazione.
I lavori sono stati introdotti dal Presidente Flavio Sestilli, cui sono seguiti gli interventi di Riccardo Cesari, Consigliere IVASS, e di Giovanni Liverani, Presidente ANIA.
Nella tavola rotonda “Protezione, ambiente ed ecosistema” si sono confrontati il Professor Edoardo Croci, Docente di Economia Ambientale, Centro GREEN, presso l’Università Bocconi, Umberto Guidoni, Co-Direttore Generale ANIA, e Laura Pulcini, Vice Presidente e Direttore ADOC.
Nella tavola “Protezione dei cittadini in ambito welfare” si sono confrontati poi Luca Foresti, CEO and Founder First Principles Srl, il Professor Massimo Franzoni, Ordinario di Diritto Civile presso l’Università di Bologna, e Giovanna Melandri, Presidente Human Foundation e Fondatrice GSG Impact.
“Il cambiamento climatico, coi suoi fenomeni sempre più frequenti ed intensi sottolinea come la sostenibilità non possa più essere posta in discussione, ma rappresenti l’unica direzione possibile”, ha dichiarato Flavio Sestilli, Presidente di AIBA. “Anche se è da poco stato prorogato, l’obbligo per le imprese di stipulare l’assicurazione contro i rischi catastrofali, nel complesso è un provvedimento che potrà contribuire a rendere più sostenibile il sistema Paese, e darà resilienza, forza alla supply chain, favorendo la continuità di business anche in caso di eventi catastrofali. Ma non basta: per un Paese davvero sostenibile e resiliente, occorrono ulteriori interventi di prevenzione, mitigazione e adattamento. Inoltre, è necessario che anche le istituzioni mettano in atto nuove misure per rendere più sicuro il territorio, ante e post evento”.
Il Convegno ha poi approfondito l’evoluzione demografica dell’Italia, che pone sotto pressione la tenuta e la stabilità economica e sociale. Oggi, evidenziano i dati Istat, gli over 65 sono il 14% della popolazione, nel 2050 saranno il 34,5%. Inoltre, va sottolineato che il progressivo invecchiamento viaggia in parallelo col calo della natalità: se nel 2008 nascevano 577mila bambini, nel 2023 ne sono nati soltanto 379mila.
Tutto questo ha conseguenze sul settore sanitario e sull’assistenza, sul sistema pensionistico e sul mondo del lavoro, e rende necessario un ampio ventaglio di interventi, quali politiche di assistenza sanitaria, partnership pubblico-privato, sinergie col terzo settore, semplificazione burocratica, potenziamento del welfare territoriale. In questo percorso, la tecnologia potrà offrire un importante supporto nel migliorare, ad esempio, la capacità di diagnostica e cura così come nella tutela degli ecosistemi.
L’opportunità della tecnologia per il settore assicurativo e del brokeraggio
“L’evoluzione tecnologica può essere un volano anche per il settore assicurativo e per quello dell’intermediazione. La prevenzione è uno dei settori in cui ci saranno i vantaggi maggiori. Più useremo la tecnologia e l’intelligenza artificiale, più riusciremo – ad esempio grazie all’analisi dei dati – a prevenire i rischi della salute e ad avere persone più sane, intervenendo in anticipo. Questo ridurrà i costi sul pubblico e porterà anche a ridurre anche i costi dei risarcimenti.” – ha aggiunto il Presidente di AIBA – “La tecnologia ci aiuterà infine a cambiare visione del mondo assicurativo: da mero pagante di indennizzo ad evento avvenuto, al soggetto che aiuta a stare meglio e dà consigli per abbattere il rischio, aumentando la resilienza della società. È quello che si chiama Impact Underwriting.”
“L’evoluzione tecnologica, mettendo a disposizione di noi Broker nuovi strumenti e nuove opportunità, conferma e rafforza quello che è da sempre il nostro ruolo sociale. Come intermediari a metà strada tra il mercato assicurativo e le imprese, siamo in una posizione ideale per leggere i cambiamenti in corso nella società, intercettare i bisogni emergenti, supportare i clienti con la nostra consulenza professionale, anche potenziata dalla tecnologia e dall’AI, e rappresentare le nuove esigenze al mercato, facendo da motore di innovazione. E non solo. Oggi vediamo che i Broker sono anche, e sempre più, consulenti di persone fisiche: le aiutano a pianificare al meglio le strategie di tutela del rischio. Siamo certi che questo trend andrà ad evolversi in futuro.” – ha concluso Sestilli.
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