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Cnp Assicura: «Gli Esg nostra bussola strategica»


Il manager sottolinea che «la nostra Ragion d’Essere, ovvero la bussola che guida tutte le nostre azioni, ci definisce “assicuratori e investitori responsabili”». Gli Esg sono integrati nelle policy, nell’offerta e nella cultura aziendale. Il gruppo punta a 30 mld di investimenti verdi al 2025

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Per il Gruppo Cnp Assurances, l’integrazione dei fattori Esg fa parte del dna aziendale. «La nostra Ragion d’Essere, ovvero la bussola che guida tutte le nostre azioni, ci definisce “assicuratori e investitori responsabili”». Lo sostiene Marco Passafiume Alfieri, ceo di Cnp Assicura, controllata al 100% dal gruppo Cnp Assurances, secondo il quale oggi «l’Esg Identity è uno degli asset più strategici per una compagnia assicurativa, una chiave per attrarre capitali e ottenere migliori condizioni di finanziamento». Un leva competitiva che si traduce in integrazione di fattori Esg nelle politiche aziendali, in un’offerta prodotti (la maggior parte dei quali classificata articolo 8 Sfdr) progettati per contribuire positivamente all’ambiente e alla società, e in un piano di formazione Esg  rivolto a tutti i livelli dell’organizzazione con l’obiettivo di creare una cultura aziendale che non solo rispetti gli standard Esg, ma li promuova attivamente. Il Gruppo si è dato l’obiettivo di raggiungere 30 miliardi di euro in investimenti verdi entro il 2025. «Il nostro impegno – chiarisce il Ceo – è duplice: rafforzare le nostre strategie Esg, e supportare i nostri partner distributivi nel guidare i clienti verso un futuro finanziario più sostenibile. Da parte nostra abbiamo il dovere in quanto assicuratori, di guidare gli investitori verso scelte responsabili».

Come vede l’attuale contesto normativo europeo Esg per le assicurazioni? E quali sono le connessioni con Sfdr?

L’attuale contesto normativo europeo Esg per il settore assicurativo sta sicuramente evolvendo a un ritmo rapido e sta trasformando i processi di investimento delle Compagnie assicurative. Le politiche come l’Sfdr (Sustainable Finance Disclosure Regulation) e la Tassonomia Europea sono strumenti fondamentali che obbligano il comparto a essere più trasparente in termini di processi di investimento e gestione dei rischi legati ai fattori Esg. Ad esempio, la regolamentazione Sfdr obbliga le Compagnie a garantire che tutti i prodotti di investimento siano classificati correttamente secondo i criteri Esg e che le informazioni siano fornite in modo chiaro e trasparente ai nostri clienti, affinché possano fare scelte informate. L’Sfdr ci obbliga anche ad aumentare la trasparenza sulle modalità attraverso le quali i rischi legati a fattori ambientali, sociali e di governance influenzano i nostri investimenti. Questo significa che dobbiamo organizzarci per essere in grado di documentare e comunicare in modo chiaro come i rischi climatici, i rischi sociali e i rischi legati alla governance possano impattare i nostri bilanci e la nostra offerta di prodotti. Allo stesso modo, la Tassonomia dell’Ue ci aiuta a identificare quali attività economiche possiamo considerare effettivamente “sostenibili” ed orientare i nostri investimenti in modo da supportare la transizione ecologica.

La connessione tra l’Esg e l’Sfdr è evidente e molto forte, poiché entrambe le normative si concentrano sulla trasparenza e sull’integrazione dei fattori Esg nei processi di investimento e di gestione del rischio. Per il Gruppo Cnp Assurances, l’integrazione di questi fattori è nel dna aziendale e va al di là della questione normativa. La nostra Raison d’etre (Ragion D’Essere), ovvero la bussola che guida tutte le nostre azioni, ci definisce “assicuratori e investitori responsabili”. Per noi le strategie di investimento e la gestione dei rischi Esg rappresentano dunque un’opportunità di crescita duratura di lungo periodo.

Quanto è importante per Cnp Assicura la propria Esg Identity sul mercato?

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L’Esg Identity è diventata uno degli asset più strategici per una compagnia assicurativa oggi. Non si tratta solo di una questione di conformità normativa o di “buona reputazione”, ma di una vera e propria leva competitiva che ha un impatto diretto sulla nostra capacità di attrarre e mantenere clienti, investitori e talenti. In un mercato sempre più orientato alla sostenibilità, i consumatori sono sempre più attenti a come le aziende gestiscono i temi legati all’ambiente, alla responsabilità sociale e alla governance. I nostri clienti vogliono sapere che la Compagnia alla quale scelgono di affidarsi condivide i loro valori e si impegna a operare in modo responsabile. L’Esg Identity aiuta a costruire una relazione di fiducia e a rafforzare la reputazione della Compagnia, un aspetto fondamentale in un settore come il nostro, dove la fiducia è il principale motore di crescita.

Dal punto di vista degli investitori, l’Esg è diventato un criterio cruciale per valutare la solidità e la resilienza di una Compagnia nel lungo periodo. Gli investitori istituzionali, ma anche i singoli, sono sempre più consapevoli che l’integrazione dei fattori Esg può influenzare positivamente i rendimenti e ridurre i rischi legati a questioni ambientali, sociali o di governance. Per le compagnie assicurative, una solida Esg Identity diventa una chiave per attrarre capitali e ottenere migliori condizioni di finanziamento.

Inoltre, non possiamo dimenticare il ruolo crescente che l’Esg ha nell’attrazione dei talenti. Le generazioni più giovani, che sono sempre più presenti nel mondo del lavoro, sono molto sensibili agli impegni di sostenibilità e responsabilità sociale delle aziende. Per una Compagnia assicurativa, avere una forte identità Esg significa essere percepiti come un datore di lavoro etico, innovativo e in grado di attrarre e trattenere i migliori talenti. Questo, a lungo termine, si traduce in un capitale umano più motivato e produttivo.

Quando i temi Esg hanno iniziato a entrare nella vostra attività? E perché?

I temi Esg hanno iniziato a entrare nella attività del nostro Gruppo da ormai 10 anni con crescente intensità, anche se i principi legati alla sostenibilità sono sempre stati parte integrante del nostro approccio. L’evoluzione delle normative internazionali e la crescente consapevolezza da parte dei clienti e degli investitori sull’importanza di un business responsabile hanno accelerato questo processo. Abbiamo integrato i fattori Esg nelle nostre politiche aziendali non solo per rispondere a una domanda crescente di trasparenza e responsabilità, ma anche per contribuire positivamente alla società e all’ambiente. Questo approccio ci permette di gestire i rischi in modo più efficace, adattandoci ai cambiamenti del mercato e delle regolamentazioni globali, e di promuovere pratiche aziendali sostenibili a lungo termine.

Avete adottato policy interne su temi Esg o codici etici?

Abbiamo adottato diverse politiche per integrare i principi Esg nelle nostre operazioni aziendali. Queste politiche ci guidano nel garantire una gestione responsabile e sostenibile, in linea con la nostra Ragion D’Essere, le aspettative dei nostri stakeholder e con le normative in evoluzione.

I nostri sforzi sono riconosciuti da agenzie di rating specializzate nell’ambito Esg, nello specifico Msci ha valutato con la votazione massima (AAA) l’impegno in questo ambito e S&P Global CSA ci ha attribuito un rating di 56/100. Inoltre, a livello Italia abbiamo ottenuto la certificazione per la parità di genere. Questi risultati sono frutto di un lavoro che permea l’azienda e che vede diverse politiche interne, tra cui:

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  • Policy di esclusione: Abbiamo una policy di esclusione che esclude dagli investimenti determinati settori e attività considerate incompatibili con i nostri valori aziendali e gli standard etici, come il finanziamento di attività legate alla produzione di armi, al tabacco o a progetti con impatti ambientali e sociali negativi.
  • Dei (Diversità, Equità e Inclusione): siamo fortemente impegnati a promuovere un ambiente di lavoro diversificato e inclusivo. L’azienda adotta un approccio strutturato e concreto per garantire pari opportunità in tutte le fasi della vita lavorativa, favorendo un ambiente in cui ogni persona possa esprimere al meglio il proprio potenziale. L’impegno in questa direzione include tra l’altro l’adozione di politiche per la parità di genere definendo, regole chiare e linee guida per promuovere la piena equità nei percorsi di carriera e nelle politiche retributive, eliminando qualsiasi forma di discriminazione di genere.
  • Policy sulle remunerazioni: Le nostre politiche di remunerazione sono progettate per premiare le performance individuali e aziendali in modo equo, incentivando comportamenti che riflettano anche i valori Esg.
  • Codice Etico e Codice di Condotta: Abbiamo adottato un Codice Etico e di Condotta che stabilisce le linee guida per il comportamento dei dipendenti, dei partner commerciali e dei fornitori. Questo codice riflette il nostro impegno per la trasparenza, l’integrità e la responsabilità, e promuove pratiche etiche in ogni ambito della nostra attività.

In generale, queste politiche sono fondamentali per garantire che il nostro impatto sull’ambiente e sulla società sia positivo e che operiamo in modo responsabile, rispettando gli standard di governance più elevati.

Avete un piano di formazione sugli Esg?

La formazione sugli Esg non è limitata a un singolo momento, ma è parte di un processo continuo. Organizzazione di seminari, webinar e corsi di aggiornamento garantiscono che i dipendenti siano sempre al passo con le evoluzioni delle normative e le best practice in tema di sostenibilità. Abbiamo implementato un piano di formazione dedicato sui temi Esg (Environmental, Social, Governance), che è rivolto a tutti i livelli della nostra organizzazione. La formazione è una parte fondamentale del nostro impegno per garantire che ogni dipendente, collaboratore e partner sia adeguatamente informato e consapevole delle pratiche sostenibili e delle normative Esg.

Per tutti i dipendenti abbiamo sviluppato corsi di formazione obbligatori, che coprono i principi fondamentali di Esg, l’importanza della sostenibilità, le politiche aziendali in materia di responsabilità sociale e ambientale, e la conformità alle normative applicabili. Inoltre, sulla piattaforma della formazione Cnp Academy, i corsi di formazione sono stati anche messi a disposizione delle reti distributive.

Questo programma è pensato per sensibilizzare ogni singolo membro del team sull’importanza di questi temi e come possono essere integrati nel loro lavoro quotidiano. In questo modo, il nostro obiettivo è creare una cultura aziendale che non solo rispetti gli standard Esg, ma li promuova attivamente, contribuendo a un futuro più sostenibile e responsabile.

Avete creato un team dedicato agli Esg interni?

Per rafforzare il nostro impegno verso la sostenibilità, abbiamo istituito un team interno dedicato ai temi Esg, con l’obiettivo di integrare in modo sempre più efficace i principi di sostenibilità, responsabilità sociale e governance nelle nostre attività aziendali. Questa squadra rappresenta un pilastro strategico della nostra visione Esge lavora in sinergia con tutte le funzioni aziendali, garantendo un approccio trasversale e strutturato. Il team si occupa di promuovere, monitorare e supportare l’implementazione delle iniziative Esg, favorendo un impatto concreto e misurabile nel tempo.

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L’azienda prevede obiettivi strategici in ambito sostenibilità? Quali azioni sono state intraprese per il raggiungimento di tali obiettivi?

La sostenibilità è parte integrante della nostra Ragion d’Essere, che non solo definisce i principi guida delle nostre azioni, ma include anche Kpi specifici per misurare l’impatto che generiamo su ogni stakeholder. Da anni affianchiamo al bilancio finanziario anche quello non-finanziario e, quest’anno, abbiamo compiuto un passo significativo pubblicando per la prima volta il nostro bilancio di sostenibilità, in conformità con la direttiva Csrd.

Sul fronte degli investimenti, come Gruppo ci impegniamo a finanziare la transizione energetica ed ecologica, integrare le aspettative ambientali dei clienti nella gestione dei loro risparmi, ridurre le emissioni di gas serra e proteggere la biodiversità.

Ci siamo posti un obiettivo ambizioso: raggiungere 30 miliardi di euro in investimenti verdi entro il 2025. Dal 2019 al 2023, abbiamo ridotto del 56% l’impronta di carbonio del nostro portafoglio investimenti, superando con largo anticipo l’obiettivo della Net-Zero Asset Owner Alliance, che prevedeva una riduzione del -25% tra il 2019 e il 2024. Guardando al futuro, entro la fine del 2025 puntiamo a misurare la biodiversità del 100% del nostro patrimonio forestale, con l’obiettivo di mantenerne o migliorarne il livello.

La sostenibilità non è solo un impegno, ma una leva strategica per creare valore a lungo termine per i nostri clienti, i nostri partner e l’intera comunità.

Quali sono i maggiori rischi e le sfide legati agli Esg, per voi e per i vostri clienti?

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Nel nostro settore, integrare i principi Esg è una grande opportunità, ma comporta anche sfide importanti. Per noi, uno dei principali ostacoli è l’evoluzione normativa, che richiede un continuo aggiornamento per garantire trasparenza e conformità. Inoltre, operando in un mercato aperto, abbiamo una visibilità limitata sui clienti finali, rendendo più complesso allineare l’offerta alle loro preferenze Esg. A questo si aggiunge la necessità di gestire i rischi climatici e di transizione negli investimenti, assicurando un equilibrio tra sostenibilità e rendimento.

Anche per i clienti le sfide non mancano: la consapevolezza Esg non è ancora diffusa in modo omogeneo, e molti si chiedono come coniugare sostenibilità e performance finanziaria. L’offerta di soluzioni responsabili sta crescendo, ma serve sempre più trasparenza per aiutare gli investitori a fare scelte informate. Il nostro impegno è duplice: rafforzare le nostre strategie Esg, e supportare i nostri partner distributivi nel guidare i clienti verso un futuro finanziario più sostenibile.

Come si traducono i fattori Esg nelle decisioni di investimento?

I fattori Esg sono ormai un elemento centrale nelle decisioni di investimento di una compagnia assicurativa. L’integrazione di criteri ambientali, sociali e di governance (Esg) nelle nostre scelte d’investimento non è solo una risposta alle normative europee come l’Sfdr e la Tassonomia, ma rappresenta anche una strategia di lungo termine che mira a ridurre i rischi e ottimizzare i ritorni.

Nel nostro processo di investimento, i fattori ambientali sono fondamentali per valutare la sostenibilità a lungo termine di un asset. Per esempio, quando valutiamo i nostri investimenti, ne consideriamo l’impatto ambientale, la capacità di adattarsi alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, e il rispetto delle normative climatiche. Le realtà che non adottano politiche adeguate per la gestione del rischio climatico o che sono troppo esposte a settori ad alta intensità di carbonio (come il carbone o il petrolio) potrebbero rappresentare un rischio finanziario maggiore, sia per i costi normativi che per i danni reputazionali. In questo contesto, tendiamo a privilegiare investimenti green (energie rinnovabili o in soluzioni tecnologiche a basso impatto).

Per quanto riguarda gli aspetti sociali, valutiamo in che modo le realtà in cui investiamo gestiscono il loro impatto sociale, inclusi i diritti dei lavoratori, la diversità, l’inclusione, le pratiche di approvvigionamento responsabile, e la relazione con le comunità locali. Una realtà che ha una buona gestione delle risorse umane e promuove una cultura inclusiva e diversificata è generalmente più resiliente e in grado di attrarre e mantenere talenti di alta qualità. Inoltre, consideriamo anche l’impegno delle aziende verso la responsabilità sociale d’impresa (Csr) e la loro trasparenza nelle pratiche aziendali. Investire in aziende che abbiano politiche sociali forti significa ridurre il rischio di controversie legali, boicottaggi o danni reputazionali che potrebbero danneggiare il valore dell’investimento.

Il fattore governance è altrettanto cruciale. Un buon sistema di governance è essenziale per la gestione del rischio e la crescita sostenibile. Valutiamo aspetti come la trasparenza nella gestione aziendale, l’indipendenza del consiglio di amministrazione, le politiche di remunerazione dei dirigenti e l’etica aziendale. Le aziende che hanno una buona governance tendono a prendere decisioni più ponderate e a ridurre il rischio di comportamenti fraudolenti o mal gestiti. Un’azienda con una governance debole, o che manca di responsabilità e trasparenza, potrebbe trovarsi ad affrontare problemi significativi, dai conflitti di interesse alla gestione inefficace delle risorse, con un impatto diretto sulle performance finanziarie.

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Che ruolo sta acquisendo il concetto di Transizione nei vostri investimenti?

Il concetto di transizione sta acquisendo un ruolo sempre più centrale nei nostri investimenti, in linea con la crescente consapevolezza globale riguardo alla sostenibilità e all’importanza di ridurre l’impatto ambientale delle attività economiche. La transizione, in questo contesto, si riferisce al passaggio verso un’economia più verde, a basse emissioni di carbonio e maggiormente sostenibile, e questo processo è diventato un elemento fondamentale nelle nostre strategie di investimento.

Per noi, la transizione non riguarda solo l’adattamento alle normative ambientali o la riduzione dell’impatto ecologico, ma anche l’opportunità di investire in settori e aziende che stanno abbracciando modelli di business più sostenibili. La nostra attenzione è rivolta a quelle imprese che, pur operando in settori tradizionalmente ad alto impatto ambientale, stanno compiendo sforzi concreti per ridurre le proprie emissioni di gas serra, migliorare l’efficienza energetica e adottare pratiche più responsabili.

Abbiamo adottato un approccio che include la valutazione della capacità delle aziende di gestire e attuare la transizione ecologica. Questo significa non solo esaminare l’impatto ambientale diretto, ma anche considerare la governance e la gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici e alle future regolazioni normative. Investire in imprese che sono ben posizionate per affrontare e guidare questa transizione è diventato un obiettivo strategico, in quanto crediamo che queste aziende possiedano un vantaggio competitivo a lungo termine.

Inoltre, abbiamo iniziato a integrare sempre di più strumenti finanziari legati alla transizione, come i green bonds o fondi tematici focalizzati su soluzioni innovative per la sostenibilità, per diversificare il nostro portafoglio e promuovere iniziative che contribuiscono positivamente all’ambiente e alla società. La transizione sta quindi diventando una leva per favorire la crescita e l’innovazione, poiché investiamo in soluzioni che supportano il cambiamento verso un futuro più sostenibile.

In sintesi, la transizione è vista come un’opportunità che, se gestita correttamente, non solo mitiga i rischi legati ai cambiamenti climatici, ma può anche generare ritorni a lungo termine, contribuendo a costruire un’economia più resiliente e responsabile.

Quale è la percentuale di prodotti art. 8 e 9? Quali previsioni per il futuro?

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Attualmente, la maggior parte dei nostri prodotti è classificata come Articolo 8 secondo la regolamentazione Sfdr (Sustainable Finance Disclosure Regulation). Questo significa che queste soluzioni promuovono caratteristiche ambientali e sociali, integrando principi Esg nei prodotti offerti ai nostri clienti. Sebbene non siano focalizzati esclusivamente su obiettivi di investimento sostenibile come i prodotti Articolo 9, tutte le nostre polizze sono progettate per contribuire positivamente all’ambiente e alla società, attraverso la promozione di pratiche sostenibili e responsabili.

Per il futuro, la nostra strategia prevede di espandere ulteriormente l’integrazione degli Esg, con un continuo monitoraggio delle opportunità per ampliare la nostra offerta di prodotti, e valutare come evolvere anche verso soluzioni che possano essere classificate come Articolo 9. Il nostro obiettivo è quello di evolvere le nostre soluzioni sempre di più in ottica Esg supportando la transizione verso un’economia più sostenibile, con benefici a lungo termine per i clienti e per la società. Inoltre, gli investimenti sostenibili tendono ad essere meno volatili nel lungo periodo perché le aziende che integrano pratiche Esg solide sono più resilienti ai rischi legati ai cambiamenti normativi, alle crisi ambientali e sociali.

Avete notato da parte dei vostri clienti un maggior interesse verso prodotti sostenibili?

Come rilevato dall’osservatorio condotto da Doxa per Cnp nel 2024, nonostante la crescente attenzione sulla crisi climatica, gli investitori italiani sono ancora poco informati sulla finanza green. Infatti, in ambito Esg, è diminuita la percentuale di investitori che dichiara di aver ricevuto una proposta di prodotti socialmente responsabili da consulenti e istituti finanziari (dal 54% del 2023 al 42% del 2024), nonostante sia cresciuto l’interesse per questo tipo di investimento.

Da parte nostra abbiamo il dovere in quanto assicuratori, di guidare gli investitori verso scelte responsabili, sfruttando il know-how della casa madre francese. La compagnia si impegna a sensibilizzare il mercato italiano sull’importanza delle soluzioni finanziarie sostenibili, convinta del loro valore nel medio-lungo termine.

Noemi Primini

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