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Cnpr forum, tra dazi e crisi internazionali cresce la percezione di sfiducia di cittadini e imprese


(AGENPARL) – Roma, 14 Aprile 2025

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(AGENPARL) – Mon 14 April 2025 *Cnpr forum, tra dazi e crisi internazionali cresce la percezione di
sfiducia di cittadini e imprese*
*Malagola (FdI): “Pil italiano cresce più della Germania”*
*Pirro (M5s): “Calano potere d’acquisto e produzione industriale”*
*Tenerini (FI): “Sostenere chi vuol creare lavoro e benessere”*
*Mari (Avs): “Governo continua a favorire chi non rispetta le regole”*
“Nonostante le percezioni negative, i dati macroeconomici mostrano
un’Italia in crescita, con un PIL superiore a quello della Germania,
disoccupazione ai minimi da 18 anni, bilancia commerciale positiva e
deficit sotto controllo. In un contesto segnato da tensioni globali e dazi,
il sistema produttivo e bancario italiano si dimostra solido. L’Italia gode
di alta fiducia a livello internazionale ed è vista come un alleato
credibile. Alla guida del Paese c’è Giorgia Meloni, considerata la leader
più autorevole secondo i sondaggi”.
Lo ha dichiarato *Lorenzo Malagola *(FdI), segretario della Commissione
Lavoro alla Camera, nel corso del Cnpr forum “Segnali dall’economia reale:
Italia tra crescita dell’occupazione e calo della fiducia” promosso dalla
Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili,
presieduta da *Luigi
Pagliuca*.
Di parere opposto *Elisa Pirro*, senatrice del M5s in Commissione Bilancio
a Palazzo Madama: “I dati reali mostrano un’Italia in difficoltà: bollette
in aumento, imprese in cassa integrazione, produzione industriale in calo
da 25 mesi e stipendi in perdita di potere d’acquisto. Questo alimenta
sfiducia tra cittadini e imprese, che chiedono una guida chiara nelle
politiche industriali. Il governo, inizialmente orientato al “lasciar
fare”, appare assente. Le misure attuate, come Transizione 5.0, risultano
inefficaci e poco utilizzate, mentre sarebbe stato più utile mantenere la
precedente Transizione 4.0, che aveva funzionato”.
Secondo *Chiara Tenerini*, deputata di Forza Italia in Commissione Lavoro a
Montecitorio: “Nonostante la percezione negativa diffusa sull’economia, i
dati macroeconomici indicano segnali positivi: il PIL è cresciuto dello
0,9% e la disoccupazione è in calo. Tuttavia, fattori esterni come la crisi
geopolitica, l’aumento dei costi energetici e i dazi USA alimentano
l’incertezza. Il governo sta lavorando su riforme strutturali, ma fatica a
comunicare efficacemente. Intanto, l’opposizione contribuisce a diffondere
sfiducia. Serve maggiore coesione per affrontare le sfide comuni,
riconoscendo la stabilità dell’esecutivo come punto di forza per il futuro
del Paese”.
Sulla sfiducia degli italiani *Francesco Mari (Avs)*, segretario della
Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia,
ammonisce: “La percezione negativa sull’economia è concreta e radicata
nella quotidianità delle persone: chi lavora fatica ad arrivare a metà mese
e le imprese che rispettano le regole sono in difficoltà. Il quadro reale
del Paese è distante da quello ottimistico descritto dal governo. I costi
della burocrazia restano alti e le promesse elettorali disattese. Serve una
riforma profonda del sistema produttivo per sostenere imprese sane e
contrastare la diffusione di lavoro povero e concorrenza sleale. Intanto
aumentano i part-time involontari e calano i redditi: questa è
l’occupazione promossa dal governo”.
Nel corso del dibattito, moderato da *Anna Maria Belforte*, il punto di
vista dei professionisti è stato espresso da *Eleonora Linda Lecchi*,
commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bergamo: “Secondo gli ultimi
dati Istat, la fiducia di imprese e consumatori nell’economia italiana è in
calo. Le piccole e medie imprese segnalano burocrazia e costi indiretti
eccessivi. Servono interventi urgenti per creare un contesto più favorevole
alla produzione e agli investimenti, condizione necessaria per rilanciare
l’economia e rafforzare la fiducia nella competitività del Paese”.
Le conclusioni sono state affidate a *Paolo Longoni*, consigliere
dell’Istituto nazionale esperti contabili: “La sfiducia diffusa è legata al
calo del potere d’acquisto dei salari, tra i più bassi d’Europa, e alla
crisi demografica che influenza i dati sull’occupazione. A peggiorare il
quadro contribuiscono le incertezze delle guerre commerciali e la cronica
inefficacia delle semplificazioni amministrative. La vera chiave per
rilanciare la produttività è rendere più semplice fare impresa, non
tagliare i costi o sacrificare la sicurezza”.



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