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FabbricaFuturo Italia, il rinascimento industriale del Made in Italy


Negli ultimi anni, le imprese italiane stanno attraversando una delle fasi più turbolente della loro storia: pandemia, guerre, crisi geopolitiche, dazi… Eppure, gli imprenditori non si sono fermati: nel 2024, nonostante lo scenario internazionale, l’export italiano ha raggiunto i 623,5 miliardi di euro, registrando un calo di appena 0,4% rispetto al 2023 (fonte Istat). È il segno di una resilienza che merita di essere celebrata, come avviene dal 2024, con la Giornata del Made in Italy, che cade ogni 15 aprile. Ma la capacità imprenditoriale è anche il nuovo punto di (ri)partenza del rinascimento industriale italiano: è dal prodotto ben fatto e di qualità che le nostre aziende possono affrontare le crisi. È il messaggio dell’evento FabbricaFuturo Italia – l’impresa e il prodotto, promosso dalla rivista Sistemi&Impresa (edita dalla casa editrice ESTE, editore anche del nostro quotidiano) che si tiene a Modena il 12 e 13 giugno 2025.

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L’iniziativa editoriale – nata in seno al progetto FabbricaFuturo, il roadshow territoriale dedicato all’analisi e all’approfondimento dei trend della Manifattura – si candida come appuntamento per fotografare la situazione del sistema industriale italiano e proporre una vita per un nuovo rinascimento della fabbrica nel nostro Paese, facendo appello alle capacità innovative e creative delle aziende del Made in Italy.

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Il contesto per la Manifattura è sfidante. Già durante l’emergenza pandemica erano emerse criticità nelle forniture, solo in parte risolte; la crisi energetica, legata all’invasione russa dell’Ucraina, ha ulteriormente aggravato la situazione; e, recentemente, l’incognita dei dazi annunciati dal Presidente Usa Donald Trump, mina gli equilibri del commercio globale, attualmente polarizzato tra Stati Uniti e Cina. Al momento, l’Italia ha registrato una crescita dell’export verso entrambi i Paesi: tra il 2019 e il 2023, è stato rispettivamente del 47,5% e del 47,8%. Oggi siamo il quarto Paese europeo per apertura verso i mercati extra Unione europea, con un surplus commerciale verso gli Usa di circa 35 miliardi di euro; sommato all’avanzo tedesco (oltre 85 miliardi), rappresenta il 70% dell’intero surplus commerciale europeo con Washington. È quanto si legge nel Rapport Istat sulla competitività dei settori produttivi 2025.

Tuttavia, dietro ai risultati incoraggianti, si nascondono alcune fragilità strutturali: l’analisi delle unità locali delle imprese evidenzia che, pur essendo limitato il numero delle aziende esposte a rischi critici, l’impatto economico può essere significativo a livello territoriale a causa della dipendenza dalle reti produttive internazionali. Come affrontare dunque questo scenario?

Il prodotto ben fatto per affrontare le crisi

L’evento FabbricaFuturo Italia: l’impresa e il prodotto prova a rispondere al quesito, chiedendosi proprio se lo spirito imprenditoriale e manageriale italiano sarà in grado di affrontare le sfide globali e dare vita a un nuovo ‘rinascimento industriale’. L’iniziativa editoriale si sviluppa nell’arco di due giornate, con sessioni plenarie, approfondimenti verticali dedicati ai settori Agrifood, Pharma/Beauty e Automotive (12 giugno) e lavoratori tematici (13 giugno). Al momento sostengono il progetto: Avanade, Considi, MADE Competence Center Industria 4.0, Bit Life Solutions. Oltre ai player tecnologici, intervengono durante le due giornate esperti come Patrizio Bianchi, già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Cattedra Unesco Educazione, Crescita e Uguaglianza; Giuliano Busetto, Presidente di Digital Industries World; Emanuele Frontoni, Professore di Informatica e Co-Director del Vision, Robotics & Artificial Intelligence Lab di Università di Macerata; Franco Mosconi, Professore di Economia e Politica Industriale dell’Università di Parma; Sauro Vicini, Cluster Manager di Cluster-Er Health.

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Protagonisti di FabbricaFuturo Italia sono anche i casi aziendali, raccontati da: Fabrizio Bacchi, Business Development Manager di Valpharma Group (farmaci); Alessandra Barbieri, Vicepresidente di Cofle (cavi e di sistemi di controllo); Alessandro Ceriani, Presidente di Sp spa (riso); Giulio Gherri, Ceo di Parmafood (salumi); Claudia Persico, Vp & Rotational Director di Persico (stampi e impianti chiavi in mano); Luca Travaglini, Chairman & CEO di Planet Farms (prodotti freschi come insalate).

Durante l’iniziativa editoriale è anche presentato al pubblico il libro dal titolo Bello e ben fatto. Il prodotto italiano rilancia la manifattura (ESTE, 2025), a cura di Chiara Lupi, Direttrice Editoriale di Edizioni ESTE e Direttrice Responsabile di Sistemi&Impresa. Il libro raccoglie i contributi di esperti che analizzano il ruolo centrale del prodotto Made in Italy nel futuro della manifattura: Nicola Costantino, Professore di Ingegneria Economico Gestionale, già Rettore di Politecnico Di Bari; Bianca Maria Colosimo, Professoressa presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano; Flaviano Celaschi, Professore di Disegno Industriale dell’Università Alma mater studiorum Di Bologna; Benedetta Giovanola, Professoressa di Etica dell’Università degli Studi di Macerata; Frontoni; Ilaria Giannoccaro, Professoressa di Ingegneria Economico-Gestionale del Politecnico Di Bari; Marco Bentivogli, Coordinatore Nazionale di Base Italia; Alfredo de Massis, Professore di Imprenditorialità e Family Business della Libera Università di Bolzano; Marco Taisch, Professore di Advanced&sustainable manufacturing del Politecnico di Milano.



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