PONTEDERA- Dal bisogno di una regia nazionale in grado di integrare innovazione e tecnologie digitali in un sistema produttivo frammentato, composto principalmente da micro e piccole imprese artigianali, alle opportunità di trasmettere nuove competenze alle maestranze manifatturiere, fino alla necessità di sviluppare investimenti nella ricerca per trattenere i talenti sul territorio: queste sono alcune delle sfide cui il sistema moda è chiamato a rispondere. Le tematiche sono emerse durante la tavola rotonda “Fashion & Hi-Tech”, organizzata dall’Istituto Modartech nell’ambito del progetto “The AFAM Roadshow”, un’iniziativa itinerante che attraversa sette città italiane per promuovere il dialogo tra arte, design e tecnologia applicate al patrimonio culturale.
Il progetto è organizzato dal CNR ISPC, con il contributo della RUFA – Rome University of Fine Arts, e in collaborazione con le eccellenze del territorio. L’incontro, svoltosi il 15 aprile al Museo Piaggio di Pontedera, ha trattato il tema “Visions: Design & Hi-Tech” ed è stato inserito nel calendario ufficiale del MIMIT in occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy. L’obiettivo era riunire intorno a un tavolo esperti e professionisti provenienti da università internazionali, come il CNR ISPC e l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, insieme a enti di ricerca, aziende e realtà formative AFAM per discutere su come l’uso di nuovi materiali, processi produttivi innovativi e l’integrazione dell’intelligenza artificiale stiano ridefinendo la tradizione manifatturiera italiana, sia nel settore della moda che del design.
Durante la tavola rotonda, organizzata dalla Scuola di Alta Formazione di Pontedera, sono intervenuti Ivano Cauli (Innovation Director Pitti Immagine), Leonardo Cappello (Textile Robotics LAB, Scuola Superiore Sant’Anna), Lino Zompetti (Chief of Staff Gruppo Florence), Lucia Arcarisi (CEO e Founder Weabios), Andrea Cavicchi (presidente Consorzio Italiano Detox), Matteo Secoli (presidente Piattaforma Sistema Formativo Moda) e Loreto Di Rienzo (Technology Ambassador D-house di Pattern Group), coordinati da Matteo Minà, giornalista e docente presso l’Istituto Modartech.
Una delle questioni più urgenti emerse è stata la necessità di colmare il divario digitale che affligge molte delle aziende del settore Made in Italy, in particolare le circa 500.000 micro, piccole e medie imprese che costituiscono il cuore pulsante della filiera. Solo il 4% di queste realtà ha intrapreso processi di aggregazione e trasformazione digitale, un dato che sottolinea la necessità di una visione strategica nazionale. È fondamentale creare linee guida chiare e una regia che coordini azioni e investimenti, in quanto molte di queste imprese non sono in grado di investire nel sviluppo tecnologico a causa della mancanza di risorse adeguate.
Un altro aspetto importante riguarda la necessità di investire in ricerca e innovazione, ambiti nei quali, in Italia, si registra una certa reticenza da parte delle grandi maison di moda a dialogare con il mondo accademico. “Innovare non significa solo tecnologia, ma significa anche dare un futuro alla qualità e alla tradizione artigianale italiana a costi accessibili. Le grandi imprese potrebbero creare connessioni dirette con il mondo accademico, creando le condizioni per fermare la fuga dei talenti all’estero”, ha affermato Leonardo Cappello, ricercatore del Textile Robotics LAB della Scuola Superiore Sant’Anna.
Un tema irrinunciabile è quello della sostenibilità, dove la digitalizzazione della filiera potrebbe garantire tracciabilità, efficienza e trasparenza. Tuttavia, molte PMI italiane, non ancora digitalizzate e isolate, faticano a tenere il passo, evidenziando l’urgenza di una cabina di regia nazionale che possa fornire gli strumenti necessari per affrontare queste sfide. In questo contesto, la robotica può svolgere un ruolo determinante, sia come supporto per la sostenibilità che per l’ottimizzazione dei processi produttivi.
“La tappa di Pontedera di ‘The AFAM Roadshow’ è stata un momento cruciale per riflettere sul futuro del sistema moda italiano”, ha commentato Alessandro Bertini. “In un settore frammentato e composto da micro e piccole imprese, è essenziale creare una regia nazionale che guidi l’integrazione tra artigianalità e innovazione. La sfida è culturale prima che tecnologica: bisogna promuovere una nuova consapevolezza sull’importanza della digitalizzazione, della sostenibilità e della ricerca. Solo così potremo trattenere i talenti e garantire continuità al valore del Made in Italy. Come Istituto Modartech, crediamo che la formazione sia il punto di partenza per favorire il dialogo tra creatività, impresa e tecnologia. Oggi, da Pontedera, vogliamo lanciare un messaggio chiaro: innovare è necessario per restare competitivi e costruire un sistema moda più connesso, evoluto e sostenibile.”
Il programma della giornata, moderata dalla giornalista e autrice televisiva Valeria Oppenheimer, ha visto i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, dell’Assessora Sonia Luca del Comune di Pontedera, e gli interventi di Fabio Mongelli, Direttore RUFA, Gastone Ciuti, Vicedirettore dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, e Riccardo Costagliola, Presidente della Fondazione Piaggio. Il programma ha incluso tavole rotonde, lectio magistralis e mostre tematiche con installazioni multimediali per esperienze immersive e interattive.
Last modified: Aprile 16, 2025
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link