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Premio Leonardo 2025 a Giovanni Ferrero, ambasciatore del Made in Italy


È Giovanni Ferrero, presidente esecutivo dell’ominimo Gruppo dolciario fondato ad Alba, il protagonista assoluto dell’edizione 2025 dei Premi Leonardo. L’imprenditore piemontese è stato insignito del massimo riconoscimento dal Comitato Leonardo per aver portato il Made in Italy al vertice dell’eccellenza internazionale, combinando tradizione alimentare, innovazione e visione globale.

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La cerimonia si è svolta a Villa Madama, a Roma, durante la seconda Giornata nazionale del Made in Italy, alla presenza del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dei vertici di Confindustria e Ice. Sotto la guida di Ferrero, il gruppo omonimo ha consolidato la sua leadership mondiale: 61 mila dipendenti, 36 stabilimenti produttivi e un fatturato consolidato di 18,4 miliardi di euro nel 2024. L’intero ecosistema Ferrero, che include marchi come Ferrara, Fox’s e Wells, supera i 21 miliardi di euro . Secondo produttore globale di biscotti dolci e terzo nel comparto del cioccolato, Ferrero è oggi sinonimo di eccellenza, etica e responsabilità sociale. Ma non è stato l’unico a ricevere un tributo.

Tutti i vincitori del Premio Leonardo 2025

L’edizione 2025 dei Premi Leonardo ha visto l’introduzione di nuove categorie come “Sostenibilità e Innovazione”, “Impresa giovane” e “Impresa sociale”. Il Premio Leonardo International è andato a Byung Joon Han, Ceo di Silicon Box, per l’investimento da 3,2 miliardi di euro in un impianto di semiconduttori a Novara, destinato a generare 1.600 nuovi posti di lavoro. Un gesto che rafforza la posizione dell’Italia nel settore strategico della microelettronica, nel solco del Chips Act europeo.

Il premio Sostenibilità e Innovazione è stato conferito al Gruppo Lavazza, tra le principali aziende che rappresentanto il caffè italiano nel mondo, per il suo modello imprenditoriale responsabile, capace di integrare crescita internazionale e attenzione ambientale lungo tutta la filiera produttiva. Ben quattro i Premi Leonardo Qualità Italia, assegnati ad aziende che incarnano lo spirito del Made in Italy. Il Gruppo Maire, guidato da Fabrizio Di Amato, è stato premiato per l’eccellenza nell’ingegneria industriale e la spinta alla transizione energetica. L’Acetificio Marcello De Nigris, storica azienda campana, ha ricevuto il riconoscimento per la capacità di trasformare una tradizione secolare in una moderna realtà agroalimentare internazionale. Il Gruppo Erg, con sede a Genova, è stato selezionato per il suo ruolo pionieristico nella transizione energetica, che lo ha portato a diventare leader nazionale e tra i principali player europei dell’eolico onshore. Infine, Epta, con Marco Nocivelli alla guida, è stato premiato per l’innovazione nel campo della refrigerazione commerciale e il suo piano di espansione globale.

A ricevere il Premio Leonardo Impresa Sociale è stata Auticon Italia, fondata da AlbertoBalestrazzi, per il modello di impresa ad alto impatto sociale che valorizza il talento delle persone autistiche in ambito tecnologico e digitale. Il Premio Leonardo Impresa giovane è andato a Universo Flea, fondato da Matteo Minelli a Gualdo Tadino, per la creazione di un ecosistema imprenditoriale multidisciplinare che spazia dall’energia rinnovabile alla birra artigianale, fino all’edilizia sostenibile e all’agroalimentare, coinvolgendo 400 giovani in progetti ad alto valore sociale e territoriale.

La cerimonia ha visto anche la consegna di otto Premi di laurea destinati a neolaureati, con tirocini retribuiti offerti da aziende associate al Comitato. Un ponte tra università e imprese, che in oltre vent’anni ha coinvolto più di 160 giovani talenti. Il presidente del Comitato Leonardo, Sergio Dompé, ha ricordato l’insegnamento di Leonardo da Vinci: “non c’è ostacolo che resista alla costanza”, sottolineando la necessità di politiche mirate per sostenere la competitività italiana. Un concetto ribadito da Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, che ha richiamato l’importanza di aprirsi ai mercati e rilanciare l’industria europea nel mondo. Nel suo intervento conclusivo, Giorgia Meloni ha definito l’impresa italiana “politica interna”, sottolineando il ruolo strategico delle aziende nel rafforzare il sistema Paese.

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