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Cassa dei Dottori Commercialisti, saldo positivo, ecco il piano 2025


La XII edizione di “Previdenza in Tour”, l’appuntamento annuale organizzato dalla Cassa Dottori Commercialisti (CDC), ha animato oggi Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, con un dibattito di alto profilo sul tema “La misura del nostro tempo: le sfide degli investitori istituzionali nell’epoca delle grandi transizioni”. L’evento, trasmesso in diretta streaming dal Sole 24 Ore, ha riunito professionisti, esperti del settore finanziario e rappresentanti istituzionali per discutere il ruolo della CDC come investitore responsabile e motore di crescita sostenibile, in un contesto segnato da transizioni tecnologiche, ambientali e demografiche.

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Un palco per il futuro della previdenza
L’evento ha visto la partecipazione di figure chiave della CDC, tra cui il Presidente Ferdinando Boccia, il Vice Presidente Michele Pirotta e il Direttore Generale Fabio Angeletti. La scelta della location non è stata casuale: “Milano rappresenta il cuore pulsante dell’economia italiana, e Palazzo Mezzanotte è il luogo ideale per riflettere sul nostro ruolo di investitori istituzionali”, ha dichiarato Boccia durante il discorso di apertura. L’evento ha confermato il suo status di piattaforma di confronto, consolidando il dialogo tra la Cassa e i suoi oltre 70.000 iscritti.

L’esercizio economico chiuso registra un saldo positivo corrente di 1,1 miliardi di euro. Questo risultato ha permesso di incrementare le riserve patrimoniali, che ora ammontano a oltre 12,5 miliardi, segnando un aumento del 9,6% rispetto al 2023. Gli iscritti raggiungono quota 73.688, con un incremento di 1.849 nuovi Dottori Commercialisti rispetto all’anno precedente.

Nel dettaglio, le prestazioni previdenziali erogate totalizzano 450 milioni di euro, con un numero di pensionati che a fine anno si attesta a 11.894. Il rapporto tra iscritti e pensionati è di 6,2, mentre quello tra riserve patrimoniali e pensioni corrisponde a 27,8 annualità.

Si rafforza il trend di crescita dei ricavi contributivi, che superano i 1,2 miliardi, con un incremento dell’8,5% rispetto al 2023. In particolare, i contributi soggettivi versati nel 2024 raggiungono 684 milioni di euro, rispetto ai 620 milioni dell’anno precedente, mentre i contributi integrativi passano da 418 milioni nel 2023 a 459 milioni nel 2024. L’aumento della raccolta contributiva riflette la costante crescita dei redditi e dei volumi d’affari medi dei Dottori Commercialisti, che confermano il loro ruolo chiave nel supportare il dialogo tra cittadini, imprese e istituzioni, generando valore.

Investimenti e welfare: i numeri della CDC
Al centro del dibattito, la strategia della CDC per bilanciare redditività e sostenibilità. Nel 2025, la Cassa prevede di destinare 1,1 miliardi di euro a investimenti, con una ripartizione che vede il 72,4% in obbligazioni, il 4,5% in azioni e il 23,1% in alternativi illiquidi, di cui una quota significativa rivolta al mercato italiano. “Investire in Italia significa sostenere l’economia reale e creare valore per i nostri iscritti”, ha sottolineato Pirotta, evidenziando l’impegno della CDC nel promuovere crescita e occupazione.

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Sul fronte del welfare, la CDC ha stanziato 36,5 milioni di euro per misure assistenziali, con un focus su giovani professionisti e aggregazioni professionali. Tra le iniziative, spiccano programmi di supporto alla maternità, borse di studio e incentivi per l’innovazione tecnologica negli studi professionali. “Il welfare strategico è la nostra risposta alle esigenze di una professione in evoluzione”, ha affermato Angeletti, rimarcando l’importanza di un sistema previdenziale equo e inclusivo.

Le sfide delle “grandi transizioni”
L’edizione 2025 ha posto l’accento sulle sfide globali, dalla transizione ecologica alla digitalizzazione. La tavola rotonda, moderata da esperti del Sole 24 Ore, ha visto interventi di advisor di società come Mercer e Stepstone, che hanno analizzato il ruolo delle Casse come investitori di lungo periodo. Un tema cruciale è stata la proposta di ridurre la tassazione sui rendimenti finanziari delle Casse dal 26% al 20%, una misura che, secondo Boccia, “garantirebbe maggiore stabilità al sistema previdenziale senza gravare sulle finanze pubbliche”.







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