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Gli italiani dichiarano un reddito medio di 24.830 euro


  • Gli italiani nel 2024 hanno presentato dichiarazioni dei redditi per un valore medio di 24.830 euro, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente.
  • Complessivamente i cittadini hanno dichiarato più di 1.000 miliardi di euro, segnando un +5,9% rispetto al 2023.
  • Il reddito medio più alto è conseguito nella regione Lombardia, mentre la Calabria si trova all’ultimo posto. Prosegue quindi il divario nei guadagni del meridione rispetto alle regioni del nord.

Gli italiani hanno dichiarato nel 2024 redditi complessivi per più di 1.000 miliardi di euro, segnando un incremento rispetto all’anno precedente. Ma il dato più interessante riguarda il valore medio dichiarato, che si attesta a 24.830 euro, segnando un +5% in confronto al 2023.

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I dati registrati dal Dipartimento delle Finanze1 evidenziano una sostanziale crescita nei guadagni percepiti dai cittadini che sono stati dichiarati. Appare subito evidente la propensione maggiore a presentare al fisco la propria situazione reddituale, con 42,5 milioni di contribuenti che hanno rispettato questo obbligo (in aumento dell’1,3%).

Anche se i fattori che incidono su questi dati sono molteplici, bisogna ricordare che l’incremento dei redditi è soprattutto collegato ad un aumento del PIL nel 2023 del 6,7% in termini nominali (ovvero +0,7% in termini reali).

Gli italiani hanno dichiarato un reddito medio di 24.830 euro

Un reddito medio di 24.830 euro annui: questo è quanto dichiarato dai cittadini italiani in relazione ai guadagni conseguiti durante il 2023. Questo dato, trattandosi di un valore medio, racchiude al suo interno una variegata composizione di lavoratori e percettori di redditi, includendo dipendenti e autonomi.

Nel dettaglio, sono stati utilizzati questi modelli dichiarativi:

  • il modello 730 rivolto principalmente ai lavoratori dipendenti: è stato utilizzato da 24,5 milioni le persone fisiche;
  • il modello Redditi PF: è stato utilizzato da 8,6 milioni di soggetti, inclusi i lavoratori con partita IVA.
  • certificazioni uniche: si riferiscono ad 9,4 milioni di contribuenti non obbligati a usare il modello 730 o il modello Redditi PF.

In tutti i casi si registra un sostanziale incremento delle dichiarazioni presentate, segno che gli italiani presentano una propensione maggiore alla trasparenza fiscale.

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I redditi maggiormente dichiarati sono quelli riconducibili ai lavoratori dipendenti o ai pensionati (che procedono tramite INPS o altre casse previdenziali), per l’84% del totale.

I lavoratori autonomi percepiscono i maggiori guadagni

Stando esclusivamente a questi dati, i lavoratori autonomi in media sono i soggetti che percepiscono guadagni più elevati, arrivando ad un valore di 70.360 euro. Seguono gli imprenditori che conducono ditte individuali, con 29.250 euro medi di guadagno. Infine, i dipendenti percepiscono una media di 23.290 euro e i pensionati di 21.260 euro.

Va evidenziato che in questi conteggi non sono calcolate le perdite economiche o le eventuali passività di autonomi e imprenditori e che questi contribuenti dichiarano i guadagni al lordo dei contributi, mentre i dipendenti procedono al netto. Il fatto che i lavoratori con partita IVA guadagnino mediamente di più dei dipendenti non stupisce, alla luce anche dei dati rilevati per il 2024 da Bankitalia sugli anni precedenti.

Veniva infatti segnalato un incremento dei guadagni di questi lavoratori già nel 2022: in questo frangente il reddito medio delle famiglie composte da liberi professionisti, imprenditori o soci di società era aumentato del 2,8%, mentre quello di famiglie composte da dipendenti solo dello 0,8%.

Redditi Italia 2024: distribuzione regionale

La distribuzione regionale dei redditi risulta ancora una volta disomogenea, con forti differenze tra il nord e il sud del paese. La regione che presenta il reddito complessivo medio più alto è la Lombardia, con 29.120 euro. Buoni risultati anche per la Provincia Autonoma di Bolzano, con 28.780 euro.

All’ultimo posto si trova la Calabria, con una media di 18.230 euro di reddito. Al nord Italia si percepiscono redditi più alti, stando a questi dati, con un divario che si sta allargando sempre di più nel tempo.

Federterziario ha segnalato a sua volta questo andamento2, riprendendo dati della CGIA di Mestre e segnalando una differenza quasi del 50% se si guarda lo stipendio mensile di un lavoratore dipendente. Su questo andamento incidono anche il costo della vita e la produttività, entrambi più elevati nelle regioni settentrionali del paese.

Dichiarazioni IVA in calo

Mentre procedono bene le dichiarazioni dei redditi in termini numerici di incremento, lo stesso non si può dire per le dichiarazioni IVA. I contribuenti IVA che hanno presentato tale comunicazione sono 4,17 milioni per il 2023, in discesa dello 0,9% rispetto all’anno prima.

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Questi cittadini hanno dichiarato più di 4.737 miliardi di euro, in discesa del 2,7% rispetto all’anno precedente. A segnare trend negativi sono soprattutto le attività di fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata.

Aumenta invece il giro d’affari di attività nei settori del commercio all’ingrosso e al dettaglio oppure di riparazione di autoveicoli e motoveicoli. Segnano punteggi positivi anche le attività di costruzione specializzate e l’industria alimentare.



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