La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

“Non c’è mai stato, prima di oggi, un momento migliore per occuparsi di biotecnologie”


Il biotech come non è stato ancora immaginato. Un asset ormai strategico per l’Italia e l’UE. E alle porte c’è una trasformazione radicale che creerà professioni che ad oggi non si conoscono. Una stima dei Biotecnologi italiani parla di incremento del mercato globale del 300% entro il 2028. Di questo e molto altro si è discusso il 10 aprile nell’Aula Magna ‘Ludovico Sorrentino’ di Farmacia durante ‘Biotech future: competenze e opportunità nel settore’, evento organizzato nell’ambito della giornata del Made in Italy dal Dipartimento federiciano e Assobiotec-Federchimica, con la collaborazione di Edra edizioni, ITTBioMed e con il patrocinio del Ministero delle Imprese per aggiornare gli studenti sulle evoluzioni del settore delle biotecnologie.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Tanti gli ospiti che hanno preso parola durante la mattinata, dall’impronta più istituzionale e incentrata sul racconto delle opportunità e delle competenze richieste dal settore tramite le testimonianze degli addetti ai lavori, introdotti dal moderatore Ludovico Baldessin, CEO Edra. Nel pomeriggio, i protagonisti sono stati gli studenti con ‘Job in Biotech’, momento dedicato ai workshop di presentazione aziendale con ‘question&answer’ e infopoint delle imprese situati nelle aule A, B e D. Tra Federico II e Rete Nazionale delle Fondazioni ITS per le Nuove Tecnologie della Vita, hanno partecipato oltre 500 studenti.

Il Rettore:“le biotecnologie sono un treno in corsa”

“Sono due le caratteristiche da possedere in questo campo: una passione vera e la voglia di scoprire, meravigliarsi – ha detto il Rettore, prof. Matteo Lorito, in apertura Fare il biotecnologo significa essere un innovatore che comprende i meccanismi della vita e li utilizza per migliorare la salute, la sostenibilità ambientale, la produzione alimentare. Il Pnrr ha dato un impulso enorme. Oggi ci sono risorse, attenzione da parte delle aziende, maggiore sensibilità dell’opinione pubblica rispetto al passato sui risultati straordinari che si possono ottenere. Le biotecnologie sono un treno in corsa e consentono di dare sfogo alla propria creatività. Qui, alla Federico II, siete nel posto giusto: siamo in grado di darvi una formazione davvero avanzata”.

Presente anche una rappresentanza di Palazzo San Giacomo, nella persona del prof. Vincenzo Santagada, Assessore alla Salute e al Verde, nonché Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli e docente a Farmacia. “Come Comune, assieme alla Regione, abbiamo finanziato con 42 milioni di euro un impianto di smaltimento di rifiuti umido, un processo che si realizza tramite le biotecnologie e porterà allo sviluppo di metano e compost. Dai rifiuti genereremo ricchezza. Santagada ha snocciolato qualche numero sul biotech: “il 20% dei farmaci utilizzati proviene già dal settore. Che conta in Italia circa 800 aziende concentrate in Lombardia, Lazio e Toscana. In Campania ne abbiamo l’8%. Bisogna insistere su contaminazione culturale, formazione innovativa e dare agli studenti gli strumenti giusti”.

Poi ha preso la parola il padrone di casa, il prof. Angelo Izzo, Direttore del Dipartimento. “Vedo un’aula piena di giovani e sono felice: è il pubblico delle grandi occasioni. E sono orgoglioso che una giornata così importante si svolga qui”. Qualche cenno storico su Farmacia e la sua tradizione di eccellenza: “a metà degli anni ’90 abbiamo inaugurato il Corso di Biotecnologie farmaceutiche, poi confluito con altri nella Facoltà di Scienze biotecnologiche nel 2001, la prima in Italia. Siamo nel 2025 e continuiamo l’opera: con i fondi Pnrr abbiamo un ruolo centrale nell’ambito del Centro Nazionale di Ricerca ‘Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA’. Poi c’è il Dottorato di interesse nazionale, Pharmatech academy a Scampia. Il nostro compito è formare affinché i giovani ne sappiano sempre di più e diventino attori del progresso scientifico. È la vostra giornata, fate che non finisca mai, idealmente”.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Dopo è toccato a Nicola Marco Fabozzi, Dirigente, Casa del Made in Italy della Campania, con un breve intervento a chiusura dei saluti istituzionali: “parliamo di un settore trasversale che avrà uno sviluppo molto forte in futuro, quindi è importante che i giovani facciano esperienze, vadano all’estero ma mai abbandonando il nostro territorio”.

Il digitale

Particolarmente interessante si è rivelato poi ‘FutureJobs, quale futuro per le competenze nel settore biotech?’, spazio di giornata dedicato ai numeri sul futuro del settore che, come ampiamente ribadito, sembra essere atteso da una evoluzione radicale. Nello specifico, Carlo Chitattelli, People Consulting Leader for EU Institutions EY, ha esposto uno studio predittivo sui trend occupazionali delle professioni legate al biotech in Italia, condotto proprio da EY e Assobiotec – Federchimica.

“Per voi, l’ingresso nel mondo del lavoro sarà molto più facile di quanto non sia stato in passato. Il range di professioni direttamente collegabili al settore è di circa 122. Avete tanta scelta. Nel medio periodo – da qui al 2035 – la domanda di lavoro sarà in crescita per circa il 61% delle professioni. Tuttavia, per oltre il 60% di queste si stima anche un aumento della difficoltà di reperimento di profili da parte delle imprese”. Breve parentesi su quelle che potrebbero essere le competenze richieste: “di ricerca, manageriali, di creatività, al contrario crolleranno quelle relative all’utilizzo di attrezzature specializzate, perché ci interfacceremo in modi che ancora non conosciamo alla tecnologia”.

Ma nelle trasformazioni si lasciano anche pezzi per strada: “ci sono dei profili a rischio obsolescenza, come il chimico computazionale, il ricercatore bioinformatico, lo specialista in economia della salute”. Elemento decisivo per tutti coloro che si stanno formando: il digitale. Lo ha detto Luisa Cesarini, People National Industry Leader Large Enterprise Pharma: “non servono solo competenze tecniche e scientifiche. Il digitale è fondamentale, così come saper comunicare, saper stare in team. Create dei network, utilizzate Linkedin in maniera strategica e fate tante esperienze. Sporcatevi le mani”.

Storie di startup

‘Storie di startup e imprese biotech’ è stato aperto invece da Marida Bimonte, Project e IP Manager di Arterra: “Identifichiamo agrofarmaci capaci di stimolare le naturali difese delle piante. Abbiamo già dieci brevetti internazionali depositati e ci occupiamo anche di cosmetica, nutraceutica, dispositivi medici. L’80% di coloro che lavorano con noi sono laureati in discipline scientifiche, dunque ci si può inserire in tanti ruoli diversi. Scegliete la strada che più vi piace”.

Claudio Marconi, Direttore dell’impianto di Sant’Antimo di Kedrion, ha spiegato cosa cerca l’azienda che rappresenta:passione e curiosità, perché ci sarà sempre da imparare in questo settore”. Sette stabilimenti nel mondo, Kedrion si occupa di plasma derivati: “abbiamo prodotto 38 farmaci e siamo il quinto player mondiale nel settore. Studiamo e creiamo terapie per malattie rare”. Altrettanto utile e anche avveniristico quello che ha raccontato Norberto Salza, Presidente del Gruppo Space Factory: Sperimentiamo il biotech nello spazio e nella microgravità, costruendo laboratori in miniatura per esperimenti di colture cellulari in ambiente particolare, come nella ISS. L’assenza di gravità permette alle cellule di comportarsi in un certo modo e questo consente lo studio di molecole che non esistono sulla Terra. Il tutto in tempi velocissimi, grazie all’invecchiamento causato dalla microgravità: dieci giorni nello spazio, sei o sette mesi sul nostro pianeta”.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Protagonisti di ‘Nex generation talk, dalla ricerca all’impresa: l’impatto della ricerca sulla società’ sono stati Luca Fortunato, ricercatore Federico II e vincitore ERC, e Riccardo Porro, COO Cariplo Factory Terra Next. Il primo ha ottenuto un finanziamento europeo prestigioso per trasferire la ricerca al mercato. “Io – ha detto – sono la testimonianza che la carriera non è lineare. L’ERC è arrivato quando ricoprivo un ruolo manageriale nell’industria e mai avrei pensato di tornare in accademia. Sono stato anni all’estero, anche in Medio Oriente, ma sono tornato a fare ciò che desideravo. Napoli è stata la meta finale, non il punto di partenza”. Porro ha riferito: “supportiamo e valorizziamo il percorso di start-up altamente innovative, rinforzando il modello di business. Partiamo dal mercato per capire come utilizzare la ricerca per risolvere un problema. Abbiamo intercettato più di 400 start-up negli anni e ne abbiamo finanziate solo 22, di cui cinque campane, Immunoveg, per esempio, spin-off federiciano”.

‘Storie di startup e imprese biotech’ è stato aperto invece da Marida Bimonte, Project e IP Manager di Arterra: “Identifichiamo agrofarmaci capaci di stimolare le naturali difese delle piante. Abbiamo già dieci brevetti internazionali depositati e ci occupiamo anche di cosmetica, nutraceutica, dispositivi medici. L’80% di coloro che lavorano con noi sono laureati in discipline scientifiche, dunque ci si può inserire in tanti ruoli diversi. Scegliete la strada che più vi piace”. Claudio Marconi, Direttore dell’impianto di Sant’Antimo di Kedrion, ha spiegato cosa cerca l’azienda che rappresenta:passione e curiosità, perché ci sarà sempre da imparare in questo settore”. Sette stabilimenti nel mondo, Kedrion si occupa di plasma derivati: “abbiamo prodotto 38 farmaci e siamo il quinto player mondiale nel settore. Studiamo e creiamo terapie per malattie rare”.

Altrettanto utile e anche avveniristico quello che ha raccontato Norberto Salza, Presidente del Gruppo Space Factory: Sperimentiamo il biotech nello spazio e nella microgravità, costruendo laboratori in miniatura per esperimenti di colture cellulari in ambiente particolare, come nella ISS. L’assenza di gravità permette alle cellule di comportarsi in un certo modo e questo consente lo studio di molecole che non esistono sulla Terra. Il tutto in tempi velocissimi, grazie all’invecchiamento causato dalla microgravità: dieci giorni nello spazio, sei o sette mesi sul nostro pianeta”.

Protagonisti di ‘Nex generation talk, dalla ricerca all’impresa: l’impatto della ricerca sulla società’ sono stati Luca Fortunato, ricercatore Federico II e vincitore ERC, e Riccardo Porro, COO Cariplo Factory Terra Next. Il primo ha ottenuto un finanziamento europeo prestigioso per trasferire la ricerca al mercato. “Io – ha detto – sono la testimonianza che la carriera non è lineare. L’ERC è arrivato quando ricoprivo un ruolo manageriale nell’industria e mai avrei pensato di tornare in accademia. Sono stato anni all’estero, anche in Medio Oriente, ma sono tornato a fare ciò che desideravo. Napoli è stata la meta finale, non il punto di partenza”.

Porro ha riferito: “supportiamo e valorizziamo il percorso di start-up altamente innovative, rinforzando il modello di business. Partiamo dal mercato per capire come utilizzare la ricerca per risolvere un problema. Abbiamo intercettato più di 400 start-up negli anni e ne abbiamo finanziate solo 22, di cui cinque campane, Immunoveg, per esempio, spin-off federiciano”.

ll mercato globale crescerà del 300%

Al fine di interpretare al meglio il futuro che arriva, serve un percorso condiviso, e di questo si è discusso in ‘La costruzione delle competenze tra Università, ITS e impresa’. Ha parlato per prima Antonella Carillo, Vicepresidente Biotecnologi Italiani: Abbiamo sofferto tantissimi anni addietro nel cercare lavoro, potevamo fare solo il Dottorato. Poi abbiamo fatto massa critica. Non c’è mai stato, prima di oggi, un momento migliore per occuparsi di biotecnologie. E pure l’UE ha capito di doversene occupare, il mercato globale crescerà del 300% entro il 2028, ma non è detto che sia facile, servono comunque competenze. Noi come associazione raccogliamo dati per capire quali sono i problemi della formazione e quali skills servono”.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Sono intervenuti anche due co-coordinatori del tavolo di Formazione Federchimica Assobiotec, Fulvia Filippini e Andrea Paolini. Entrambi hanno detto: “il mismatch c’è ancora e va colmato. La collaborazione tra accademia e impresa è fondamentale”. Alcuni consigli pratici: “entrare prima possibile in contatto con il mondo aziendale e continuare a studiare”. Successivamente ha preso parola la prof.ssa Angela Ianaro, già deputato della XVIII Legislatura e una delle organizzatrici della giornata. “Ho fiducia immensa in voi e vivete tempi complessi, in cui serve tanta capacità di adattamento. In questo la politica deve avere visione e guardare oltre, prevedendo le esigenze del futuro. In un settore così strategico bisogna investire in formazione, avvicinare l’accademia all’industria, puntare sulla territorialità supportando il tessuto produttivo”. L’ultimo della sessione è stato Francesco Mancini, Presidente ‘Academy ITS Nuove Scienze e Tecnologie per la Vita’: “Gli ITS sono un ponte tra istruzione e impiego in azienda, garantiscono un tasso di occupazione superiore all’80%”.

Infine, gli interventi conclusivi sono toccati a Valeria Fascione, Assessora Ricerca, Innovazione e Start-up della Regione Campania, e a Federico Viganò, Componente del Consiglio di Presidenza, Federchimica Assobiotec. La rappresentante di Palazzo Santa Lucia ha raccontato l’orizzonte della Regione: “proviamo a creare un ambiente favorevole, finanziando infrastrutture, sono queste che servono”. Cita poi il Quantum Nexus, Agritech, ancora Pharmatech: “Siamo la prima regione per start-up under 30, vi abbiamo investito 120 milioni di euro. Le opportunità sono tante”. Ha concluso Viganò: “è importante che seguiate i sogni ma anche che abbiate soddisfazione dal lavoro che farete. Può intaccare il benessere, quindi fate attenzione”.
Claudio Tranchino
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli

Ateneapoli – n. 7 – 2025 – Pagina 6



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Microcredito

per le aziende

 

Source link

Microcredito

per le aziende