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Tecnologie italiane per sostenere la filiera vitivinicola « LMF Lamiafinanza


Con oltre 696.000 ettari di vigneti e una produzione stimata di 41 milioni di
ettolitri nel 2024 (+7% rispetto al 2023) 1 , la filiera vitivinicola italiana si conferma un’importante leva
strategica per l’economia nazionale.

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Ma dietro questi numeri positivi si nascondono sfide sempre più urgenti. Il settore è infatti sotto
pressione a causa degli effetti del cambiamento climatico e della necessità di rendere i processi
produttivi più sostenibili. Il riscaldamento globale sta alterando tempi e modalità di coltivazione e, nei
casi più estremi, compromettendo interi raccolti.

Da una parte il riscaldamento globale sta modificando tempi e metodi di produzione e, in casi più
estremi, danneggiando il raccolto. Dall’altra, periodi prolungati di siccità riducono la disponibilità
d’acqua per le viti: in Abruzzo, Campania e Marche, le perdite produttive hanno superato il 40% 2 .

Infine, eventi estremi fuori stagione, come geli, grandinate e nubifragi, rendono sempre più difficile
pianificare la gestione agricola, compromettendo la qualità delle uve e incidendo sulla competitività del
settore. Secondo recenti stime, il settore vitivinicolo italiano ha subito perdite superiori a 1 miliardo
di euro 3 solo nell’ultimo anno.

In un contesto sempre più complesso, la ricerca e l’innovazione si confermano strumenti essenziali per
garantire la resilienza e la sostenibilità dell’intera filiera.

Vigne 2.0: le tecnologie Made in Italy per salvaguardare il futuro del vino

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Di fronte alle sfide globali, la risposta arriva proprio da due startup Made in Italy selezionate da
FoodSeed, il programma di accelerazione AgriFoodtech della Rete Nazionale di CDP Venture Capital
SGR, realizzato con il supporto di Fondazione Cariverona, UniCredit ed Eatable Adventures – tra i
principali acceleratori FoodTech a livello globale, nonché co-investitore e gestore operativo del
programma.

FoodSeed ha, infatti, scommesso su BeadRoots e Agreen Biosolutions, due realtà italiane
impegnate a rivoluzionare la viticoltura con tecnologie sostenibili e innovative per combattere la crisi
climatica e sostenere uno dei settori più iconici del Made in Italy.

BeadRoots: ottimizzazione dell’utilizzo di acqua nei vitigni

BeadRoots, startup biotecnologica con sede a Lecce, ha sviluppato polimeri superassorbenti di
origine naturale in grado di migliorare la ritenzione idrica del suolo e rilasciare gradualmente l’acqua

1 Previsioni vendemmiali di Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini

2 Report Rome Business School

3 https://www.winemeridian.com/mercati/produzione-globale-vino-2024-minimo-storico-dal-1961/                                                                   alle radici delle viti, contenendo l’evaporazione. Questa soluzione permette di ridurre il consumo
idrico fino al 40%, aiutando i viticoltori a fronteggiare la sempre più frequente siccità. I polimeri, oltre ad essere
100% biodegradabili, contribuiscono inoltre al miglioramento della fertilità del suolo senza lasciare
residui nocivi e stimolano la presenza di batteri benefici, con effetti positivi anche sulla produttività delle
viti. I primi test su colture vitivinicole stanno dimostrando come gli idrogel possano rappresentare un
alleato strategico nelle aree più colpite dalla siccità.

Agreen Biosolutions: oli ozonizzati per una viticoltura sostenibile
Agreen Biosolutions con sede a Udine, ha invece ideatp OZ.ON, un innovativo olio ozonizzato che
aumenta del 30% la resistenza delle piante agli stress climatici e potenzia le loro difese naturali
contro parassiti e malattie. Questa tecnologia permette di ridurre fino al 50% l’uso di pesticidi
chimici, offrendo un’alternativa più sostenibile per i viticoltori e migliorando la qualità delle uve senza
impattare negativamente sull’ambiente. Un prodotto biostimolante, che agisce sia in fase preventiva
che curativa e offre una risposta concreta alle richieste europee in termini di riduzione dell’impatto
ambientale. Grazie a OZ.ON, i viticoltori possono oggi proteggere le proprie coltivazioni in modo
efficace, sostenibile e competitivo anche dal punto di vista economico.

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Alberto Barbari, Regional VP Italy di Eatable Adventures, sottolinea: “La viticoltura italiana è un
simbolo della nostra identità e della nostra economia, ma oggi più che mai necessita di innovazione per
affrontare le sfide climatiche ed economiche. BeadRoots e Agreen Biosolutions rappresentano due
esempi concreti di come la tecnologia possa supportare il settore, garantendo produttività e
sostenibilità. Attraverso l’Open Innovation, possiamo costruire un futuro in cui il vino italiano continui a
eccellere nel mondo. Investire in soluzioni tecnologiche avanzate e sostenibili è fondamentale



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