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Trump al fisco: «Revocare le esenzioni all’università di Harvard». Poi attacca i tribunali


di
Redazione Online

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Il prestigioso ateneo si è rifiutato di sottostare ai diktat del presidente americano

Donald Trump non arretra e va allo scontro con l’università di Harvard. E se la prende di nuovo con i tribunali. L’escalation contro il sistema che non si piega al presidente dunque continua.  Dopo le offese e le minacce, il presidente americano è passato alle vie di fatto e ha chiesto formalmente al al fisco (Irs) di revocare le esenzioni fiscali di cui gode il prestigioso ateneo, considerato la più ricca università del mondo, colpevole di essersi opposta ai diktat di adeguarsi nei programmi, le assunzioni e le ammissioni degli studenti alle sue politiche anti-Dei (diversità, equità e inclusione). 

Le esenzioni fiscali sono accordate a organizzazioni caritatevoli, religiose o attive nel campo dell’istruzione. In cambio le organizzazioni devono astenersi dal fare attività politica. Non ci sono prove che Harvard abbia violato questi paletti, secondo esperti citati dal Washington Post. Adesso spetta all’Irs la decisione ultima se cambiare lo stato esentasse di Harvard. Il capo facente funzione dell’agenzia per le imposte, Andrew De Mello, ha ricevuto oggi la richiesta della Casa Bianca e deve ancora decidere se porla in atto. Ieri Trump aveva minacciato la revoca delle esenzioni fiscali attaccando poi Harvard come «una barzelletta» che «insegna l’odio e la stupidità» e che «non merita» l’accesso a fondi federali.




















































Trump ha anche alzato  lo scontro con i tribunali americani, a suo avviso
«totalmente fuori controllo». L’ultimo attacco, via Truth, è contro il giudice che «ha deciso contro di noi su 530.000 migranti illegali (che Joe Biden
ha fatto attraversare il confine con il suo programma per trasportare clandestini nel Paese in aereo), affermando che non possono essere considerati un gruppo, ma che ogni caso deve essere processato individualmente». «In base al sistema giudiziario – prosegue – ci vorrebbero
circa 100 anni. Cosa sta succedendo con i nostri tribunali? Sono totalmente fuori controllo. Sembrano odiare `Trump´ a tal punto che tutto è lecito! Stiamo cercando di salvare il nostro Paese dalla distruzione causata dai Democratici e dal corrotto Joe Biden». «Ho vinto grazie a una politica di buon senso – aggiunge – ma che buon senso abbiamo quando dobbiamo affrontare 530.000 processi? Questo giudice radicalizzato sta dicendo che sleepy Joe Biden può far entrare in America più di mezzo milione di
clandestini in aereo, in un giorno, ma noi dobbiamo tenere molti anni di lunghi e noiosi processi per riportarli a casa tutti quanti. Dov’è la giustizia
qui???». Il giudice ha bloccato la decisione di Trump di revocare lo status di protezione per 530 mila migranti da Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela.

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17 aprile 2025 ( modifica il 17 aprile 2025 | 01:51)

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