Parte la nuova fase sperimentale del ticket d’ingresso a Venezia, una misura pensata per contrastare l’overtourism e regolamentare i flussi dei visitatori giornalieri. Il contributo d’accesso sarà richiesto in 54 giornate selezionate tra aprile e luglio, dalle 8.30 alle 16 e riguarda esclusivamente chi entra in città senza pernottare nel Comune di Venezia.
Il provvedimento, unico al mondo per una città di queste dimensioni, prevede un sistema di prenotazione online con QR code e tariffe differenziate: 5 euro per chi prenota con anticipo, 10 euro per chi lo fa sotto data. Numerose le esenzioni previste, dai residenti ai lavoratori, fino ai turisti che dormono in città.
Quando si paga il ticket
Il contributo d’accesso a Venezia è previsto solo in 54 giornate del 2025, concentrate nei periodi di maggiore affluenza turistica: tra aprile e luglio, in particolare nei weekend e nei ponti. L’ingresso sarà regolato nelle fasce orarie 8.30 – 16.00, orario in cui saranno attivi i controlli nei principali punti di accesso: piazzale Roma, stazione Santa Lucia, Riva degli Schiavoni e attracchi dei lancioni granturismo.
Le giornate sono elencate sul portale ufficiale del Comune (cda.ve.it) e includono anche eventi ad alta affluenza come la festa del Redentore (20 luglio). Al di fuori di queste date e fasce orarie, non è previsto alcun pagamento od obbligo di registrazione.
Quanto costa il biglietto
Il ticket ha un costo base di 5 euro, ma raddoppia a 10 euro se la prenotazione viene effettuata nei tre giorni precedenti la visita. È quindi incentivata la prenotazione anticipata, tramite il portale ufficiale, che genera un QR code da mostrare ai controlli.
Fino a ora, sono stati emessi quasi 62.000 voucher. Secondo i dati del Comune, la maggior parte dei turisti ha scelto la tariffa da 5 euro, ma la quota di chi prenota all’ultimo minuto è in aumento.
Chi deve pagare e chi no: tutte le esenzioni
Il ticket riguarda solo i visitatori giornalieri che entrano a Venezia per motivi turistici, non pernottano, non risiedono nel Comune e non hanno diritto ad alcuna esenzione.
Sono esentati, tra gli altri:
- i residenti a Venezia e i nati in città
- i residenti in Veneto (basta mostrare un documento)
- i turisti che pernottano all’interno del Comune di Venezia (inclusi Mestre, Marghera e Tessera)
- i bambini sotto i 14 anni
- le persone con disabilità e i loro accompagnatori
- i lavoratori, i domiciliati, gli studenti fuori sede, chi possiede una seconda casa e i parenti di residenti (previa registrazione)
Attenzione: non è richiesto il ticket per visitare le isole, comprese Murano, Burano e Torcello.
Secondo le stime del Comune, solo il 10-12% dei visitatori totali risulta effettivamente tenuto a pagare il ticket. Comunque molti turisti non esenti scelgono di arrivare dopo le 16 per evitare il pagamento.
Dove si prenota
La registrazione avviene esclusivamente online sul sito cda.ve.it, dove si inseriscono i dati del visitatore, la data prevista per la visita e si genera un QR code personale da mostrare agli accessi. È possibile prenotare anche per più persone con un’unica registrazione.
Il portale, operativo dal 2024, ha registrato finora un buon funzionamento tecnico. I controlli vengono effettuati da personale dedicato in punti strategici della città, con corsie dedicate e lettori automatici.
Perché è stato introdotto il ticket
Il contributo d’accesso è stato istituito formalmente nel 2018 ma attivato solo nel 2024 ed è una misura ancora sperimentale: il Comune di Venezia ha chiarito che non incassa alcun guadagno netto dalla misura, poiché i costi organizzativi superano gli incassi (2,4 milioni nel 2024, contro oltre 3 milioni di spese).
L’obiettivo dichiarato non è economico, ma di gestione dei flussi turistici, cioè nel tentativo di evitare l’overtourism di cui la città soffre. A oggi, Venezia è l’unica grande città al mondo a sperimentare un sistema simile. Il modello, adottato anche a Pompei, è osservato con interesse da altre città europee e sarà monitorato per verificarne l’efficacia. Ogni eventuale modifica verrà valutata solo alla fine del periodo di ulteriore sperimentazione, ovvero il 27 luglio 2025.
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