La sinistra cerca risposte per una città più vivibile e sostenibile? Ricostruzione “arbitraria” di un dibattito a distanza
Nello stesso giorno, in situazioni diverse tre personalità della sinistra senese, credo si possano definire così, si trovano a ragionare sullo stesso tema. Arbitrariamente, proviamo a ricostruire un filo tra i tre ragionamenti.
Siena si trova a un bivio cruciale. L’ultima classifica diffusa dall’Unione Nazionale Consumatori, che ha collocato la città al secondo posto tra le più care d’Italia, ha sollevato un allarme che non può essere ignorato. Dietro i numeri della statistica si nascondono storie quotidiane di cittadini che vedono crescere le difficoltà, dalla spesa alle bollette, dalla ricerca di un alloggio a quella di un futuro. Questo scenario sta plasmando la città, mettendo in discussione il modello di sviluppo e le politiche messe in campo fino ad oggi. A riflettere su questa realtà sono stati Alice D’Ercole, segretaria della CGIL, Simone Vigni, dirigente del Partito Democratico della minoranza #controcorrente, e Roberto Beligni, esponente della società civile.
Il punto di partenza della riflessione di Alice D’Ercole è la denuncia dell’impatto devastante del caro-vita sui più vulnerabili. La segretaria della CGIL ha messo in evidenza come la crescente disuguaglianza sociale stia colpendo non solo le fasce tradizionalmente più deboli, ma anche quelle professioni che un tempo si consideravano “privilegiate”. La scarsità di servizi accessibili, l’alto costo degli affitti e la difficoltà di arrivare a fine mese sono sintomi di un modello economico che non risponde più ai bisogni delle persone. D’Ercole richiama la politica a un intervento urgente, sollecitando una maggiore solidarietà e politiche di inclusione che tengano insieme tutti i cittadini. La sfida è quella di unire lavoro, reddito e qualità della vita in una sinergia che possa realmente dare risposte concrete.
Simone Vigni, dirigente del PD, riprende e amplia il discorso, focalizzandosi sull’impatto economico e sociale della situazione di Siena. Nel suo intervento, Vigni sottolinea che il caro-vita non è solo una questione di numeri, ma di vite quotidiane che si fanno più difficili. La città è seconda solo a Bolzano per costo della vita, ma questo non deve essere visto come un destino ineluttabile. Secondo Vigni, la politica deve rispondere con decisione, attraverso un’agenda concreta che contempli tre pilastri fondamentali: regole, sostegni e sviluppo. “Non basta denunciare il disagio, occorre canalizzarlo in progettualità”, afferma Vigni, proponendo soluzioni come il controllo degli affitti e una revisione delle politiche fiscali, in particolare l’IMU, per garantire maggiore equità. Inoltre, il PD deve essere promotore di un “Patto per una Siena vivibile”, coinvolgendo istituzioni e cittadini in un dialogo costruttivo.
A chiudere il quadro delle riflessioni è Roberto Beligni, che propone una visione per il futuro di Siena. Per Beligni, la città deve smettere di essere una realtà ancorata al passato, concentrata solo sul turismo, e deve invece immaginare un futuro basato sulla sostenibilità e sull’inclusività. L’economia di Siena, secondo Beligni, deve ripartire dalle persone e dalle piccole e medie imprese, non dai flussi turistici. È necessario promuovere un “commercio locale” più vivace, sostenere le cooperative di comunità e investire in digitalizzazione, innovazione e formazione. Solo così si potrà costruire un’economia che sia davvero al servizio della comunità e non dei pochi privilegiati.
Il filo rosso che unisce queste riflessioni è la consapevolezza che il carovita e l’aumento dei costi stiano producendo effetti devastanti sul tessuto sociale di Siena. Le politiche adottate finora hanno contribuito a una crescita disordinata e sbilanciata, che ha beneficiato più i grandi attori economici che la popolazione. La decrescita demografica è una delle principali conseguenze di questo scenario: Siena sta diventando una città inaccessibile per molte persone, in particolare per i giovani e le famiglie con redditi medio-bassi.
Questo è il banco di prova per la politica senese, che ha l’obbligo di rispondere con una visione nuova e inclusiva, in grado di offrire opportunità a tutti. La sinistra, in particolare, deve essere protagonista di questo cambiamento, attraverso politiche che non si limitino a tamponare le difficoltà, ma che costruiscano le basi per un futuro più giusto ed equo. La proposta di un “Patto per una Siena vivibile” è un primo passo importante, ma occorre andare oltre, coinvolgendo tutta la cittadinanza in un percorso di rinascita economica, sociale e culturale.
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