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Conservazione degli ecosistemi, ripristino delle risorse ittiche, resilienza climatica degli oceani. L’utilizzo di dati satellitari


SOSTENIBILITA’: CON I SATELLITI SI PROTEGGE LA BIODIVERSITA’ OCEANICA

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Uno studio finanziato dall’ESA, che ha utilizzato dati satellitari per definire le zone di biodiversità e le rotte di navigazione nell’Oceano Atlantico, suggerisce che è possibile proteggere il 30% degli habitat oceanici, con scarso impatto sulla pesca e sulla navigazione. Lo studio, pubblicato sul Marine Pollution Bulletin, dimostra come i dati satellitari possano essere utilizzati per definire una metodologia volta a proteggere il 30% del paesaggio marino oceanico, che fornisce habitat importanti per uccelli migratori, grandi pesci, tartarughe, cetacei e mammiferi tra cui balene, delfini e focene. Lo studio ha rilevato che proteggere il 30% delle acque profonde sarebbe una strategia efficace per proteggere le specie in via di estinzione.

Secondo i ricercatori, l’espansione delle aree marine protette (AMP) potrebbe avere benefici significativi sia per la conservazione degli ecosistemi sia per il ripristino delle risorse ittiche, contribuendo alla resilienza climatica degli oceani.

Conservazione degli ecosistemi

Lo studio evidenzia che una copertura del 30% di protezione efficace – ovvero aree dove siano realmente vietate o fortemente limitate le attività distruttive come la pesca intensiva, l’estrazione mineraria o il traffico navale – può:

  • Ridurre l’inquinamento marino, soprattutto da plastica e sostanze chimiche;

  • Favorire il recupero di specie marine a rischio;

  • Aumentare la produttività delle zone limitrofe grazie al cosiddetto “effetto spillover”;

  • Contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico, proteggendo ecosistemi chiave come mangrovie, praterie di fanerogame e barriere coralline.

Inoltre, gli autori sottolineano che il 30% è un obiettivo minimo, in linea con quanto stabilito anche dal Global Biodiversity Framework adottato dalla Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) nel 2022.

Obiettivo: Proteggere il 30% degli Habitat Oceanici

L’obiettivo di proteggere almeno il 30% degli habitat oceanici entro il 2030 è stato adottato a livello internazionale attraverso il Global Biodiversity Framework della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD). Questo impegno mira a salvaguardare la biodiversità marina e a garantire la sostenibilità degli ecosistemi oceanici.

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Iniziative Italiane: Progetto PNRR per il Ripristino degli Ecosistemi Marini

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In Italia, il progetto Marine Ecosystem Restoration (PNRR MER), coordinato da ISPRA e finanziato dal Ministero dell’Ambiente con 400 milioni di euro, si propone di:

  • Ripristinare almeno 15 aree con praterie di Posidonia oceanica.

  • Rimuovere attrezzi da pesca abbandonati in almeno 15 siti.

  • Mappare circa 90 monti sottomarini nel Mar Ligure, Tirreno, Sardegna, Ionio e Adriatico meridionale, per una superficie di circa 14.000 km².

Queste azioni sono volte a invertire il degrado degli ecosistemi marini e a promuovere la resilienza degli habitat costieri.



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