Da Napoli arriva un segnale forte sul futuro dell’innovazione: la trasformazione digitale deve mettere al centro l’essere umano. Questo il cuore dell’incontro “Dall’uomo all’algoritmo. Etica, automazione, produttività”, promosso da Infosfera, magazine nazionale sulla cultura digitale edito dal Campania DIH – Rete Confindustria, e ospitato nella sede dell’Unione Industriali di Napoli. Un talk che ha visto la partecipazione di voci autorevoli del mondo accademico, delle istituzioni e dell’impresa, come Edoardo Imperiale, padre Paolo Benanti, Costanzo Jannotti Pecci, Sebastiano Maffettone, Maurizio Manfellotto e Gerardo Canfora, con la moderazione di Cristian Fuschetto.
“La transizione digitale non è solo tecnologia, ma una questione profondamente umana” ha dichiarato Edoardo Imperiale, direttore editoriale di Infosfera. “L’intelligenza artificiale non è più soltanto uno strumento nelle mani dell’uomo: è un attore che incide sempre di più sulle decisioni, sul lavoro, sui modelli di produzione, sulle nostre vite. Da questa consapevolezza nasce Infosfera, che vuole essere uno spazio di dialogo tra sapere accademico, mondo delle imprese e istituzioni, per informare e formare. Una cultura dell’innovazione deve sapere coniugare progresso e responsabilità”.
A dare una lettura etica, concreta e potente è stato padre Paolo Benanti, Presidente della Commissione AI per l’informazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, docente alla Pontificia Università Gregoriana e membro del Comitato ONU sull’Intelligenza Artificiale. “Mettere l’uomo al centro non è un’utopia. Lo abbiamo già fatto in passato. Quando è arrivata l’automobile, abbiamo creato il codice della strada: abbiamo riconosciuto chi guida, il pedone, il guardrail. Oggi l’intelligenza artificiale è la nuova macchina. E più le macchine aumentano, più dobbiamo costruire regole per proteggere e valorizzare l’uomo. Napoli, con la sua tradizione umanistica, è il luogo ideale da cui far partire questa sfida. L’etica non è avere paura, ma capire il bene che vogliamo costruire”.
Sul ruolo del sistema produttivo è intervenuto Costanzo Jannotti Pecci, Presidente dell’Unione Industriali di Napoli, che ha ribadito la necessità di non avere un approccio solo difensivo verso l’AI: “Serve una politica industriale che punti alla diffusione dell’intelligenza artificiale a tutti i livelli, soprattutto tra le piccole e medie imprese. Occorre finanziare lo sviluppo, supportare chi innova, prevenire i rischi legati agli algoritmi discriminatori ma, allo stesso tempo, accelerare la formazione di nuovi profili professionali. Solo così possiamo governare la trasformazione”.
Un messaggio condiviso anche da Sebastiano Maffettone, direttore dell’Osservatorio Ethos LUISS, che ha portato la riflessione su un piano filosofico e valoriale, e da Maurizio Manfellotto, Presidente del Campania DIH – Rete Confindustria, che ha sottolineato come l’etica dell’innovazione debba diventare parte integrante delle strategie industriali. Il rettore dell’Università degli Studi del Sannio, Gerardo Canfora, ha infine evidenziato il ruolo cruciale delle università nella formazione di cittadini digitali consapevoli.
Il talk di Infosfera ha dimostrato come Napoli possa diventare un laboratorio nazionale di innovazione etica, in cui le tecnologie emergenti siano guidate da principi umanistici e visione sistemica. La cultura digitale, dunque, non come nicchia per addetti ai lavori, ma come leva di crescita inclusiva, sostenibile e responsabile.
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