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Tim, più posti in cda per l’ingresso di Poste. La carta Tim Brasil per Iliad


di
Francesco Bertolino e Federico De Rosa

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

L’ipotesi di un allargamento del board per fare spazio a rappresentanti del gruppo delle spedizioni. Le voci su uno scambio fra Tim Brasil e Iliad Italia

Il superamento di quota 0,30 euro (o,32 euro l’ultima seduta) segnala il ritorno di Tim alla normalità. L’arrivo di Poste come primo azionista in un’ottica di lungo periodo ha dato stabilità al gruppo telefonico. Il piano del ceo Pietro Labriola è già in grado di cogliere le sinergie che potrebbero arrivare con Poste, soprattutto sul fronte di Tim Enterprise e dello sviluppo dei servizi digitali alle grandi imprese. Il primo contributo potrebbe essere diretto: il gruppo guidato da Matteo Del Fante, grande acquirente di servizi di Tlc e Ict, non è cliente Tim e diventandolo fornirebbe risorse importanti per la crescita, ottenendo al contempo risparmi sugli investimenti in tecnologia. Al momento non ci sono tavoli aperti.

L’allargamento del board

La presidente di Tim, Alberta Figari, ha incontrato nei giorni scorsi Del Fante e il direttore generale Giuseppe Lasco, per una prima presa di contatto. Il 24 giugno è in programma l’assemblea e potrebbe essere l’occasione per un riassetto della governance. L’azionariato di Tim è cambiato: Poste ha preso il posto di Cdp e anche di Vivendi come primo azionista, dopo aver rilevato le quote di entrambi. Anche Bluebell, che ha un membro nel board, ha liquidato la quota. Più che far dimettere qualcuno, sembra più probabile al momento la possibilità di un allargamento del board con l’ingresso di 2 o 4 rappresentanti di Poste. Sarebbe la strada più semplice. Ma non l’unica allo studio.




















































La carta Tim Brasil per Iliad

Intanto sono tornate sul mercato le voci di un riavvicinamento tra Iliad e Tim, per studiare opzioni di consolidamento delle attività in Italia. La prima passerebbe per il conferimento di Iliad Italia in cambio di una quota di Tim. L’operazione dovrebbe ottenere il via libera di Poste e richiederebbe un’intesa sulla co-gestione di Tim. Una seconda via passerebbe per l’ingresso di Iliad Italia nel solo capitale di Tim Consumer, la società dedicata ai servizi per privati. Sarebbe spuntata anche una terza ipotesi che contempla uno scambio fra Iliad Italia e Tim Brasil. In questo schema, tutto da approfondire nei numeri e nelle intenzioni, l’operatore francese conferirebbe sempre il ramo italiano in Tim, ottenendo però in cambio una partecipazione nel primo operatore brasiliano. Il gruppo di Xavier Niel si rafforzerebbe così in Sudamerica, dove è già primo socio della telco argentina Milicom.

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