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la sfida europea nella digitalizzazione OT


La digitalizzazione OT in Europa avanza tra ostacoli di cybersecurity e nuove strategie resilienti. Cyber Immunity emerge come leva per l’innovazione sicura.

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L’Europa si trova a un bivio nella trasformazione digitale di industrie e infrastrutture: da un lato la spinta verso la piena digitalizzazione degli ambienti OT è considerata strategica per la competitività e l’efficienza; dall’altro, le aziende si scontrano con ostacoli strutturali che rischiano di rallentare o compromettere tale percorso. I dati presentati da Kaspersky al GITEX Asia 2025 – attraverso due ricerche distinte, una condotta da VDC Research e l’altra direttamente da Kaspersky – mettono in evidenza come la cybersecurity sia diventata il vero ago della bilancia: senza una sicurezza adeguata, la digitalizzazione rischia di rimanere incompiuta, alimentando vulnerabilità che possono avere impatti economici e operativi rilevanti.

Parallelamente, si fa largo una svolta culturale tra i professionisti della sicurezza IT europei, che guardano con crescente interesse a modelli “secure by design” e alla Cyber Immunity, superando la logica reattiva e puntando su sistemi intrinsecamente resilienti. L’impressione che si ha leggendo i due report in questione è che l’Europa industriale sia consapevole delle sfide e pronta a innovare, ma ancora in cerca di risposte concrete per coniugare trasformazione digitale e sicurezza.

Cybersecurity chiave per la digitalizzazione degli ambienti OT

Secondo la ricerca Securing OT with Purpose-built Solutions realizzata da VDC Research, la digitalizzazione degli ambienti OT nelle aziende industriali dell’area EMEA è un processo in pieno svolgimento, ma caratterizzato da forti disomogeneità. Il 25,8% delle aziende si affida ancora a processi manuali o ha appena iniziato a introdurre tecnologie digitali, mentre il 21,5% ha già integrato alcune soluzioni tecnologiche. Tuttavia, la tendenza è chiara: il 67% delle imprese punta a raggiungere una piena maturità digitale entro i prossimi due anni, segno di una volontà diffusa di evolvere verso modelli industriali avanzati e interconnessi.

Questo percorso, però, è ostacolato da una serie di criticità che riguardano in primis la cybersecurity. Il 44% delle aziende industriali in EMEA considera la sicurezza una delle principali sfide della trasformazione digitale OT, mentre il 43,8% degli intervistati la indica come il fattore che più di ogni altro rallenta o limita l’implementazione delle nuove tecnologie. Le criticità più citate sono l’inadeguatezza delle misure di sicurezza esistenti (49%), la scarsità di budget o di personale specializzato (46,9%), le difficoltà di conformità normativa (46,9%) e la complessità dell’integrazione tra sistemi IT e OT (42,9%).

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Questi dati riflettono una realtà in cui la sicurezza informatica non è più percepita come un presidio tecnico, ma come una condizione abilitante per l’innovazione. Senza una protezione efficace di dati e sistemi, infatti, i benefici della digitalizzazione rischiano di essere annullati da minacce che possono causare interruzioni operative, perdite finanziarie e danni reputazionali. La fiducia nella trasformazione digitale dipende pertanto dalla capacità delle aziende di affrontare in modo strutturale le sfide della cybersecurity, adottando strategie che vadano oltre la semplice reazione agli incidenti e puntino su una protezione integrata e proattiva.

Il ruolo della Cyber Immunity

La seconda ricerca, condotta direttamente da Kaspersky, indaga la percezione e la diffusione del concetto di Cyber Immunity tra i professionisti della sicurezza IT europei. Il termine, introdotto da Kaspersky per definire un approccio secure by design allo sviluppo di sistemi IT e OT, è ormai noto all’81% degli esperti intervistati in Europa.

Il dato più significativo è che il 68% dei professionisti europei considera la Cyber Immunity una strategia efficace per ridurre al minimo le possibilità che i cybercriminali accedano alle reti e compromettano i sistemi. Questa percentuale testimonia una crescente domanda di sistemi progettati per essere resilienti agli attacchi, piuttosto che affidarsi esclusivamente a soluzioni di sicurezza aggiuntive. Nel dettaglio, il 28% degli intervistati ritiene che la Cyber Immunity possa ridurre significativamente la frequenza degli attacchi, il 37% la vede come uno strumento per attenuare al minimo le conseguenze negative, mentre il 34% è convinto che possa raggiungere entrambi gli obiettivi.

Questi risultati segnalano che le aziende europee stanno progressivamente superando la logica reattiva, per orientarsi verso architetture che prevengano strutturalmente le minacce.



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