«Cresce il disagio tra i giovani, sempre più hikikomori»
Il nuovo presidente della Società Europea di Psichiatria (Epa) è il napoletano Andrea Fiorillo, classe 1973, ordinario di psichiatria presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Eletto nel 2023, si è insediato nei giorni scorsi durante l’assemblea di Madrid. Guiderà l’associazione per il triennio 2025-2027. Il neopresidente dell’Epa, che rappresenta oltre 80.000 professionisti della salute mentale in Europa, ha un programma ambizioso che mira a trasformare le pratiche psichiatriche, mettendo al centro le esigenze degli assistiti. Il programma si concentra sulla crescente incidenza dei disturbi mentali, in particolare tra i giovani e gli anziani, sottolineando come i cambiamenti culturali e sociali abbiano reso obsoleti i modelli tradizionali di assistenza psichiatrica.
«Negli ultimi anni stiamo notando – spiega Fiorillo – ormai in maniera incontrovertibile, un aumento dei disturbi mentali e dei disagi psicologici, soprattutto tra i giovanissimi, gli anziani e le persone sole. C’è bisogno di un ripensamento, sia della pratica che del processo di diagnosi».
Fondamentale sia partire dalla salute del cervello che approfondire la relazione tra salute fisica, salute mentale e stili di vita. Il tutto in un’ ottica di prevenzione. «La prevenzione va fatta a vari livelli e in tutte le fasi della vita: si devono ridurre i fattori di rischio, ad esempio lavorando per evitare fenomeni di bullismo e cyberbullismo, lavorare sulla violenza tra i giovani, e intervenire anche sui luoghi di lavoro, per ridurre lo stress quotidiano cronico». Cruciale è il miglioramento dei modelli di assistenza psichiatrica, sia territoriale che ospedaliera, e l’introduzione della psichiatria di precisione per diagnosi e terapie più accurate.
«La percezione della psichiatria sta cambiando – dice Fiorillo – conoscendo meglio i meccanismi neurofisiopatologici dei disturbi mentali, possiamo offrire terapie più appropriate, come la medicina di precisione». Ma lo scopo, per l’appunto, è mettere al centro le persone, proteggendo la salute mentale nelle persone vulnerabili, fragili, isolate e discriminate. «È essenziale tutelare le persone più vulnerabili, come le persone Lgbqt+, i migranti, che magari provengono da contesti di guerra, che hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi mentali. Oggi è più che mai importante che la psichiatria moderna e la salute mentale allarghino il loro campo d’azione. Dobbiamo lavorare a livello locale, regionale e nazionale per intercettare precocemente eventuali problematiche. La partita si gioca nei primi anni, se riusciamo a intervenire subito, molte malattie sono guaribili. O per lo meno curabili».
Fiorillo evidenzia anche che tra i più giovani cresce il fenomeno degli hikikomori, che si sta diffondendo molto in Europa. «Esempio della crescente difficoltà dei giovani ad affrontare la vita sociale. I disturbi mentali, come la depressione e il rischio di suicidio, sono in aumento, soprattutto tra i ragazzi dai 12 ai 13 anni. Se non si ignorano i primi segnali di sofferenza, le conseguenze possono essere gravi». Di contro, il professor Fiorillo spiega che è in atto un cambio di passo. «Per quanto riguarda le istituzioni, devo dire che negli ultimi tempi sto vedendo un’apertura notevole. C’è una crescente attenzione al tema della salute mentale. Abbiamo avviato collaborazioni con le istituzioni politiche, con il mondo accademico e con le associazioni di familiari e pazienti. Ma c’è ancora tanto da fare. A partire dai finanziamenti. Rispetto a un budget previsto di spesa sanitaria per la salute mentale del 10% se ne spende in Europa circa il 4% e in Italia siamo addirittura sotto questa soglia. Più finanziamenti, maggiore collaborazione tra i diversi attori, e l’inclusione delle famiglie nelle decisioni riguardanti la salute mentale sono essenziali per fare la differenza».
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