L’ambasciatrice indiana in Italia, Vani Rao, sottolinea il rafforzamento dei legami strategici tra India e Italia, con focus su commercio, sicurezza e innovazione. L’Imec è l’elemento fondamentale per la connettività e la competitività, mentre cresce l’interesse per partnership industriali e tecnologiche, anche nel settore difesa. “C’è sinergia tra il crescente interesse dell’India per il Mediterraneo e il coinvolgimento dell’Italia con l’Indo-Pacifico”, racconta a Formiche.net
25/04/2025
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto ieri una conversazione telefonica con il primo ministro indiano, Narendra Modi, al quale ha rinnovato a nome del governo italiano il cordoglio per le vittime del brutale attacco terroristico in Kashmir del 22 aprile. Palazzo Chigi fa sapere che, ribadendo l’impegno dell’Italia nel contrasto al terrorismo internazionale, si è concordato con Modi sull’esigenza di rafforzare ulteriormente il dialogo bilaterale e un’azione congiunta in materia. C’è stato anche uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale e sullo stato di avanzamento del partenariato strategico tra Italia e India, nel solco del Piano d’azione adottato lo scorso novembre.
L’Italia è protagonista della proiezione globale di New Delhi, con Roma che è approdo dell’Indo-Mediterraneo – regione strategica condivisa – e partner strategica in un’ampia serie di dossier. Formiche.net ne ha parlato con Vani Rao, ambasciatrice indiana in Italia, tra le figure chiave al recente Forum Economico Italia-India a Nuova Delhi.
Come percepisce l’attuale livello di cooperazione tra Italia e India e quale visione ha per il futuro?
La recente visita in India del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, accompagnato dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, conferisce un nuovo slancio e una nuova profondità alle relazioni India-Italia. È significativo notare che erano accompagnati da più di 100 aziende italiane, presidenti di camere di commercio e organizzazioni di supporto alle imprese (Sce, Simest, Cdp e altre), rettori di sei università italiane e direttori di sei centri di ricerca. Il momento clou del loro programma è stato il primo Forum India-Italia su Impresa, Scienza e Tecnologia, che mira proprio a implementare il Piano d’Azione Strategico Congiunto India-Italia annunciato dal primo ministro Modi e dalla presidente del Consiglio Meloni lo scorso novembre.
A quanto pare, la principale conclusione di questa visita è stato il crescente interesse delle aziende italiane per l’India – che non cercano solo accesso al grande mercato indiano, ma anche collaborazioni più profonde e a lungo termine con le aziende indiane.
I settori dell’energia pulita, aerospazio, innovazione, manifattura intelligente e altri hanno attratto l’attenzione delle aziende italiane, grazie alla domanda interna e agli sforzi e investimenti del nostro governo. Il messaggio del ministro Tajani e delle entità imprenditoriali italiane è stato chiaro: “Le aziende italiane possono fare di più con l’India, e questo è il momento migliore per essere in India”. Per supportare le aziende italiane, Simest sta per esempio aprendo un ufficio a Delhi e ha annunciato una nuova linea di finanziamento per l’India. Questo dovrebbe aiutare le Pmi italiane a creare joint venture e co-produzione in India per il mercato indiano e per l’esportazione globale.
Siamo davanti a un momento d’oro delle relazioni?
Il momento non potrebbe essere migliore: l’India sta registrando una crescita economica superiore al 6,2%, con una crescente domanda interna, enormi investimenti pubblici nei settori chiave dell’economia, rafforzando il proprio settore manifatturiero e integrandosi nelle catene di approvvigionamento globali. Pertanto, le relazioni economiche e commerciali tra India e Italia hanno un immenso potenziale di crescita e diversificazione. In questi tempi globali difficili, il nostro interesse condiviso dovrebbe essere un approccio più strategico al commercio e agli investimenti, rafforzando le rispettive catene di approvvigionamento e rendendo le nostre economie più competitive.
Durante il recente forum, il ministro Tajani ha sottolineato che lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali tra Italia e India è legato alla creazione di un Accordo di Libero Scambio tra Ue e India. È d’accordo con questa valutazione?
Le opportunità di affari e investimento in India sono indipendenti da un Accordo di Libero Scambio India-Ue. Le aziende italiane possono partecipare a gare di appalto pubblico, magari in partenariato con aziende locali. Possono localizzare i loro prodotti e tecnologie per il consumatore indiano e per l’esportazione globale, beneficiando nel contempo di diversi incentivi per la produzione in India. Naturalmente, se ci fosse un accordo di libero scambio, ci sarebbero riduzioni tariffarie da entrambe le parti che aumenterebbero il commercio di beni e servizi.
Quanto è importante questo accordo per progetti di connettività come l’Imec e, viceversa, quanto è importante l’Imec per l’Accordo di Libero Scambio?
L’iniziativa Imec non è direttamente influenzata dall’accordo di libero scambio India-Ue. L’Imec prevede lo sviluppo di opzioni alternative di connettività nel settore navale, delle telecomunicazioni e in altri ambiti critici che influenzano il nostro commercio marittimo e l’accesso alle tecnologie emergenti. Richiede partenariati pubblico-privati e investimenti strategici tra i membri fondatori dell’Imec, tra cui India, Italia e altri.
L’Imec è un’iniziativa geostrategica e geoeconomica plurilaterale che riunisce aziende, settore finanziario e governi dei membri fondatori. Con l’aumento delle interruzioni del commercio globale, l’Imec cerca di costruire infrastrutture resilienti, inclusive e sostenibili che aumenteranno la competitività, attraverso logistica efficiente e rotte commerciali alternative e più rapide.
L’India sta diventando un partner politico cruciale per le democrazie di tutto il mondo, inclusa naturalmente l’Unione Europea. Mentre l’India si propone come una voce guida del Sud Globale, vede un ruolo da acceleratore anche per la cooperazione tra Ue e Sud Globale?
La presidenza indiana del G20 nel 2023, il suo ruolo come partner affidabile per lo sviluppo, l’hanno posizionata bene tra i Paesi del Sud Globale. Su temi come energia pulita, finanza climatica, sicurezza sanitaria globale, sostenibilità, infrastrutture pubbliche digitali ecc. Un dialogo maggiore tra India e Ue sarebbe utile. Entrambe le parti potrebbero comprendere meglio le rispettive posizioni e lavorare insieme per soluzioni e approcci che risuonino nei Paesi del Sud Globale. Le buone pratiche dell’India, le innovazioni di successo e la localizzazione su larga scala hanno molta rilevanza per altri Paesi in via di sviluppo.
In questo contesto, come può la strategia dell’India, anche in ottica Imec, completare il Piano Mattei dell’Italia e l’iniziativa Global Gateway dell’Ue in Africa e oltre?
I collegamenti marittimi tra India, Europa e Asia Occidentale sono vitali per il commercio e la sicurezza energetica. L’Imec è concepito come un progetto di connettività multimodale che include ferrovie, strade, gas, porti, cavi sottomarini e infrastrutture. Si prevede che ridurrà i costi commerciali con l’Europa di circa il 25% mentre aumenterà il volume degli scambi del 20%. A lungo termine può facilitare la diversificazione delle catene di approvvigionamento.
Quando la presidente Ursula von der Leyen ha visitato l’India recentemente, il progetto Imec è stato sostenuto nella dichiarazione congiunta dei leader. La nuova amministrazione statunitense ha ribadito l’importanza dell’Imec e il proprio interesse a portarlo avanti. Il ministro Tajani ha annunciato in India che ospiterà, più avanti quest’anno, un incontro dei ministri dell’Imec presso il porto di Trieste in Italia. Accogliamo con favore la nomina dell’ambasciatore Francesco Talò come inviato speciale dell’Italia.
La recente visita del Defence Secretary indiano in Italia evidenzia che, oltre ai legami economici e politici, si sta sviluppando anche la cooperazione in un ambito cruciale come quello della difesa e sicurezza. Cosa cerca l’India nella cooperazione in questa materia con l’Italia, in particolare alla luce dell’interoperabilità e dell’esperienza dell’industria della difesa italiana e degli sforzi dell’India per diversificare i propri approvvigionamenti di difesa?
La cooperazione in materia di difesa e sicurezza è uno dei pilastri chiave del partenariato strategico India-Italia. Stiamo rafforzando la nostra cooperazione con l’Italia attraverso dialoghi regolari ufficiali e ministeriali, interazioni tra forze armate, partecipazione ad esercitazioni militari, visite nei porti da parte delle rispettive navi militari, e promuovendo la cooperazione industriale nel settore difesa. Il nostro Segretario alla Difesa, il signor Rajesh Kumar Singh, ha recentemente visitato Roma accompagnato da importanti aziende indiane del settore difesa. È stata una grande opportunità per discutere la futura tabella di marcia per potenziare la cooperazione in materia di difesa.
Grandi aziende italiane della difesa sono presenti in India da decenni. Le forze armate indiane stanno modernizzandosi rapidamente. Poiché le capacità manifatturiere della difesa indiana stanno crescendo velocemente, possiamo costruire partenariati nelle catene di fornitura con aziende italiane. Consentiamo il 100% di investimenti diretti esteri (Fdi) nel settore della difesa. Le nostre politiche di approvvigionamento della difesa incoraggiano la produzione locale e il trasferimento di tecnologia. Abbiamo istituito un quadro per interazioni B2B con l’Italia. Tutti questi fattori creano un ambiente favorevole per i legami di difesa India-Italia.
Interessi comuni…
C’è sinergia tra il crescente interesse dell’India per il Mediterraneo e il coinvolgimento dell’Italia con l’Indo-Pacifico, e accogliamo con favore le visite regolari nell’Indo-Pacifico e nei porti indiani da parte delle navi della marina italiana. Poiché l’India si concentra sempre più sulla sicurezza marittima, si aprono opportunità per le aziende italiane che possiedono tecnologie di nicchia, incluso nella costruzione navale, riparazione e manutenzione. La nostra speranza è vedere aziende della difesa indiane e italiane costruire partnership di lungo periodo, attraverso collaborazione tecnologica, innovazione e co-produzione di attrezzature e piattaforme. Le startup indiane nel settore difesa e aerospazio hanno avuto successo e possono lavorare insieme a entità italiane.
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