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Scontro governo-Confindustria sul Decreto Bollette: i motivi delle critiche


Il decreto bollette approvato in Senato apre un fronte di scontro tra il governo Meloni e Confindustria, che ne critica duramente l’insufficienza. Mentre l’esecutivo rivendica un investimento da 3 miliardi per aiutare famiglie e imprese contro il caro energia, gli industriali parlano di misure tardive e inefficaci. Il leader del M5s, Giuseppe Conte, attacca definendolo un “decretino”, evidenziando il disagio crescente del tessuto produttivo. Il provvedimento rischia così di diventare un simbolo del divario tra la narrazione governativa e la realtà economica del Paese.

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Un’occasione persa. Sul decreto bollette – approvato in via definitiva in Senato – si consuma il primo vero strappo tra governo e industriali. Troppo poco per via dell’Astronomia che mette nero su bianco tutta la propria delusione, oltre che la contrarietà di fronte a una situazione, definita “insostenibile” per le imprese.

Le critiche di Confindustria

Confindustria – ricordando che “la bolletta di tutta l’industria italiana supera abbondantemente i 20 miliardi di euro all’anno” e che le imprese italiane “continuano a subire uno spread energetico che supera il 35% e che arriva anche a toccare punte dell’80% nel confronto con i Paesi europei” – avverte che occorre “agire con urgenza“. Un controcanto, quello degli industriali – che lamentano “l’assenza di misure concrete a sostegno del ceto produttivo” – rispetto alla soddisfazione espressa proprio oggi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un post su X: con il decreto bollette – scrive la premier – il Governo mette in campo misure concrete per sostenere famiglie e imprese di fronte al caro energia.

 

La soddisfazione del governo 

“Lo facciamo – spiega Meloni – attraverso un investimento di circa 3 miliardi, destinato ad alleggerire le bollette, promuovere l’efficienza energetica, tutelare i più vulnerabili e chi produce”. “In particolare – ricorda Meloni – per le famiglie con un Isee fino a 25mila euro” è previsto un contributo straordinario di 200 euro che sarà aggiuntivo per i redditi più bassi, che già percepiscono il bonus bollette, con “un beneficio complessivo che può raggiungere i 500 euro”. Ma si tratta solo di un primo passo, garantisce la presidente del Consiglio. E se la maggioranza, a partire da Fdi, rivendica l’intervento contro il caro energia, per le opposizioni c’è invece poco da festeggiare.

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Opposizioni all’attacco 

“Se Meloni non ha tempo di girare e ascoltare il Paese – replica il leader del M5s Giuseppe Conte – legga bene cosa pensano le aziende di questo suo decretino bollette dopo 25 mesi di crollo della produzione e aumenti vertiginosi dell’energia. È davvero surreale leggere che una Presidente del Consiglio esulta per un misero e tardivo decreto-bollette da 3 miliardi, per 200 euro una tantum mangiati dall’inflazione, di fronte al crollo del 10% del potere di acquisto negli ultimi 3 anni e ai tagli in busta paga dell’ultima Manovra.”

“Irritazione” di Palazzo Chigi nei confronti degli industriali 

A sera, arriva la replica ufficiosa di Palazzo Chigi, che esprime “irritazione” nei confronti degli industriali. 

Il provvedimento – spiegano fonti di governo – era stato “ampiamente discusso” con tutte le associazioni imprenditoriali, a partire da Confindustria. “Stupisce quindi che l’Associazione degli industriali abbia manifestato la sua contrarietà solo dopo l’approvazione definitiva del provvedimento da parte del Senato”. 





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