Una misura pensata dal governo a supporto delle famiglie con figli piccoli e in generale della genitorialità
Il 16 aprile 2025 è stato presentato ufficialmente il nuovo Piano nazionale per la famiglia 2025–2027, segnando un passaggio cruciale nel rilancio delle politiche familiari in Italia. Frutto di un percorso iniziato con l’assemblea dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia nel 2023, il Piano rappresenta un’evoluzione concreta delle strategie pubbliche, con l’ambizione di rispondere in maniera moderna ed efficace alle trasformazioni sociali e ai nuovi bisogni dei nuclei familiari.
Al cuore del Piano vi è una visione rinnovata del welfare familiare, fondata sul principio di sussidiarietà e sul coinvolgimento diretto delle famiglie. Lo Stato non è più l’unico attore, ma si fa promotore di una rete collaborativa tra enti locali, Terzo Settore e cittadini. Questo approccio mira a costruire un sistema di supporto condiviso e radicato nei territori, in grado di offrire risposte personalizzate e integrate.
Elemento centrale del nuovo assetto operativo sono i Centri per la famiglia, che diventano i veri poli organizzativi degli interventi previsti. Questi centri avranno il compito di coordinare i servizi, offrire ascolto e orientamento, ma anche predisporre percorsi personalizzati per il sostegno psicologico, educativo e sociale delle famiglie, favorendo una presa in carico completa e flessibile.
Una delle direttrici fondamentali del Piano riguarda il sostegno alla genitorialità, soprattutto in chiave preventiva e proattiva. Azioni specifiche saranno rivolte alla Generazione Z, per comprenderne le difficoltà nel progettare una famiglia e proporre soluzioni concrete per superare gli ostacoli culturali ed economici che frenano le scelte di vita.
Supporto nei primi mille giorni di vita
Grande attenzione è riservata alla fase iniziale del percorso genitoriale, con l’introduzione di nuove figure professionali che affiancheranno i neogenitori durante i primi mille giorni del bambino. Questo periodo, cruciale per lo sviluppo del minore, sarà supportato da consulenze a domicilio e accompagnamenti educativi, per rafforzare le competenze genitoriali e prevenire situazioni di disagio.
Il Piano affronta anche uno dei nodi più delicati del vivere contemporaneo: la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Le misure previste puntano al rafforzamento del congedo parentale, all’adozione di modelli organizzativi flessibili nelle imprese e alla promozione del lavoro da remoto, offrendo soluzioni che migliorano la qualità della vita dei lavoratori con figli.
Servizi di cura più accessibili e diffusi
Un altro pilastro del Piano è l’ampliamento e la qualificazione dei servizi di cura, in particolare per l’infanzia e per le situazioni di fragilità. Si intende potenziare asili nido, centri ludici, assistenza domiciliare e servizi dedicati a persone con disabilità o anziani non autosufficienti, alleggerendo il carico di cura che pesa spesso sulle donne e rendendo più equa la distribuzione delle responsabilità familiari.
Con la presentazione del Piano si è aperta la fase di implementazione. Nei mesi successivi, Regioni e Comuni saranno chiamati ad adattarlo ai propri contesti territoriali. Alcuni interventi prioritari, come quelli a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro, partiranno già tra l’autunno 2025 e l’inizio del 2026. L’obiettivo è rendere pienamente operative le misure entro il 2027, ma con impatti tangibili già a partire dal prossimo anno, per affrontare tempestivamente le sfide demografiche e sociali del Paese.
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