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Amref e la campagna di raccolta fondi “La fame non è un gioco”


Il mondo si è dato un obiettivo: raggiungere la fame zero entro il 2030. Un traguardo che difficilmente centrerà se non
ci sarà un cambio di passo decisivo. Si stima infatti che, a quella data, saranno oltre 580 milioni le persone con
un’alimentazione insufficiente a soddisfare addirittura i bisogni elementari. La metà dei quali in Africa. Non è tempo
di indietreggiare, ma anzi di accelerare. E di questa accelerazione devono rendersi protagonisti governi, istituzioni
internazionali e società civile, per ribadire con la propria scelta il valore della solidarietà internazionale, in un momento
in cui gli aiuti allo sviluppo, da parte di molti Paesi, stanno calando. Si pensi agli effetti dei tagli dell’amministrazione
statunitense in merito all’agenzia per la cooperazione internazionale USAID, in linea con i tagli di altri governi.
Donne e bambini sono e saranno ancora i più colpiti dalla mancanza di cibo. Per questo, Amref rinnova il suo appello,
ad affiancarla nella lotta quotidiana alla malnutrizione in Africa, che la vede in prima linea dal 1957. Questa volta lo
farà in particolare attraverso il sostegno a cliniche mobili – per raggiungere con cure e alimenti terapeutici le aree più
remote -, e a mense presso le scuole, luoghi fondamentali per poter raggiungere e monitorare il più ampio numero di
bambini possibile. Con questi obiettivi torna “La Fame non è un gioco”, campagna di raccolta fondi, attraverso l’sms
solidale, sostenuta da volti noti, amici di Amref, che operano nel mondo dello spettacolo, dello sport e
dell’informazione. La campagna sarà in onda dal 21 al 27 aprile sulle reti Rai, con il sostegno di Rai Per la Sostenibilità,
e si potrà donare al numero solidale 45537.
Sono più di 20 milioni le persone che rischiano di morire di fame, in tutta la regione situata a sud del deserto del
Sahara. Sette milioni sono bambini sotto i cinque anni, considerati gravemente malnutriti. In Etiopia – dove la
popolazione è il doppio di quella italiana e il 26,7% vive sotto la soglia di povertà – una donna su cinque tra i 15 e 49
anni è denutrita. In Kenya circa 1,7 milioni di persone nei territori aridi e semi-aridi si trovano ad affrontare elevati
livelli di insicurezza alimentare acuta. Tali situazioni rischiano di aggravarsi, perché i fondi per lo sviluppo, messi a
disposizione dagli Stati stanno diminuendo – si pensi ai recenti provvedimenti di Olanda, Francia, UK -, a cui si è
aggiunto il taglio dei fondi USAID, da parte dell’amministrazione statunitense, che ha cancellato l’83% dei programmi
umanitari nel mondo.
In Kenya ed Etiopia- grazie anche alla campagna solidale – Amref vuole supportare le comunità pastorali nelle zone
aride e semi-aride, che toccano con mano gli effetti del cambiamento climatico. Su 33 regioni nel mondo che
presentano un rischio estremo a causa dei cambiamenti climatici, 27 sono in Africa. Eppure, il Continente africano
contribuisce solo con il 4,5% alle emissioni di gas serra.
Attraverso le cliniche mobili – attrezzate per occuparsi della salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente – Amref
raggiungerà, sia in Kenya, che Etiopia, le comunità colpite da periodi di siccità e alluvioni. Luoghi dove le conseguenze
del cambiamento climatico vedono bestiame spazzato via, pascoli e coltivazioni distrutti, con un impatto drammatico
sul livello nutrizionale delle comunità. Ma anche sulla salute e sul diffondersi di zoonosi e nuove epidemie, si pensi al
colera (legato all’igiene e alla disponibilità di acqua) e alla malaria (creazione di nuove aree malariche).
Anche nella regione del Sahel il numero di persone in condizioni di insicurezza alimentare è in continua crescita e
richiede un intervento urgente. Ad oggi oltre dieci milioni di persone si trovano in una condizione di insicurezza
alimentare acuta. In Burkina Faso oltre il 35% delle famiglie ha difficoltà ad accedere a cibo sufficiente per una vita
sana e attiva. Uno dei problemi principali è l’alto tasso di abbandono dei programmi di trattamento per la
malnutrizione, spesso riconducibile alla difficoltà delle madri di reperire gli alimenti indicati durante il trattamento.
Tra Etiopia, Kenya e Burkina Faso, attraverso le donazioni della campagna sms solidale, Amref vuole raggiungere oltre
185 mila persone, in special modo madri e bambini. In Etiopia, nella Regione Somala, per esempio, si punta a
raggiungere 30mila persone che vivono in luoghi particolarmente remoti di questa area semidesertica, attraverso
l’attività delle One Health Units (unità mobili) e rafforzare la resilienza agli shocks climatici. In Kenya verranno formati
30 operatori delle “One Health Unit”, per diventare punto di riferimento comunitario sulla salute umana. Attraverso
8 unità mobili, si garantirà salute almeno ad altre 30mila persone. In Burkina Faso, un aiuto concreto, attraverso la
campagna, garantirà a 3500 bambini e ragazzi, tra i 6 e i 15 anni, di vedere assicurato ogni giorno un pasto completo
ed equilibrato, grazie alla realizzazione di mense scolastiche.
La campagna riparte dallo spot video che vede protagonisti Fiorella Mannoia, Martin Castrogiovanni, Gabriele Cirilli
e Gigio Alberti, ideato e realizzato dai registi Luca e Marcello Lucini. Altri amici del mondo dello spettacolo,
dell’informazione e dello sport, saranno a fianco dell’organizzazione per la campagna La Fame non è un gioco.
Sarà possibile donare al numero solidale 45537: il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da
cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, Iliad, Poste Mobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 euro anche per ciascuna chiamata
fatta allo stesso numero da rete fissa TWT, Convergenze e Poste Mobile e di 5/10 euro per ciascuna chiamata fatta
allo stesso numero da rete fissa TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.

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