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L’Umbria guida la classifica nazionale con un 34,8% di Green Jobs


Con il 34,8% di assunzioni green sul totale delle nuove posizioni lavorative, l’Umbria si conferma anche nel 2024 una delle regioni più dinamiche d’Italia nella corsa alla transizione ecologica. A certificarlo sono i dati del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro: su 64.540 assunzioni complessive, ben 22.470 sono legate a occupazioni verdi. Un risultato che permette all’Umbria di superare non solo la media nazionale, fissata al 34,3%, ma anche quella del Centro Italia (32,2%).

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Tra le regioni del centro, solo le Marche fanno leggermente meglio, con una quota del 35,4%. Alle spalle dell’Umbria si collocano invece il Lazio (32,3%) e la Toscana (30,2%).

Un sistema produttivo che investe nella sostenibilità

Il primato umbro non è casuale, ma il frutto di un tessuto imprenditoriale sempre più orientato a integrare la sostenibilità nei propri modelli di sviluppo. Risparmio energetico, bioedilizia, energie rinnovabili, gestione ambientale e produzione eco-compatibile sono diventati asset strategici su cui le imprese regionali stanno scommettendo.

Un segnale importante, che testimonia come il tema della transizione ecologica non sia più percepito come un’opzione, ma come un’esigenza imprescindibile per restare competitivi in un mercato in rapida evoluzione.

Le parole di Giorgio Mencaroni: “Serve un grande piano per le competenze”

A sottolineare l’importanza di questo risultato è Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria: “Il dato sulle assunzioni green conferma che l’Umbria è pienamente protagonista della transizione ecologica italiana”, afferma con soddisfazione.

Tuttavia, questo successo porta con sé una sfida cruciale: garantire profili adeguati per sostenere la crescita dei green jobs. Come sottolinea ancora Mencaroni: “Siamo soddisfatti di vedere le nostre imprese in prima linea, capaci di anticipare i cambiamenti e investire in nuove competenze. Tuttavia, la difficoltà di reperire profili adeguati deve far riflettere. Serve un impegno straordinario sul fronte della formazione tecnica e specialistica: Its Academy, scuole e università devono essere accompagnate in un grande piano di aggiornamento e orientamento. Non possiamo permetterci che migliaia di opportunità di lavoro green vadano perse. L’Umbria ha tutte le carte in regola per diventare un modello nazionale di sviluppo sostenibile, ma la sfida delle competenze è ora e non può essere rimandata”.

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Un monito chiaro: senza un personale preparato e aggiornato, il potenziale di questo trend rischia di arenarsi. È indispensabile dunque rafforzare i percorsi formativi e promuovere sinergie tra istituzioni, imprese e mondo accademico, per trasformare un record di assunzioni in un progetto di sviluppo duraturo.

I green jobs: l’evoluzione sostenibile delle professioni tradizionali

Quando si parla di green jobs, si fa riferimento a un universo di figure professionali che vanno ben oltre le nuove occupazioni emergenti nel campo ambientale. Come precisa la Camera di commercio, i lavori verdi comprendono tutte quelle professioni che richiedono competenze legate alla sostenibilità, alla gestione responsabile di prodotti e processi, alla capacità di integrare criteri ambientali nelle strategie aziendali.

Non si tratta, quindi, solo di nuovi mestieri, ma anche di un’evoluzione green delle professioni tradizionali: tecnici edili specializzati in bioedilizia, progettisti di impianti a basso consumo, consulenti per l’efficienza energetica, esperti di sostenibilità nei settori agroalimentare, energetico e manifatturiero.

Questa trasformazione del mercato del lavoro impone una visione nuova: la transizione ecologica non è solo un’opportunità ambientale, ma una leva concreta per l’occupazione e la crescita economica, capace di stimolare innovazione e sviluppo locale.

Un futuro da protagonista per l’Umbria

Alla luce dei dati Excelsior, l’Umbria si conferma una delle regioni più pronte ad affrontare le sfide della green economy. Ma il futuro dipenderà dalla capacità di costruire un ecosistema formativo capace di rispondere alla domanda di nuove competenze e di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Scommettere oggi su istruzione tecnica, formazione specialistica e aggiornamento continuo significa investire in un domani più sostenibile, innovativo e competitivo. E l’Umbria, con la sua tradizione di rispetto per l’ambiente e di innovazione diffusa, sembra avere tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio laboratorio nazionale della transizione verde.



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