È stata recentemente diffusa la diciassettesima edizione del Rapporto annuale che il Research Department di Intesa Sanpaolo dedica all’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali.
Il Rapporto mostra una fotografia aggiornata della situazione economico-reddituale delle imprese distrettuali. Nel biennio 2023-2024 i distretti industriali italiani hanno subito un rallentamento della crescita, ma la competitività è rimasta elevata con un nuovo record delle esportazioni e del saldo commerciale. Da registrare, infatti, come il 2024 si sia chiuso con un nuovo record per l’export, a quota 163,4 miliardi. L’avanzo commerciale ha invece superato la soglia dei 100 miliardi. L’analisi di lungo periodo conferma la capacità delle imprese distrettuali di ampliare il proprio raggio d’azione. La distanza media percorsa dall’export è passata da 3.150 chilometri nel 2005 a 3.434 nel 2023. Al contempo, è aumentata la diversificazione degli sbocchi commerciali.
Il documento si sofferma sul processo di riposizionamento competitivo intrapreso in questi anni dai distretti industriali, focalizzandosi su transizione tecnologica e green, capitale umano e competenze, diversificazione dei mercati di sbocco.
L’innovazione tecnologica gioca un ruolo determinante. Dopo il 2020, grazie alla spinta del piano Transizione 4.0, si è assistito a un aumento della diffusione di tecnologie, con vantaggi significativi in termini di efficientamento dei processi, produttività, miglioramento di sicurezza e flessibilità. A sostenere le aziende hanno contribuito soprattutto i fornitori, sia di tecnologie che di impianti, in una logica di filiera che è tipica del tessuto distrettuale italiano.
Altrettando importanti sono gli investimenti green. Le aziende si stanno concentrando su tecnologie per ridurre i consumi energetici e accrescere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Un’evidenza che riflette anche la necessità delle imprese di cercare soluzioni all’aumento dei costi energetici degli ultimi anni.
Principali strategie green su cui si stanno focalizzando le aziende.
Analizzando le principali tecnologie green sulle quali si stanno focalizzando le aziende, emergono ai primi posti, con percentuali pari al 43,6% e 33,8% rispettivamente, le tecnologie che riducono i consumi energetici e quelle specifiche per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Un’evidenza che riflette anche la necessità delle imprese di cercare soluzioni
alternative di fronte all’aumento dei costi energetici che ha caratterizzato gli ultimi anni.
Seguono la riduzione degli imballaggi (23,6%), l’introduzione di sistemi di gestione e monitoraggio dei consumi energetici (19,4%) e la scelta di fornitori che riducono l’impatto ambientale (19,4%). Si prosegue con il risparmio sui trasporti (16,2%) e la riduzione dell’utilizzo di materie prime energetiche (15,9%). Da osservare infine come solo l’8% delle imprese risponda “nessuna”, confermando l’importanza crescente che le iniziative green stanno avendo nelle scelte strategiche delle imprese.
Principali strategie da implementare nel prossimo triennio.
Analizzando le principali strategie che le imprese adotteranno nel prossimo triennio emergono
come prioritari gli aspetti legati all’innovazione e al capitale umano. Sotto il primo profilo, al primo posto si posiziona la R&S (43,9%), ma anche la realizzazione di nuovi prodotti o la digitalizzazione sono indicate come strategiche dal 33,1% e dal 24,5% delle imprese. Con riferimento al capitale umano, molto rilevante risulta l’assunzione di personale, al secondo posto con una percentuale del 38,2%, ma anche gli investimenti in formazione (32,2%) e il passaggio generazionale (21%). Tra le priorità emerge poi il dato relativo al potenziamento delle esportazioni (36,3%). Gli investimenti in ottica green sono indicati rilevanti dal 31,5% delle imprese, mentre il 17,5% indica che riqualificherà strutture e impianti.
DICIASSETTESIMO RAPPORTO ANNUALE ECONOMIA E FINANZA DEI DISTRETTI INDUSTRIALI – DONWLOAD
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