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Friuli venezia giulia modello nazionale nella lotta all’amianto con tecnologie e fondi mirati


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Il Friuli Venezia Giulia si conferma al centro dell’impegno contro l’amianto in Italia, presentando un sistema avanzato per la gestione e la rimozione di questo materiale pericoloso. Nonostante la regione continui a registrare casi di decessi legati all’amianto, con una stima di circa 200 vittime nel 2024, resta un esempio importante per altre zone del Paese. L’approccio regionale combina tracciabilità digitale, uso di droni e sostegni economici a cittadini e imprese.

Il contesto delle vittime di amianto in friuli venezia giulia nel 2024

Nel corso del 2024 il Friuli Venezia Giulia ha registrato circa 200 decessi attribuibili all’amianto. Le cause principali sono il mesotelioma, con 50 casi fatali, i tumori polmonari, con 100 vittime, e altre patologie legate all’esposizione alla fibra killer, con un totale di ulteriori 50 morti. Questi numeri, pur elevati, non hanno frenato il percorso della regione come modello di gestione del rischio amianto. Il danno sanitario rimane un elemento che spinge a mantenere alta l’attenzione sulla prevenzione e la bonifica.

L’importanza del modello regionale secondo ezio bonanni

Il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni, ha sottolineato nei giorni della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto l’importanza di seguire l’esempio del Friuli Venezia Giulia per tutte le altre regioni italiane. La regione è considerata la più virtuosa nel Paese grazie agli sforzi adottati a livello organizzativo e tecnologico per contenere la presenza di questo materiale tossico.

Le caratteristiche del sistema di smaltimento amianto in friuli venezia giulia

Il Friuli Venezia Giulia ha sviluppato un sistema integrato per la gestione dell’amianto che si distingue per precisione e completezza. Secondo l’Agenzia regionale per la protezione ambientale , nelle aree della regione si trovano circa 160 mila tonnellate di materiali contenenti amianto. La maggior parte si concentra nelle coperture degli edifici, ma alcune zone industriali presentano un’incidenza ancora più alta, con percentuali intorno al 30%.

Tecnologie innovative per la mappatura e il monitoraggio

Questa situazione ha spinto le autorità locali a mettere in campo un sistema di tracciabilità innovativo. La regione ha realizzato l’Archivio Regionale Amianto, una banca dati digitale capace di mappare con precisione la presenza del minerale. Un ruolo chiave è giocato dai droni, impiegati per individuare con maggiore accuratezza le aree contaminate, anche in luoghi poco accessibili. Questi strumenti permettono una conoscenza dettagliata dei siti, fondamentale per programmare gli interventi di rimozione.

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Incentivi e supporto economico per la rimozione amianto in friuli venezia giulia

Il Friuli Venezia Giulia non si è limitato a creare tecnologie e strumenti di monitoraggio ma ha fornito anche sostegni economici concreti. Dal 2017 fino al 2023 la regione ha destinato oltre 18 milioni di euro per finanziare operazioni di bonifica, rivolgendosi sia a privati sia a imprese. Questo investimento rappresenta una quota significativa dei fondi regionali e dimostra l’impegno diretto nelle azioni di sicurezza ambientale e sanitaria.

Per il triennio 2024-2026 la Regione ha stanziato ulteriori 2,8 milioni di euro. Questi fondi mirano a mantenere attive le rimozioni e facilitare i processi burocratici per chi vuole intervenire sulla propria proprietà, anche tramite l’autorizzazione all’autorimozione. Un meccanismo fondamentale per accelerare lo smaltimento e contrastare la permanenza del materiale pericoloso in strutture obsolete.

L’attenzione alle procedure di smaltimento e alle tecnologie digitali

La regione ha messo in campo procedure semplificate per facilitare il corretto smaltimento dell’amianto. Alle pratiche amministrative veloci si sommano sistemi digitali per la tracciabilità e l’aggiornamento costante delle informazioni, necessari per evitare il rischio di dispersione o smaltimento irregolare. Le tecnologie adottate permettono di verificare, passo dopo passo, il percorso dei materiali fino al loro trattamento finale.

L’uso dei droni rappresenta una novità significativa nel controllo ambientale locale. Permette di identificare rapidamente le superfici da bonificare e di ridurre i tempi di intervento, garantendo maggiore sicurezza negli spostamenti degli operatori e abbattendo i costi legati ai sopralluoghi tradizionali. Questa tecnologia digitale ha reso più efficiente la raccolta dati, facilitando anche la comunicazione tra enti pubblici e cittadini.

Il modello del Friuli Venezia Giulia ha stimolato interesse nel resto d’Italia in vista di strategie più incisive nella lotta contro l’amianto. Il monitoraggio accurato e i finanziamenti diretti al territorio sono elementi chiave per ridurre progressivamente la presenza del minerale tossico, tutelando la salute pubblica nelle aree più a rischio.

  • Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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