L’analisi di Ferruccio de Bortoli sul riassetto della finanza italiana (e sui conflitti di interesse in campo), le domande e le risposte per capire i mercati
Il risiko bancario sta mescolando e ridisegnando gli equilibri del potere finanziario italiano. Con una complicità (ingerenza) normale o eccessiva della politica? Parte da questo quesito la riflessione di Ferruccio de Bortoli su L’Economia in edicola lunedì 28 aprile con il Corriere della Sera. Sono molteplici gli scenari della grande partita sul futuro di Generali in cui sono coinvolti Unicredit, Banco Bpm, Delfin, Caltagirone, il governo. E se alla fine si muove anche Intesa Sanpaolo cosa farà il governo? «L’essersi con successo internazionalizzati da Torino, a Milano, a Trieste — scrive de Bortoli — induce a sottovalutare la politica che sarà anche domestica, e dunque apparirà piccola e ininfluente rispetto al resto del mondo, ma non è priva di artigli vendicativi. Soprattutto se questa si ritiene — com’è nel retropensiero del governo Meloni — vittima del pregiudizio dei cosiddetti “poteri forti”, ovvero di alcuni aggregati economici e finanziari dell’infida Milano. Ossessione incomprensibile, ma reale».
Per gli assetti del capitalismo siamo sulla via di un cambiamento epocale. Il risiko delle banche e dei poteri vede nuovi schieramenti con Mediobanca in un ruolo molto diverso da quello sempre centrale interpretato fin dai tempi di Enrico Cuccia. L’offerta Mps, di cui lo Stato è azionista forte, ha spostato il baricentro di un sistema dove nascono inedite alleanze.
Ricade (inevitabilmente) nella pagine della Finanza la copertina dedicata ad Andrea Orcel e Giuseppe Castagna, rispettivamente numeri uno di Unicredit e Banco Bpm. Un’analisi sulla scalata di Unicredit, i paletti del governo ma anche le ragioni della resistenza del Banco Bpm che si appella alla vicinanza con i territori e le imprese.
Ricca la sezione dedicata alle Imprese a cominciare da Alessandra Balocco, alla guida del gruppo dolciario, che commenta il dato (positivo) della produzione immutata di colombe e uova. Un segnale importante sull’andamento dei consumi in quest’epoca di turbolenze. «Sulle vendite c’è serenità. L’America? Ci interessa molto, ma aspettiamo a muoverci».
Cavalca l’internazionalizzazione la San Marco: cresce l’interesse per le decorazioni premium che rispondono alle richieste di ospitalità e lusso. «Con alberghi & Co. arriveremo al 30% dei ricavi, l’export può pesare fino al 60%», spiega Pietro Geremia, alla guida del gruppo veneziano.
L’Innovazione: Ai Factory e Fincantieri
Come ogni ultimo lunedì del mese torna «L’Innovazione», 16 pagine su digitale, intelligenza artificiale e scienza. In questo numero è protagonista Fincantieri con la Navis Sapiens, una serie di tecnologie che cambieranno le connessioni acqua-terra. E poi si parla di startup italiane alla conquista dell’Europa e della nuova AI Factory al Cineca di Bologna
Infine, nella sezione Patrimoni, attenzione ai risparmi e alle mosse anti crisi. Sei domande e sei risposte su Borsa, bond, oro e bitcoin per capire come muoversi, in attesa che la questione dei dazi prenda una direzione meno volatile. Nel frattempo meglio diversificare e resistere alla tentazione di vendere in perdita.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link