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Banca d’Italia – Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1


All’inizio di aprile l’annuncio di nuovi dazi da parte dell’amministrazione statunitense ha innescato una fase di notevole aumento dell’incertezza e di tensioni sui mercati finanziari internazionali, alla quale ha fatto seguito un calo delle aspettative di crescita per l’economia mondiale. Negli Stati Uniti i titoli di Stato a lungo termine, che hanno inizialmente beneficiato di un aumento della domanda tipico delle situazioni di stress, sono stati successivamente colpiti da forti vendite. Sebbene le tensioni si siano attenuate nelle settimane successive all’annuncio, i rischi per la stabilità finanziaria sono cresciuti.

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Anche l’Italia, non diversamente dagli altri principali paesi europei, ha risentito di questi sviluppi. Nei primi giorni di aprile le tensioni sui mercati finanziari si sono acuite, soprattutto con l’aumento della volatilità delle quotazioni azionarie e dei corsi delle obbligazioni private, che hanno segnato pesanti ribassi.

Sul mercato dei titoli di Stato il differenziale di rendimento tra i titoli italiani a dieci anni e quelli tedeschi, pur registrando un incremento della volatilità, si è ridotto rispetto ai valori dello scorso autunno. Le condizioni di liquidità restano buone, nonostante una diminuzione delle negoziazioni in aprile.

In un contesto che si mantiene complessivamente stabile, l’Italia ha continuato a trarre vantaggio dalle condizioni favorevoli del mercato del lavoro, da una bassa inflazione e dalla posizione creditrice netta sull’estero. Si tratta di alcuni dei fattori che hanno favorito il recente miglioramento della valutazione del merito di credito del Paese da parte di un’agenzia di rating.

I prezzi delle abitazioni hanno continuato a crescere nella seconda metà del 2024, mentre quelli degli immobili commerciali si sono mantenuti invariati. Nel complesso il comparto immobiliare non presenta rischi elevati per la stabilità finanziaria.

Per il settore delle famiglie i rischi rimangono limitati, anche grazie all’espansione della ricchezza finanziaria nel 2024 e all’ulteriore riduzione dell’indebitamento in rapporto al reddito disponibile. In prospettiva la situazione finanziaria potrebbe tuttavia risentire di un indebolimento della congiuntura.

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Per le imprese, soprattutto quelle operanti nei comparti più esposti alle possibili ripercussioni delle tensioni commerciali, la redditività, già ridottasi nel 2024, potrebbe diminuire ancora. Nonostante il calo dei tassi di interesse e dell’indebitamento, la capacità delle aziende di rimborsare i debiti registra qualche segnale di peggioramento, in special modo nel settore delle costruzioni e, in misura minore, in quello industriale.

Le condizioni del sistema bancario si mantengono stabili. Nel secondo semestre del 2024 la redditività e la patrimonializzazione sono rimaste su livelli elevati. La situazione di liquidità resta equilibrata anche dopo il rimborso delle operazioni TLTRO3. Un forte aumento delle restrizioni commerciali tra paesi potrebbe determinare un deterioramento della qualità del credito, che l’elevata patrimonializzazione del sistema consentirebbe tuttavia di fronteggiare da una posizione più robusta rispetto al passato, anche grazie alla riserva di capitale per il rischio sistemico introdotta lo scorso anno dalla Banca d’Italia. L’esposizione ai rischi cibernetici e operativi continua a richiedere grande attenzione.

Nel comparto assicurativo la ripresa della raccolta premi nel ramo vita ha favorito un miglioramento della liquidità. La redditività è risultata stabile. La patrimonializzazione rimane alta; uno stress test condotto in ambito europeo rileva la capacità del settore di resistere a shock avversi.

Benché nel primo trimestre di quest’anno la raccolta netta dei fondi comuni italiani sia risultata positiva, il patrimonio si è ridotto a causa del forte calo delle quotazioni sui mercati finanziari. Nei primi giorni di aprile, subito dopo l’iniziale annuncio di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, si sono osservati deflussi moderati. Nel complesso, i rischi riconducibili al settore del risparmio gestito restano contenuti.

In questo Rapporto sono inclusi cinque riquadri tematici. Il primo descrive l’evoluzione del mercato delle criptoattività, illustrandone le caratteristiche, i rischi e gli sviluppi normativi in Europa e negli Stati Uniti. Nel secondo si fornisce un quadro della diffusione in Italia e nei principali paesi dell’area dell’euro dei certificates, strumenti di complessa valutazione che possono esporre i detentori a perdite consistenti in caso di scenari avversi. Nel terzo riquadro si dà conto del ricorso da parte delle banche meno significative italiane alle garanzie pubbliche a supporto dei prestiti alle imprese, nonché delle iniziative adottate dalla Vigilanza a fronte di alcune debolezze emerse nei sistemi di gestione e di controllo a presidio di tale attività. Nel quarto si descrivono i risultati di una prima analisi dell’esposizione delle banche italiane e dell’area dell’euro ai settori economici che sarebbero più vulnerabili alle tensioni commerciali. Nell’ultimo riquadro si analizza l’introduzione dell’obbligo per le imprese italiane di stipulare una copertura assicurativa contro i danni direttamente determinati da eventi calamitosi e catastrofali.



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