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Fiducia in calo ad aprile per imprese e consumatori


Nei servizi e nel commercio i ribassi più marcati. L’indice delle imprese ai minimi da marzo 2021. Confcommercio: “Famiglie e imprese subiscono l’incertezza del momento”.

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Ad aprile 2025 rallenta il clima di fiducia sia tra i consumatori sia tra le imprese. Secondo le stime diffuse dall’Istat (guarda il link ai dati completi in pdf) , l’indice che misura la fiducia dei consumatori scende da 95,0 a 92,7, mentre quello composito relativo alle imprese cala da 93,2 a 91,5. Entrambi i dati confermano un deterioramento delle aspettative, in particolare sul fronte economico generale.

 

Indici del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese italiane (IESI)

Gennaio 2016 – aprile 2025, indice mensile grezzo per i consumatori, indice mensile destagionalizzato per le imprese e media mobile a 3 mesi (base 2021=100)

 

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Tra le famiglie, il peggioramento appare diffuso. L’indice del clima economico arretra da 93,2 a 89,6; quello personale scende da 95,7 a 93,9; il clima corrente passa da 97,9 a 95,4, mentre quello futuro si attesta a 89,1 (da 91,1). Le valutazioni più negative riguardano in particolare le prospettive economiche del Paese e l’opportunità di risparmio nella fase attuale. Sul fronte delle imprese, la flessione è più marcata nei servizi di mercato, dove l’indice scende da 94,3 a 91,4, e nel commercio al dettaglio (da 103,8 a 101,8). In calo anche la fiducia nelle costruzioni (da 104,6 a 103,6) e nel manifatturiero, dove la diminuzione è più contenuta (da 86,0 a 85,7). «L’indice di fiducia delle imprese diminuisce per il terzo mese consecutivo, portandosi ai minimi da marzo 2021», osserva l’Istat, sottolineando come il calo sia generalizzato a tutti i comparti. I pochi segnali positivi arrivano dai giudizi sugli ordini nella manifattura e dalle attese di vendita nel commercio al dettaglio. Quanto ai consumatori, il secondo arretramento consecutivo riflette un clima di crescente incertezza, alimentato soprattutto da timori per l’evoluzione della situazione economica.

Confcommercio: “Famiglie e imprese subiscono l’incertezza del momento”

Commentando i dati Istat sulla fiducia di imprese e consumatori, il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, ha sottolineato che “il clima di profonda incertezza che caratterizza da mesi il quadro internazionale continua a riverberarsi sul sentiment di famiglie e imprese: quest’ultimo in calo per il terzo mese consecutivo, il primo in riduzione congiunturale di oltre sei punti percentuali negli ultimi due mesi, una riduzione di rara entità considerando la recente storia economica italiana”. “In un contesto – ha aggiunto Bella – in cui sono ancora presenti spunti favorevoli, le attese sull’occupazione rimangono stabili e il grado di utilizzo degli impianti è migliorato nel primo trimestre, vi è il rischio che le diffuse aspettative di un possibile deterioramento nei prossimi mesi condizionino, in negativo, i comportamenti dei diversi soggetti economici. Ciò è particolarmente vero per le famiglie che, pur in presenza di condizioni personali sostanzialmente stabili, potrebbero continuare a limitare le proprie decisioni di spesa rinviando la tanto attesa ripresa dei consumi”. “Probabilmente – ha concluso il direttore – è presto per fasciarsi la testa, ma occorre anche tenere conto del forte peggioramento dell’intonazione psicologica collettiva e dei suoi possibili effetti sulle variabili reali dell’economia internazionale e di quella italiana, in particolare.

 





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