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Malalbergo la Sagra dell’Asparago Verde di Altedo Igp


Agricoltura. Dieci giorni di eventi, una serata dedicata a Miss Italia e una mascotte in Intelligenza Artificiale: dopo cinque anni torna a Malalbergo la Sagra dell’Asparago Verde di Altedo Igp. Una produzione storica della Regione, le superfici coltivate in 8 anni sono cresciute del 60%. L’assessore Mammi: “Un’occasione di visibilità per un’eccellenza che fa parte delle nostre Dop e Igp, conosciute e apprezzate in tutto il mondo. Continuiamo a lavorare per promuoverle sui mercati nazionali e internazionali”

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La manifestazione, in programma dal 9 al 25 maggio, è organizzata dal Comitato Promotore ‘La Sagra dell’Asparago verde di Altedo’ insieme alla Regione, al Comune, al Cso e al Consorzio dell’Asparago Igp

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Bologna – Dopo cinque anni di assenza torna a Malalbergo, nel bolognese, la Sagra dell’Asparago Verde Igp di Altedo. Un appuntamento tradizionale e molto radicato nel territorio, che non si era più tenuto dopo lo stop causato dal Covid nel 2020. L’asparago verde di Altedo è una delle eccellenze agroalimentari dell’Emilia-Romagna: marchio a Identificazione geografica protetta dal 2003 e che, a dispetto di un andamento stagionale incostante, nel 2024, ha totalizzato oltre 225 tonnellate di prodotto certificato e quasi 500 tonnellate di prodotto controllato raccolto.

L’appuntamento, presentato oggi in Regione, è stato organizzato dal Comitato Promotore La Sagra dell’Asparago verde di Altedo, dal Consorzio dell’Asparago Verde di Altedo Igp e dalla Regione in collaborazione con il Comune di Malalbergo e con Cso Italy (Centro Servizi Ortofrutticoli). Durerà dieci giorni, dal 9 al 25 maggio, e ospiterà, oltre ai produttori, anche eventi, concerti, mostre e una serata dedicata a Miss Italia. Oltre all’attività social e a uno spot pubblicitario, la sagra avrà una mascotte d’eccezione, assolutamente al passo con i tempi: ‘Ghino l’asparaghino’, realizzata con l’intelligenza artificiale e che accompagnerà i visitatori nei dieci giorni di manifestazione

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“Siamo molto felici di riportare questo appuntamento in calendario, dando la meritata visibilità a un prodotto unico nel panorama nazionale e che rappresenta una filiera di altissima qualità- ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi-. L’Emilia-Romagna, infatti, è tra le prime regioni in Italia per la produzione dell’asparago e, in particolare, di questa tipologia, che ha pochi eguali nel resto del Paese. Questa manifestazione- ha proseguito Mammi– nasce come un’occasione di festa per i produttori e per il pubblico che potrà riscoprire un prodotto che da sempre fa parte della nostra tradizione, ma che negli ultimi anni ha pagato i rincari dell’inflazione. Come Regione continuiamo a supportare i Consorzi delle nostre Dop e Igp per la promo-commercializzazione nel mercato domestico e nei mercati di tutto il mondo: negli ultimi 5 anni la Regione Emilia-Romagna ha investito più di 30 milioni di euro in attività di promozione nazionale e internazionale, e di supporto delle imprese e dei consorzi. Nel 2025 punteremo a investire in promozione per i nostri prodotti più di 12 milioni di euro”.

“Dopo alcuni anni di assenza, grazie al lavoro fatto in questi mesi, soprattutto ad opera del Comitato Promotore della Sagra e del Consorzio dell’Asparago Verde di Altedo Igp, siamo pronti per presentare un’edizione 2025 degna del suo nome e della tradizione- ha sottolineato il sindaco di Malalbergo, Massimiliano Vogli-. Sarà un evento di grande valore non solo per l’agricoltura, ma anche a livello culturale, sociale; un momento di aggregazione per tutta la nostra comunità. Sarà una Sagra ‘con i fiocchi’, con tante novità. Ci tengo a sottolineare un aspetto, in particolare, ed è a collaborazione con altri prodotti Dop e Igp, una novità assoluta rispetto alle edizioni precedenti”.

“La coltivazione dell’asparago verde di Altedo è stata scoperta da un gruppo di pionieri emiliani ha ricordato il cav. Paolo Bruni, presidente del Centro Servizi Ortofrutticolo- che agli inizi del Novecento si recarono a Nantes e impararono il metodo produttivo, che diede la massima resa proprio nel territorio compreso tra la provincia di Bologna e Ferrara, fino alle foci del delta del Po e in particolare del Comune di Mesola. L’Italia è riuscita anche in questo caso a superare chi aveva inventato questo tipo di coltivazione. Il CSO Italy ha sempre creduto nelle denominazioni a Indicazione geografica, e fin da quando l’asparago verde di Altedo è stato riconosciuto come Igp- ha proseguito Bruni-, utilizzando prima la legge regionale 16 della Regione Emilia-Romagna e successivamente i Piani di Sviluppo Rurale, ne ha curato la promozione e la valorizzazione assieme agli altri consorzi di tutela che hanno sede al CSO Italy, come la pera Igp dell’Emilia-Romagna e la pesca IGP di Romagna, oltre ad altre denominazioni extra regionali. Nelle scorse settimane abbiamo presentato un progetto all’Unione Europea per valorizzare questi prodotti, tra i quali l’asparago verde di Altedo, sui mercati europei e in particolare in Germania”.

“E’ un onore essere qui in Regione per presentare la 56esima edizione della Sagra- ha sottolineato Gianni Cesari, presidente del Consorzio dell’Asparago Verde di Altedo Igp-. Anche se per alcuni anni non abbiamo potuto realizzarla, l’interesse per divulgare il nostro Asparago non si è mai fermato: siamo andati anche all’estero, a promuoverlo. Abbiamo uno dei migliori prodotti al mondo, un’eccellenza che ci è riconosciuta come tale a livello nazionale e internazionale: vogliamo valorizzare il più possibile questa produzione tipica, che ha sofferto molto, in tempi recenti, anche per il maltempo, ed è per questo che ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla preparazione della Sagra”.

“La produzione di Intelligenza Artificiale ‘Ghino Asparghino’- hanno aggiunto Nicola Cesari e Alex Folli del Comitato Promotore La Sagra dell’Asparago Verde di Altedo- rappresenta l’incontro tra tradizione e innovazione, unendo la storia della Sagra dell’Asparago Verde di Altèdo Igp con le nuove opportunità offerte dalla tecnologia. Una mascotte capace di raccontare il nostro territorio con autenticità e spirito di comunità, guardando con entusiasmo al futuro”.

L’asparago verde di Altedo Igp

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Ha ottenuto il riconoscimento Igp nel 2003, grazie alla sua distintiva qualità che rispecchia l’ambiente agricolo e le tradizioni di coltivazione locali. Le tecniche di produzione, tramandate nel tempo, sono ancora oggi seguite con grande attenzione per garantire il massimo della qualità e della genuinità, anche attraverso un rigido disciplinare di produzione.

Le superfici di asparago verde di Altedo Igp oggi rappresentano circa 105 ettari, quasi il 20% del totale della regione Emilia-Romagna e negli anni recenti hanno avuto una ripresa, favorita dall’aggiornamento del disciplinare di produzione che ha allargato il periodo di raccolta e le varietà disponibili: in soli 8 anni sono aumentate del 60%.

L’attività di promozione della Regione Emilia-Romagna

Per sostenere la commercializzazione dell’asparago verde, grazie al sostegno in primis della Regione, si è agito su diversi fronti: sono state organizzate sagre, un sito internet e un’intensa attività social. In particolare, il Consorzio di Tutela dell’Asparago Verde di Altedo Igp, nell’ambito della campagna di promozione 2024 finanziata nel Piano di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna, ha lanciato uno spot pubblicitario dedicato al prodotto e ai suoi produttori. Il video è online sul canale YouTube e social del Consorzio, ed è stato oggetto di una campagna pubblicitaria digitale che ha raggiunto 5 milioni di visualizzazioni in Italia e Germania. Le immagini esaltano la freschezza e la naturalità dell’asparago, immerso negli affascinanti paesaggi da cui proviene e il focus dello spot è sull’origine protetta e sui gesti di coltivazione che rendono l’Asparago Verde di Altedo Igp un vero e proprio simbolo di eccellenza.

Ghino Asparghino

Non è “solo” un pupazzo carino con la fascetta verde e, soprattutto, è molto di più di una mascotte: è un sistema di comunicazione evoluto, un custode di memoria locale, un ponte tra passato e futuro. È Ghino Asparghino, che non rappresenta “solo” l’asparago, ma tutta Altedo, il senso di comunità, la continuità di una storia. Dal punto di vista tecnico, è un dispositivo di comunicazione integrata che funziona su più livelli e su più canali: sui social media, nelle affissioni, nei materiali scolastici, nelle brochure istituzionali. Con Ghino Asparghino, ogni elemento – dal post su Instagram al libretto del programma – ha un linguaggio unificato, facilmente riconoscibile e coerente con i valori della sagra. Ma è anche uno storyteller incorporato, in quanto racconta storie: dei contadini, dei cuochi, degli asparagi, della comunità.

Soprattutto, ha una doppia natura: è un personaggio fisico, ma anche un’interfaccia digitale. Grazie al sistema AI che gli dà voce e pensiero, Ghino Asparghino può garantire una comunicazione continua, contestualizzata e pertinente.

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