Tra febbraio ed aprile scorso due persone sono morte in lavori agricoli nel Materano: il 7 febbraio a Garaguso un agricoltore di 48 anni schiacciato dal trattore che stava guidando; l’8 aprile a Borgo La Martella un operaio di 40 anni, di nazionalità indiana, mentre era al lavoro in un’azienda agricola rimasto schiacciato in una macchina rotoimballatrice. Per Cia-Agricoltori Italiani Potenza-Matera la scelta dei sindacati confederali di dedicare il Primo Maggio al tema della sicurezza trova piena condivisione del mondo agricolo.
Nel 2024 gli incidenti sul lavoro nei campi sono diminuiti dell’1,8% rispetto al 2023. Un dato positivo rispetto a quello generale (-0,7%) e peggiore solo del comparto industria e servizi che ha fatto registrare una diminuzione degli infortuni del 2%. In Basilicata sono state 695 le denunce di infortuni nel 2024 (dati Inail) e un migliaio le denunce di malattie professionali nel lavoro agricolo. Ma nel settore primario restano ancora troppi gli eventi mortali (circa 150 nel 2024 secondo le stime preliminari dell’Inail, in aumento del 10% rispetto ai dodici mesi precedenti), soprattutto quelli dovuti al ribaltamento di mezzi agricoli, ben 120. E a conferma del fatto che nelle campagne italiane si muore troppo c’è il confronto con gli infortuni mortali totali, aumentati nel 2024 del 4,7% (da 1.029 a 1.077) quindi meno della metà rispetto all’agricoltura. Purtroppo il ribaltamento del trattore continua a rappresentare la principale causa di infortunio mortale sul lavoro nelle aziende agricole lucane (72% dei casi). E tra gli agricoltori a morire nell’80% dei casi sono persone over 65 anni e pensionati che nonostante l’età non vogliono far mancare il proprio contributo di attività nell’azienda di famiglia.
Una situazione -sottolinea Cia Potenza-Matera- che ha due cause principali: la collocazione delle aziende in aree impervie, con difficoltà oggettive nelle attività, e un parco di automezzi agricoli che secondo le statistiche risulta vecchio e obsoleto. Cia sollecita il Dipartimento Politiche Agricole della Regione a promuovere una campagna di prevenzione contestuale all’attività di formazione e di aggiornamento per la guida dei trattori.
L’agricoltura -continua la nota- non necessita di grandi e sofisticati sistemi di prevenzione e controllo della sicurezza, ma piuttosto di buone pratiche, di giuste precauzioni tecniche e di una razionale organizzazione del lavoro, elementi di forte incidenza sull’abbattimento dei rischi. Inoltre è necessario investire, in via prioritaria, sulla formazione e l’informazione dei datori di lavoro e dei lavoratori. Per questo, Cia propone un provvedimento per la rottamazione dei vecchi automezzi agricoli e di aiuti per l’acquisto di automezzi nuovi, per svecchiare un parco macchine complessivo nazionale da 1,5 milioni di trattori con un’età media di 25 anni che si rinnova a un tasso di 20mila unità all’anno.
Per la Cia, la sicurezza non può essere vissuta come un obbligo burocratico, ma come un investimento culturale, che tutela la vita delle persone e il futuro dell’azienda. Il nostro impegno con il Programma di azioni “Agricoltura Sicura” è quello di portare queste tematiche direttamente nei territori, coinvolgendo gli agricoltori e offrendo loro strumenti concreti per migliorare la prevenzione.
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