Martedì 29 aprile si è riunita la Commissione Consiliare Speciale per le riforme istituzionali. In apertura di seduta sono state fornite alcune comunicazioni organizzative: grazie a un recente incontro con la Reggenza, è stato stabilito che ogni Commissione occuperà regolarmente un giorno della settimana per le proprie riunioni, e quella per le riforme istituzionali si riunirà il martedì.
La discussione è poi entrata nel merito della bozza di regolamento interno della Commissione, a partire dall’articolo 2, dedicato alla presidenza. Il tema centrale è stato come gestire le convocazioni e la conduzione dei lavori in caso di impedimento temporaneo di uno dei due presidenti. Alcuni commissari hanno proposto di introdurre due vice-presidenti, uno di maggioranza e uno di opposizione, per garantire una sostituzione equilibrata. Tuttavia, dopo un ampio confronto, si è convenuto che tale soluzione sarebbe incompatibile con la normativa istitutiva della Commissione.
Alla fine dei lavori, si è arrivati a una formulazione condivisa dell’articolo 2: i due co-presidenti dovranno convocare le sedute e dirigere i lavori collegialmente. In caso di assenza temporanea di uno di loro, l’altro potrà convocare e presiedere la riunione, ma solo previa comunicazione e consenso scritto del collega. È stata inoltre prevista la possibilità di delegare la rappresentanza esterna della Commissione, quando necessario. La discussione ha evidenziato l’importanza di mantenere il principio di collegialità nella gestione della Commissione, evitando dinamiche di scontro politico e privilegiando la condivisione delle decisioni.
Si è discusso e raggiunto un accordo sulle modalità di convocazione della Commissione. È stato stabilito che, per modalità e termini, si applicheranno – dove compatibili – le stesse disposizioni previste per le commissioni consiliari permanenti. L’avviso di convocazione sarà inviato anche ai consiglieri non membri, che potranno assistere alle sedute senza diritto di intervento. È stata inoltre introdotta la possibilità che la Commissione venga convocata su richiesta di almeno un terzo dei componenti: in tal caso, la richiesta deve essere inoltrata ai Presidenti via posta elettronica, specificando gli argomenti da inserire all’ordine del giorno, e la seduta dovrà tenersi tra il quinto e il settimo giorno successivo alla ricezione della richiesta. Ampio il dibattito sulla pubblicità dei lavori della Commissione. Alcuni commissari, hanno sottolineato l’importanza di garantire la trasparenza verso la cittadinanza, pur ammettendo che in alcune circostanze – per esempio su questioni organizzative interne – potrebbe essere opportuno operare con maggiore riservatezza. D’altra parte, sono emerse anche posizioni a favore di una totale apertura dei lavori al pubblico, sottolineando come il dibattito su riforme istituzionali debba avvenire alla luce del sole, senza temere confronti o differenze di opinione. Alla fine, si è trovata una sintesi condivisa: le sedute della Commissione saranno pubbliche e la convocazione sarà resa nota sul sito del Consiglio Grande e Generale. La Commissione potrà decidere, di volta in volta, se trasmettere integralmente in diretta streaming l’intera seduta o solo alcune parti. Le registrazioni saranno poi pubblicate e indicizzate sulla piattaforma “Synedrio”. È stato verbalizzato che, in caso di discussioni su temi puramente organizzativi, potrà essere suggerito ai Commissari di intervenire “fuori microfono”.
Vengono quindi affrontati gli articoli relativi alla validità delle sedute e all’Ordine del giorno. Proseguendo con l’analisi della bozza di regolamento interno, la Commissione ha affrontato anche l’articolo 7, dedicato alle modalità di discussione. Il dibattito si è sviluppato a partire da un principio condiviso: questa Commissione non deve assumere un’impostazione rigida, ma favorire il confronto aperto, costruttivo e il più possibile dialogico.
Alla luce del confronto, si è raggiunta una formulazione condivisa dell’articolo, che definisce un impianto flessibile ma ordinato per il dibattito: i lavori saranno introdotti dalla Presidenza, ogni membro potrà intervenire con un primo intervento di massimo otto minuti, eventualmente prolungabile a discrezione dei presidenti. Gli stessi potranno riassegnare la parola, sempre con l’intento di favorire il dialogo e la qualità del confronto. La Commissione, nel corso delle discussioni, potrà anche adottare risoluzioni e linee di indirizzo utili a orientare l’attività futura. Per quanto non espressamente previsto, si farà riferimento alle regole in vigore per le Commissioni Consiliari Permanenti. La discussione si è quindi spostata sull’articolo 8, dedicato alla validità delle deliberazioni della Commissione.
Askanews
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