Diana Bracco guida un Gruppo leader globale nella diagnostica per immagini con un fatturato che si aggira sui 2 miliardi di euro, ma molti a Milano la considerano “la Signora dell’Expo”. Il Governo italiano, in effetti, nel 2015 la scelse come Presidente di Expo spa e Commissario Generale per il Padiglione Italia: “l’impresa più difficile della mia vita”, ricorda lei stessa a dieci anni esatti dal primo maggio 2015 quando iniziò l’avventura che ha segnato in positivo la storia di Milano. “Tutti la consideravano una mission impossible, ma alla fine – grazie a un vero lavoro di squadra tra istituzioni nazionali, regionali e locali, da un lato, e imprese, terzo settore e società civile, dall’altro – l’Expo 2015 si rivelò uno straordinario successo per l’Italia intera, che riuscì a stupire il mondo”.
“Ho ancora nel cuore le moltitudini di visitatori di ogni età e i grandi leader del mondo incantati davanti a Padiglione Italia col suo magico Albero della Vita, vera icona dell’Expo. Con l’Expo l’Italia ha raggiunto obiettivi importanti: un grande rilancio d’immagine del Paese, una condivisione planetaria di temi cruciali, e tantissime opportunità offerte alle imprese e ai giovani, senza dimenticare l’enorme contributo che questo evento diede al turismo, all’export e all’economia in generale. Come scrisse il New York Times, Milano nel 2015 divenne davvero il place to be”.
A dieci anni esatti dall’Esposizione Universale di Milano, Diana Bracco dice di essere anche molto orgogliosa del fatto che nell’ex area Expo è nato un grande hub della conoscenza, con lo Human Technopole, tanti Centri di ricerca privati, grandi multinazionali e start-up, una struttura Ospedaliera di eccellenza come il Galeazzi, e tra non molto le facoltà scientifiche e lo studentato dell’Università Statale. “Il distretto dell’innovazione MIND sta diventando una vera culla di futuro e di sviluppo economico, un luogo dove creare e condividere conoscenze. Ciò che avevamo ipotizzato già in fase di candidatura sta accadendo, e questo per me è un sogno che si avvera”.
“Le Expo sono un importante momento di scambio e di confronto fra popoli”, aggiunge “ecco perché anche per l’Expo di Osaka, che è stata inaugurata il 13 aprile scorso, abbiamo deciso come Gruppo Bracco di essere presenti con tante iniziative”.
Il cuore della partecipazione della multinazionale farmaceutica è il ritratto del giovane Itō Mancho, capo della prima missione diplomatica giapponese inviata in Europa, dipinto da Domenico Tintoretto nel 1585. Un’opera, che riveste un’importanza artistica e soprattutto simbolica per le relazioni tra Italia e Giappone, che per i prossimi sei mesi farà da guida per i visitatori di Padiglione Italia. “Siamo orgogliosi di aver portato la diplomazia dei samurai all’Expo di Osaka, creando un ponte ideale tra le nostre culture”, conclude la Presidente e CEO di Bracco, gruppo che è presente nel Paese del Sol Levante dal 1990, prima con una joint-venture e ora con la propria consociata Bracco Japan.
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