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Ex Camera di Commercio, Ulivelli: “Serve un progetto per i giovani”. Il sindaco: “È una proprietà privata”


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Scambio di vedute a distanza tra Gianni Ulivelli di Italia Viva e il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli. Tema il palazzo dell’ex Camera di Commercio di Arezzo che si trova in via Giotto e che è in fase di stallo nel suo processo di cambiamento con la nuova destinazione d’uso abitativa. 

Il progetto di Ulivelli

“L’edificio della ex sede della Camera di Commercio di Arezzo, in via Giotto, rappresenta l’emblema dell’immobilismo che ha colpito la città negli ultimi dieci anni. Arezzo è una città ferma, e questo immobile, acquistato anni fa da un privato poi fallito ne è il simbolo. Costruito negli anni 60 in pieno boom economico, oggi si trova sotto tutela della soprintendenza ai beni culturali per il valore architettonico, il che rende impossibile trasformarlo in abitazioni civili. Nel frattempo, Arezzo continua a collezionare uffici sfitti e spazi inutilizzati: una situazione che paralizza intere aree urbane e impedisce nuovi slanci. Le aste per l’immobile sono andate deserte e, a meno di un intervento deciso, lo resteranno ancora. È evidente che questo edificio può avere solo una destinazione con una finalità pubblica, utile alla comunità e soprattutto alle nuove generazioni. È in quest’ottica che proponiamo di trasformare l’ex Camera di Commercio in “Giotto Hub – spazio Giovani Arezzo”, un centro multifunzionale e dinamico dedicato ai giovani, alla cultura, all’innovazione e all’inclusione. Un progetto articolato in quattro aree fondamentali: Spazio creativo e Co-working – Postazioni flessibili, sale riunioni e laboratori attrezzati per videomaking, grafica digitale, podcast e musica. Un luogo accessibile dove giovani, studenti e startupper possano sviluppare idee, incontrarsi, creare sinergie e lavorare su progetti innovativi. Biblioteca Digitale e Centro Multimediale – Una biblioteca del futuro, con accesso a risorse digitali, banche dati, riviste scientifiche e archivi audiovisivi. Postazioni studio individuali e di gruppo, aree relax per l’apprendimento informale e uno spazio multimediale immersivo per esperienze interattive. Spazio Aggregativo e Sociale – Un caffè culturale autogestito da una cooperativa giovanile, auditorium per eventi, concerti, spazi espositivi per arte visiva giovanile. Un centro vivo e aperto, dove ogni settimana possano nascere nuove proposte culturali e occasioni di incontro. Laboratorio di innovazione Civica – Un luogo dove si progettano le città di domani: laboratori per la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’innovazione civica. Tirocini e percorsi fermativi in collaborazione con scuole e università, bandi per giovani idee, supporto alla progettazione partecipata e alla nascita di imprese sociali.

“Un progetto così articolato è già realtà in altre città italiane ed europee: a Modena, ad esempio, è stato realizzato un centro simile, interamente finanziato da fondi europei. Lo stesso è possibile anche ad Arezzo, se si ha la volontà e la visione per presentare progetti solidi e bn scritti. L’Europa premia idee ambiziose, ma serve il coraggio per crederci. Giotto Hub può ridare anima a un edificio storico, rilanciare un intero quartiere e offrire un vero spazio di crescita alle nuove generazioni, vicino alle scuole, al centro e ai luoghi della vita cittadina.Mi auguro che questa amministrazione, che ha ancora un anno di mandato, dia un segnale forte e concreto. Abbiamo una grande occasione per costruire qualcosa di bello e utile. Non sprechiamola.”

La risposta del sindaco di Arezzo

Il sindaco Ghinelli ha affidato alla sua pagina Facebook la risposta a Ulivelli: “Spiace leggere le considerazioni di Gianni Ulivelli (dove è stato fino ad oggi chi lo sa) che non si smentisce mai nel parlare a sproposito dell’edificio ex camera di commercio in via Giotto. Il fabbricato è di proprietà privata. Lasciando intatta la pregevole struttura in acciaio con rilevanti sbalzi rispetto al piano terra, il progetto è stato trasformato non in uffici ma in appartamenti di elevata qualità (non mi piace dire di lusso). L’amministrazione comunale presieduta da Beppe Fanfani prima, e poi quella che ho l’onore di guidare, ha condiviso il progetto e le scelte che la proprietà ha proposto circa la destinazione del resede interamente a parcheggi pertinenziali. Spiace anche che questa critica arrivi in un momento difficile per la proprietà, con la quale siamo solidali. Proprio vero che il cinismo in quel partito è di casa. Esempi non sono mancati, anche nel recente passato, a riguardo dei lavoratori e dei risparmiatori di Banca Etruria, una banca che è sopravvissuta a due guerre mondiali, ma non a Matteo Renzi. Invece di arrossire e tacere, ancora oggi c’è chi alza la testa e parla a vanvera … o tempora o mores.”

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