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Economia in Umbria: Perugia zoppica, Terni cresce. Emorragia di start up

Parla di «una crescita a macchia di leopardo», con la provincia di Terni che manifesta «dinamismo» e quella di Perugia che «resta indietro», il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, dopo l’analisi del centro studi delle Camere di commercio italiane “Guglielmo Tagliacarne” che fotografa lo stato di salute dell’economia umbra attraverso una serie di indicatori: dalle ore di cassa integrazioni alle assunzioni previste nel trimestre in corso fino all’export e ai prestiti alle imprese.

Tra le pieghe del focus emerge netta l’emorragia che, in tutta l’Umbria, si è registrata con le start up innovative: tra il marzo scorso e quello del 2024 a Perugia il crollo è del 29,4 per cento, mentre a Terni è più contenuto, attestandosi a -20,8 per cento, ma comunque molto più pesante della media italiana, che fa registrare una flessione del 6,1 per cento.

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A preoccupare in provincia di Perugia con una crescita importante delle ore di cassa integrazione che, in questo caso tra il 2023 e il 2024, sono aumentate del 50,3 per cento, mentre in provincia di Terni la crescita è molto più contenuta, fermandosi al 3,5 per cento.

In questo quadro, non brilla l’occupazione che, tra il 2023 e il 2024, in provincia di Perugia è cresciuta di ha fatto registrare una variazione di appena l’1,8 per cento, a fronte dell’1,9 nazionale. Analogamente le previsioni di assunzioni nel trimestre aprile-giugno 2025 certificato una stasi del mercato del lavoro in questo territorio, dove si stima una crescita sullo stesso trimestre del 2024 di appena lo 0,2 per cento a fronte di una previsione nazionale media dell’1,9 per cento.

Sul fronte occupazionale, invece, si riscontra quel «dinamismo» di Terni, emerso anche un po’ a sorpresa, come riconoscono dalla stessa Camera di Commercio dell’Umbria: l’occupazione tra il 2023 e il 2024 qui ha fatto registrare una variazione positiva del 7,7 per cento, mentre le entrate al lavoro tra aprile e giugno 2025 sono in crescita addirittura del 15,8 per cento sui dati dello stesso trimestre del 2024.

Terni fa meglio di Perugia anche sulle transazioni per l’acquisto di immobili destinati ad abitazione: nella provincia che dalla Conca si estende fino a Orvieto tra il 2023 e il 2024 la variazione è positiva per l’1,6 per cento, mentre da Spoleto a Città di Castello fino al Trasimeno il risultato è negativo per lo 0,1 per cento.

Ci sono però dei dati molto buoni anche in provincia di Perugia: il primo è quello dell’export che nel 2024 qui è cresciuto del 5,7 per cento contro lo 0,4 per cento nazionale, mentre l’altro riguarda il terzo settore e in particolare le iscrizioni al registro nazionale, che in provincia di Perugia tra il marzo 2025 e il marzo 2024 sono cresciute dell’11,7 per cento contro l’8,2 per cento nazionale. Entrambi gli indicatori sono positivi anche in provincia di Terni, con l’export che è cresciuto del 4,3 per cento, mentre il Terzo settore del 7,9 per cento.

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Tiene, infine, la liquidità. Tra il 2023 e il 2024 i depositi bancari sono cresciuti dell’1,9 per cento in provincia di Terni e dell’1,8 per cento in provincia di Perugia. Qui, però, la Camera di Commercio segnala una flessione importante dei prestiti alle imprese, che tra gennaio 2024 e gennaio 2025 sono diminuiti del 4,5 per cento, mentre inferiore è la riduzione in provincia di Terni, dove ci si ferma a -0,7 per cento.

«I dati Tagliacarne ci parlano con franchezza: l’Umbria – segnala Mencaroni – ha enormi potenzialità e forti squilibri interni. Il dinamismo di Terni va valorizzato e messo a sistema, ma non possiamo accettare che Perugia resti indietro su innovazione e credito. Serve una regia condivisa che unisca università, imprese, istituzioni e terzo settore. Come sistema camerale – dice – siamo sempre pronti a fare la nostra parte per accelerare l’accesso ai finanziamenti, sostenere le start-up e creare nuove occasioni di occupazione qualificata. L’Umbria deve investire su giovani, tecnologia e qualità. Non possiamo più permetterci una crescita a macchia di leopardo. La competitività si costruisce insieme, oppure non si costruisce affatto».

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