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Al via Bonus Donne 2025: 650 euro mensili per un massimo di 24 mesi. Come averlo


Con il Bonus Donne 2025, l’Italia fa un passo deciso verso il sostegno all’occupazione femminile, puntando a colmare le storiche diseguaglianze tra Nord e Sud. Il nuovo incentivo, recentemente approvato dalla Commissione europea, introduce un meccanismo a “doppio binario”: una strategia che differenzia le regole applicative tra le regioni del Centro-Nord e le otto regioni della Zona Economica Speciale (ZES) nel Mezzogiorno.

L’obiettivo è quello di rendere più accessibili le agevolazioni per le imprese che assumono donne in territori dove la disoccupazione femminile ha raggiunto livelli drammatici. In particolare, nel Mezzogiorno, le regole sono state alleggerite per agevolare l’entrata nel mondo del lavoro di donne con maggiore fragilità occupazionale. Il provvedimento, firmato dai Ministeri del Lavoro e dell’Economia, sarà attivo dal 1° settembre 2024 nel resto del Paese e dal 31 gennaio 2025 nelle regioni ZES.

Come funziona il Bonus Donne 2025

L’incentivo si concretizza in un esonero contributivo fino a 650 euro mensili per ogni donna assunta, per un massimo di 24 mesi. Possono beneficiarne tutte le aziende che effettuano assunzioni a tempo determinato o indeterminato, purché ci sia un reale incremento dell’organico rispetto alla media occupazionale dell’anno precedente. Il bonus è compatibile con la maxi-deduzione al 120% prevista dal Decreto Lavoro, ma non cumulabile con altri esoneri contributivi già attivi. Sono esclusi dal provvedimento i contratti di lavoro domestico e non sono previste soglie ISEE per l’accesso.

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Focus Sud: le regole speciali per le regioni ZES

Le otto regioni che rientrano nella Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Qui, le imprese potranno accedere al bonus con requisiti ridotti rispetto al resto d’Italia:

  • Basta una disoccupazione di 6 mesi, invece dei 24 mesi richiesti nel Centro-Nord
  • Il bonus è riservato alle residenti nelle regioni ZES
  • La decorrenza è fissata al 31 gennaio 2025, con validità fino al 31 dicembre 2025

Il valore massimo dell’incentivo resta identico: 650 euro al mese per due anni.

Perché un doppio binario? I numeri che giustificano la misura

I dati Eurostat parlano chiaro: l’Italia si colloca tra i fanalini di coda in Europa per tasso di occupazione femminile. Se la media nazionale è attorno al 60%, regioni come Sicilia (46,8%), Campania e Calabria scendono ancora più in basso. Proprio per questo, l’Italia ha ottenuto da Bruxelles il via libera a una misura calibrata sulle specificità sociali ed economiche del Sud.

Il caso Sicilia: intervento regionale aggiuntivo

Accanto al Bonus nazionale, la Regione Siciliana ha varato un piano autonomo da 58 milioni di euro dedicato all’inserimento lavorativo di donne fragili, in particolare disoccupate e vittime di violenza. Il progetto, denominato “Occupazione Donna”, prevede:

  • Percorsi di orientamento e formazione
  • Certificazioni professionali (linguistiche, informatiche, sicurezza)
  • Tirocini professionalizzanti
  • Supporto all’imprenditorialità femminile

L’iniziativa è rivolta a donne tra 18 e 56 anni, residenti in Sicilia da almeno sei mesi, iscritte ai Centri per l’Impiego regionali. Possono partecipare anche cittadine extra-comunitarie, purché in regola con il soggiorno. I fondi saranno gestiti da associazioni temporanee di imprese o di scopo, con l’obbligo di garantire risultati concreti in termini di occupazione.

Il Bonus Donne 2025 rappresenta una delle misure più concrete e strutturate degli ultimi anni per la parità di genere nel lavoro. La differenziazione territoriale consente di ridurre il divario tra Nord e Sud, offrendo un sostegno reale a chi fatica di più a trovare un impiego. Tra misure nazionali e progetti regionali come quello siciliano, il 2025 potrebbe segnare una svolta per migliaia di donne italiane in cerca di autonomia economica e dignità professionale.



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