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Con Draive, il Competence Center Made guida le Pmi verso l’AI. Dalla diagnosi digitale alla roadmap operativa


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L’alba di una nuova rivoluzione industriale è segnata dall’avvento pervasivo dell‘intelligenza artificiale, una forza dirompente che promette di rimodellare radicalmente il tessuto produttivo. Ma se da un lato le grandi aziende si lanciano con decisione verso l’implementazione di soluzioni avanzate, le piccole e medie imprese si trovano spesso a navigare nel mare magnum dell’intelligenza artificiale con incertezza e timori. «Per le pmi, la complessità della materia, la mancanza di competenze interne e la difficoltà nel definire una strategia chiara rappresentano ostacoli significativi per l’adozione efficace dell’AI», afferma Filippo Boschi, responsabile progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale del Made 4.0, il Competence Center del Politecnico di Milano presieduto da Marco Taisch. Ecco, quindi, che in questo scenario il competence center si pone come faro guida, offrendo alle aziende gli strumenti per orientarsi in questo cambiamento epocale. «Draive (Data Driven Roadmap for AI Vision and Excellence) è un servizio che eroghiamo alle aziende per riuscire a sviluppare un piano programmatico di attività e progettualità per far sì che l’AI possa portare valore all’azienda», dice Boschi. In buona sostanza, Draive è una bussola per orientare la trasformazione AI delle pmi e accelerare lo sviluppo di smart solutions.

Cinque gli orizzonti applicativi AI su cui il Made focalizza l’attenzione: 1- Ottimizzazione della produzione (pianificazione intelligente della supply chain, gestione automatizzata del magazzino, controllo di processo, più efficienza, riduzione dei costi e miglioramento della qualità); 2 – Creazione di nuovi modelli di business (i dati raccolti con logiche IoT abilitano il passaggio dalla vendita di prodotti all’offerta di servizi aprendo nuove opportunità di mercato e personalizzazione); 3 – Miglioramento della sostenibilità (l’analisi dei dati consente di ottimizzare i consumi energetici, ridurre le emissioni e promuovere pratiche di economia circolare); 4 – Aumento della competitività (l’adozione dell’AI permette alle aziende di essere più agili, reattive ai cambiamenti del mercato con capacità di offrire prodotti e servizi innovativi); 5 –Trasformazione della forza lavoro (automazione compiti ripetitivi e pericolosi, e potenziamento delle capacità degli operatori). «L’obiettivo di Draive è trasformare le sfide in opportunità, guidando le aziende verso un futuro più competitivo, efficiente e sostenibile grazie alle potenzialità dell’AI», dice Boschi

 

Intelligenza artificiale: l’interesse delle pmi è altissimo, ma solo il 28% delle aziende ha avviato progetti concreti. La criticità maggiore è data dalla mancanza di competenze interne. Il servizio Draive e il supporto del Made nello sviluppo di soluzioni di manutenzione predittiva, di pianificazione della domanda, di controllo qualità e digitalizzazione documentale

Filippo Boschi, responsabile progetti di innovazione e ricerca industriale del Made.

L’adozione dell’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando un elemento cruciale per le pmi italiane, che la considerano come una via innovativa per ottimizzare l’efficienza operativa e conquistare un vantaggio competitivo. Eppure, l’implementazione dell’AI presenta ancora numerose sfide. Secondo i dati 2024 dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, solo il 18% delle pmi ha avviato un progetto AI, contro il 61% delle grandi imprese. Tuttavia, si afferma in un’indagine promossa dal Made 4.0, l’interesse verso l’AI è in crescita. Come afferma Boschi, «il 36% delle pmi è interessato all’AI, ma non sa da dove iniziare». Che le pmi dimostrino curiosità e interesse è attestato anche da uno studio della fondazione Studi Consulenti dela Lavoro e Confapi, secondo cui il 47,6% delle pmi esprime curiosità e il 29,1% un elevato livello di interesse. Tuttavia, anche in questo casso si rileva come la mancanza di informazioni sulle applicazioni e i rischi, unita alla carenza di competenze tecniche, rappresentino un ostacolo significativo.

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Dalle analisi si rileva, infatti, che il 48,6% delle pmi non ha sviluppato iniziative di AI per mancanza di informazioni, e il 47,7% cita lo shortage di competenze tecniche come principale barriera. Ecco, quindi, l’impegno del competence center: da una parte l’offerta di formazione e servizi di Strategia come Draive, dall’altra il supporto per l’implementazione di use case specifici. Tra i più rilevanti: la manutenzione predittiva, che permette di prevedere i guasti delle macchine e intervenire preventivamente, migliorando l’efficienza operativa; la pianificazione della domanda, che consente di ottimizzare la produzione e il procurement grazie a previsioni più accurate; l’identificazione dei difetti tramite machine vision, per migliorare il controllo qualità; infine, la digitalizzazione documentale, che permette di creare repository di conoscenza aziendale interrogabili con linguaggio naturale.

Draive (Data Driven Roadmap for AI Vision and Excellence) è un servizio che il Made eroga alle aziende per riuscire a sviluppare un piano programmatico di attività e progettualità per far sì che l’AI possa portare valore all’azienda». In buona sostanza, Draive è una bussola per orientare la trasformazione AI delle pmi e accelerare lo sviluppo di smart solutions.

Draive come acceleratore della trasformazione AI delle pmi. L’obiettivo è superare le barriere all’adozione e cogliere appieno le opportunità offerte da questa tecnologia. La definizione della roadmap strategica per l’implementazione dell’AI

L’irrompere dell’intelligenza artificiale nel panorama industriale ha aperto scenari dirompenti. «Orientarsi in questo nuovo territorio può rappresentare una sfida complessa. Emerge la necessità di una guida strategica che accompagni le aziende nel dispiegare il potenziale dell’AI in modo concreto e mirato», dice Boschi. Ed è in questo contesto che, come già detto, si inserisce il nuovo servizio di consulenza. «Con Draive non proponiamo un semplice elenco di tecnologie da adottare, ma un vero e proprio piano d’azione che guida l’azienda passo dopo passo verso la realizzazione dei suoi obiettivi. Include una valutazione della maturità dell’azienda, l’identificazione delle priorità di intervento, la definizione delle risorse necessarie e la stima dei tempi e dei costi», spiega Boschi. Un elemento distintivo di Draive è l’attenzione all’ecosistema di partner tecnologici di Made.

Il Competence Center mette infatti a disposizione delle pmi una rete di fornitori specializzati in diverse aree dell’AI, facilitando l’incontro tra domanda e offerta, supportando l’azienda nella scelta delle soluzioni e dei partner più adatti alle sue esigenze. Draive, quindi, come acceleratore della trasformazione AI delle pmi, per consentire loro di superare le barriere all’adozione e di cogliere appieno le opportunità offerte da questa tecnologia. «In un contesto in cui l’AI si afferma sempre più come fattore competitivo, la capacità di implementare soluzioni di AI efficaci e mirate può fare la differenza tra il successo e l’obsolescenza. Con Draive ci impegniamo a fornire alle pmi gli strumenti e le competenze necessarie per affrontare questa sfida e costruire un’industria a prova di futuro. Il servizio si rivolge a tutte le pmi, indipendentemente dal settore di appartenenza o dal livello di maturità digitale, offrendo un approccio personalizzato e modulare che si adatta alle esigenze specifiche di ogni azienda», afferma Boschi.

Cinque gli orizzonti applicativi AI su cui il Made focalizza l’attenzione: 1- Ottimizzazione della produzione (pianificazione intelligente della supply chain, gestione automatizzata del magazzino, controllo di processo, più efficienza, riduzione dei costi e miglioramento della qualità); 2 – Creazione di nuovi modelli di business (i dati raccolti con logiche IoT abilitano il passaggio dalla vendita di prodotti all’offerta di servizi aprendo nuove opportunità di mercato e personalizzazione); 3 – Miglioramento della sostenibilità (l’analisi dei dati consente di ottimizzare i consumi energetici, ridurre le emissioni e promuovere pratiche di economia circolare); 4 – Aumento della competitività (l’adozione dell’AI permette alle aziende di essere più agili, reattive ai cambiamenti del mercato con capacità di offrire prodotti e servizi innovativi); 5 -Trasformazione della forza lavoro (automazione compiti ripetitivi e pericolosi, e potenziamento delle capacità degli operatori).

Draive, la bussola per le pmi nell’era dell’intelligenza artificiale. Analisi dello stato attuale dell’azienda con check-up approfondito per valutare la maturità digitale e la predisposizione all’adozione dell’AI

Un cobot Comau all’interno della fabbrica di Made Competence Center

Draive si articola, quindi, in un percorso metodologico strutturato in più fasi, pensato per adattarsi alle specificità di ogni realtà aziendale. Si parte da un’analisi approfondita dello status quo, che abbraccia cinque dimensioni fondamentali: la strategia di business, il livello di maturità di dati e tecnologie, la presenza di una strategia AI e di innovazione, l’adeguatezza della struttura organizzativa e delle competenze, e infine la consapevolezza delle implicazioni etiche e normative legate all’AI. Questa valutazione iniziale permette di delineare un quadro preciso dei punti di forza e delle aree di miglioramento dell’azienda rispetto all’adozione dell’AI. L’altra fase si concentra sull’analisi dei processi aziendali, con un focus particolare sulle operations industriali (ingegneria, qualità, produzione, logistica, manutenzione e supply chain). «Un approccio modulare, che consente di calibrare l’analisi sulle specifiche esigenze dell’azienda, identificando le aree in cui l’AI può generare il maggior valore aggiunto», afferma Boschi.

 

Con Draive si delineano i potenziali use case dell’AI ovvero le applicazioni concrete che possono risolvere criticità, ottimizzare attività e creare nuove opportunità di business

Il culmine del percorso che le aziende possono intraprendere con Draive è la definizione di una roadmap strategica, un piano d’azione che guida l’azienda passo dopo passo verso l’implementazione efficace dell’AI. «La roadmap non si limita a indicare le tecnologie da adottare, ma fornisce anche una stima degli sforzi necessari in termini di risorse interne ed esterne, una valutazione dell’impatto atteso e un’analisi delle competenze e delle figure professionali coinvolte. In questo modo, l’azienda acquisisce una visione chiara e completa del percorso da intraprendere, con tutti gli elementi necessari per prendere decisioni consapevoli e pianificare gli investimenti in modo oculato», dice Boschi. Il competence center si propone, quindi, come un vero e proprio partner per le pmi, offrendo non solo la consulenza strategica, ma anche il supporto nella fase di implementazione. «Mettiamo a disposizione un ecosistema di partner tecnologici specializzati, facilitando l’incontro tra domanda e offerta e accompagnando l’azienda nella scelta delle soluzioni e dei fornitori più adatti», sottolinea Boschi

Il culmine del percorso che le aziende possono intraprendere con Draive è la definizione di una roadmap strategica, un piano d’azione che guida l’azienda passo dopo passo verso l’implementazione efficace dell’AI. La roadmap non si limita a indicare le tecnologie da adottare, ma fornisce anche una stima degli sforzi necessari in termini di risorse interne ed esterne, una valutazione dell’impatto atteso e un’analisi delle competenze e delle figure professionali coinvolte.

Le quattro fasi in cui si articola il servizio Draive (Data Driven Roadmap for AI Vision and Excellence) del Made 4.0

  • Valutazione iniziale: Questa fase prevede una profonda analisi dei processi aziendali e del grado di maturità digitale dell’impresa. Viene valutato lo stato dell’arte interno in termini di tecnologie e competenze disponibili, nonché la qualità e la quantità dei dataset a disposizione, fondamentali per l’AI.
  • Identificazione e mappatura dei processi: Si procede con una mappatura precisa dei processi aziendali, valutando la loro importanza nell’ambito della competitività aziendale. Questo passaggio include un confronto con altre aziende di pari dimensioni e settore per identificare le aree su cui concentrare gli sforzi di miglioramento.
  • Identificazione degli use case: Viene determinata una short list di possibili casi d’uso dell’AI, indicando le modalità di realizzazione consigliate (make or buy) e tracciando la strada per realizzare un progetto circoscritto nello specifico use case. Questa fase è cruciale per focalizzare gli sforzi su progetti ad alto impatto e fattibilità.
  • Implementazione: Nell’ultima fase, Made 4.0 supporta l’azienda nell’implementazione degli use case selezionati. Questo include la condivisione delle evidenze emerse dal progetto con gli stakeholder aziendali e offre supporto continuo, con la possibilità di procedere autonomamente o con l’aiuto di risorse esterne



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