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In un convegno Confartigianato fa il punto sul tema della legalità e della sicurezza. Il direttore Aluffi. “Rieti città a rischio”


Confartigianato Imprese Rieti è stata protagonista del convegno “Legalità e sicurezza, fattori di crescita dei territori”, tenutosi a Terni il 28 aprile e organizzato dalle Confartigianato Imprese di Rieti, Terni e Viterbo, in collaborazione con Uni.Co. e con il patrocinio della Regione dell’Umbria.

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L’incontro sì è aperto con i saluti istituzionali di Mauro Franceschini (Confartigianato Imprese Terni), Gianmaria D’Angeli (Confartigianato Imprese Rieti, Michael Del Moro (Confartigianato Imprese Viterbo e presidente di Confartigianato Imprese Lazio), Antonietta Orlando (Prefetto di Terni), Francesco De Rebotti (Assessore Sviluppo Economico Regione Umbria), Francesco Maria Ferranti (Vicepresidente Provincia di Terni), Stefano Bandecchi (Sindaco di Terni), colonnello Antonio De Rosa (Comandante Provinciale Carabinieri di Terni) e Paolo Guiso (Vice questore vicario di Terni) e ha visto la partecipazione di esperti di primo piano del mondo economico, della sicurezza e della prevenzione dei reati. Tra i relatori Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha illustrato come la sicurezza rappresenti un asset strategico per le imprese in un contesto di incertezza economica mentre Lino Busà, Presidente SOS Impresa Lazio, ha approfondito il fenomeno del sovraindebitamento, dell’usura e dei reati economici in Umbria. Il Direttore di Confartigianato Imprese Rieti Maurizio Aluffi ha portato l’esperienza dei propri sportelli di ascolto.

Uno spazio è stato anche dedicato alla riforma del Fondo anti-usura con gli interventi di Silvio d’Amico (Dirigente MEF), Fausto Cardella (Presidente Fondazione Umbria per la prevenzione dell’Usura), Paolo Mariani (Direttore Generale Uni.Co. Soc. Coop.), Marco Tili (Direttore Gepafin Spa) e Luca Bonne (Presidente Abi Umbria), moderati da Bruno Panieri (Direttore Politiche Economiche Confartigianato Imprese).

Particolare attenzione anche alla legalità negli appalti pubblici, con i contributi di Consuelo del Balzo (Membro del Consiglio Direttivo Nazionale ANAC) e del colonnello Mauro Marzo (Comandante Provinciale Guardia di Finanza di Terni) e al tema del condizionamento economico da parte della criminalità organizzata, trattato da Matteo Pezzino (Presidente SOS Impresa Palermo).

Le conclusioni sono state affidate all’Onorevole Emanuele Prisco, Sottosegretario di Stato Ministero dell’Interno, mentre i lavori sono stati coordinati da Michele Medori, Segretario Confartigianato Imprese Terni.

Durante il convegno è stato presentato il report, “La sicurezza, un asset per le imprese in una congiuntura dominata dall’incertezza”, con un focus dettagliato sulle province di Rieti, Terni e Viterbo, dove il 40.4% dei delitti colpisce l’attività di impresa: si tratta principalmente di truffe e frodi informatiche.

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Certamente la crescita della digitalizzazione ha aumentato l’esposizione a reati informatici, basti pensare che nel 2024 Lazio e Umbria hanno toccato rispettivamente il 51,9% e il 50,4% per quanto riguarda le persone che hanno ordinato/comprato merci o servizi per uso privato su Internet, la media nazionale è intorno al 46,8%.

Grande attenzione anche al PNRR che sostiene la spesa degli investimenti nei Comuni delle tre province: ben 247 milioni di euro spesi nel 2024, un +44,0% vs il +17,1% di media in Italia.

Altro problema esposto nel report è quello relativo ai lavoratori irregolari, con grandi criticità per trasporti, istruzione e servizi ICT, irregolare l’11,8% delle unità di lavoro indipendente. La stima a livello territoriale sugli indipendenti irregolari nelle province di Rieti, Terni e Viterbo è di 10.700 unità. A Viterbo ce ne sono 5.300, è quindi 52esima nella graduatoria nazionale, 3.100 sono a Terni, è 87esima, 2.300 a Rieti, che è invece 95esima.

Nelle tre province prese in esame sono 8.001 le imprese artigiane nei settori più esposti all’abusivismo sono i comparti di edilizia, benessere e riparazioni di beni. Preoccupa anche l’esposizione alla contraffazione, nelle tre province ben 3 su 4 sono imprese artigiane. A livello numerico, si tratta di 713 imprese manifatturiere a rischio, sono imprese dei settori moda, cosmetica, prodotti elettronici, orologi, giochi, gioielleria e occhialeria.

Grande attenzione anche sui tempi della giustizia civile, in miglioramento in Italia, Terni e Viterbo, mentre persiste una elevata criticità a Rieti, dove la stima del tempo medio atteso di definizione dei procedimenti è di 533 giorni, mentre a Terni è di 361 e a Viterbo di 259.

Sorprendente invece come la provincia di Rieti, sia tra quelle a rischio usura. Infatti nel reatino l’ISP, vale a dire l’indice che misura la pericolosità delle presenze usurarie è al 10,76, questo parametro permette anche di fornire il Quoziente Rischio Usura, che per la nostra provincia è di 12,83. Vale a dire un rischio di usura alto, se si pensa che a Terni e a Viterbo è attorno al 5,13 e al 5,01.



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