Eureka! Venture insieme a Paolo Guida ha lanciato Eta Fund, il primo veicolo istituzionale italiano dedicato ai search fund.
I DETTAGLI
Paolo Guida, forte dei suoi 25 anni di esperienze internazionali in investimenti M&A, private equity, venture capital e strategy consulting, con un MBA Chicago, è stato uno dei primi investitori seriali in search fund in Italia sin dal 2017. Si è ora unito al team di Eureka! Venture in qualità di partner e key-man del fondo di investimento. Il team sarà poi supportato da un gruppo di prestigiosi ambassador – imprenditori, amministratori delegati e professionisti esperti nelle aree di interesse di ETA Fund e in tematiche legali, due diligence M&A, executive search e sviluppo business –che lavoreranno al fianco dei searcher e delle imprese acquisite.
I COMMENTI
Stefano Peroncini, amministratore delegato di Eureka! Venture sgr, ha spiegato: “Con ETA Fund abbiamo voluto dimostrare che anche l’Italia è in grado di promuovere fondi di investimento istituzionali e specializzati, gestiti da sgr italiane, in grado di raccogliere capitali da investitori privati, family office e anche investitori istituzionali attenti al ritorno sul territorio (quali la Fondazione CR di Lucca), adempiendo cosi al ruolo di anchor investor dei search fund italiani, per dare continuità alle nostre piccole e medie imprese con rinnovate energie imprenditoriali: finalmente una risposta istituzionale ad un problema strutturale della nostra economia”.
“In un contesto come quello italiano, i search fund rappresentano un modello di investimento innovativo che può svolgere un ruolo importante nel favorire il ricambio generazionale e la sostituzione di imprenditori alla guida di pmi con limiti di crescita con figure manageriali di alto livello, in grado di liberare il potenziale e favorire la scala delle imprese. Per accelerarne lo sviluppo, è fondamentale la nascita di un ecosistema che mette insieme fondi di investimento, programmi di formazione specifici e ricerche con dati aggiornati”, ha commentato Andrea Rangone, professore di Entrepreneurship and Digital Business Innovation al Politecnico di Milano.
I SEARCH FUND IN ITALIA
Il search fund è un veicolo di investimento che prevede 4 fasi, una prima in cui il promotore raccoglie da un gruppo di investitori un capitale iniziale, che in Italia, sulla base dei dati raccolti, dura mediamente 3 mesi. Una seconda di ricerca e acquisizione dell’azienda target, che è mediamente di 21 mesi nel nostro paese. Una terza di gestione e crescita, in cui il searcher diventa l’amministratore delegato e l’imprenditore di riferimento della società e, con il supporto degli investitori definisce il piano di crescita; in media dura 41 mesi (anche se per ora solo 11 search fund sono arrivati a questa fase). L’ultima fase è la exit, con l’uscita dall’investimento per il searcher e gli investitori (in Italia per ora solo 1).
Nati negli Stati Uniti alla fine degli anni ’80, oggi si contano oltre 1.000 search fund nel mondo, soprattutto in Nord America, dove hanno avuto un ruolo importante le Business School (come la Stanford Graduate School of Management), ma anche in alcuni paesi europei, tra cui in particolare la Spagna, grazie anche al ruolo chiave della IESE Business School.
Ieri sera a Milano si è svolta la prima conferenza annuale in Italia sul tema, organizzata dal Politecnico di Milano. Per l’occasione, è stato presentato il primo Osservatorio in Italia sui search fund, progetto di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Eureka! Venture sgr che annualmente monitorerà lo sviluppo di questo modello di investimento ancora poco conosciuto in Italia, ma perfettamente in grado di adattarsi al tessuto economico nazionale.
L’Osservatorio ha censito 29 search fund complessivamente nel nostro paese dal 2016 (anno della prima iniziativa) al 2024. A fine dello scorso anno se ne registrano 15 attivi, 10 acquisizioni concluse, 1 exit. Il 93% delle search concluse ha portato ad un’acquisizione e solo una ricerca è fallita. A investire nei search fund sono nel 49% dei casi investitori istituzionali, nel 18% family office, nel 33% individui, angel e holding personali. I settori coinvolti sono molti: labelling, faramceutico, tecnologie laser, food & beverage, gestione rifiuti, software, moda, education, facility management. Il capitale medio usato per la ricerca della target da acquisire è 558 mila euro, con una media di 17 investitori per fondo. I searcher italiani hanno un’età mediana di 34 anni, provengono prevalentemente dal general management (37%), dalla consulenza strategica (32%) o dall’investment banking e private equity (31%). Il 63% ha in tasca un MBA e il 50% di questi ha scoperto il modello proprio tramite l’MBA.
Per questa ragione, sempre ieri sera, la Graduate School of Management del Politecnico di Milano ha presentato i primi corsi in Italia per MBA ed Elective specializzati sui search fund.
Sempre in tema di search fund, ricordiamo che nel febbraio scorso ha chiuso la raccolta il search fund europeo per le pmi Lakeview Partners, avviato da Alex Shin e Nicoló Fanti Rizzi.
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