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le idee vincenti del bando per le startup di under 35


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Sono tre i progetti vincitori del bando per le startup giovanili promosso nell’ambito del progetto “Piacenza al quadrato” guidato dal Comune di Piacenza, cofinanziato dal bando “Giovani e impresa” di Anci e portato avanti, sul territorio, da una rete di partenariato che ha coinvolto la Provincia, numerose municipalità locali, associazioni di categoria e cooperative.

L’obiettivo era quello di sostenere la creazione di realtà imprenditoriali innovative e sostenibili under 35, promuovendo nel contempo opportunità di formazione e consolidamento di una cultura d’impresa consapevole e responsabile. Tutti i candidati, infatti (14 le domande presentate, per l’avviso pubblico che stanziava complessivamente 74.500 euro), hanno dovuto affiancare alla presentazione della propria idea il contatto con una delle realtà del territorio che hanno messo a disposizione le proprie competenze, servizi ed esperienza: Confindustria Piacenza e Assoservizi, Confapi, Legacoop, le cooperative Eureka e Arco, Open Lab, Coldiretti, Brainfarm, Libera Artigiani, Consorzio Sol.Co.

La presentazione dei progetti si è svolta il 6 maggio in municipio con l’assessore alle Politiche Giovanili Francesco Brianzi che ha ricordato come la rete di “Piacenza al Quadrato” sia stata una delle prime 20 in Italia a ottenere l’approvazione e il riconoscimento di Anci. Alla mattinata ha partecipato anche Andrea Mozzi, il cui progetto incentrato sulla sostenibilità ambientale e la riforestazione aveva ottenuto valutazioni lusinghiere, ma richiede ulteriori perfezionamenti operativi prima di tramutarsi in una vera e propria impresa.

Il primo progetto selezionato è Omen Tech, promosso da Nicola Rossetti, Pietro Berzolla e Matteo Gusmini. Questa impresa, attualmente in via di costituzione, si posiziona nei settori della Circular Economy, digitalizzazione, intelligenza artificiale e big data, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento nelle soluzioni IoT B2B. Omen Tech si propone di supportare i clienti, comprese le piccole e medie imprese locali, nella costruzione di ecosistemi di unità intelligenti connesse per permettere il controllo centralizzato di sistemi distribuiti e per estrarre valore dalla vasta mole di dati generati. L’offerta include lo sviluppo di dashboard interattive personalizzate e di algoritmi di Machine Learning basati sull’intelligenza artificiale. Questo approccio è volto a favorire la manutenzione predittiva, ottimizzare le attività aziendali, ridurre i costi operativi, aumentare la sicurezza sul lavoro e abbattere gli sprechi. Hanno già sviluppato un dispositivo chiave chiamato Iride. Questo è costruito con componenti standard ma è personalizzabilee può interagire con qualsiasi tipo di sensore per controllo passivo e gestione attiva.

Il secondo progetto è portato avanti da Colli Italiani Snc, un’impresa già costituita da Federico Martelli e Simone Aiosa. Nato inizialmente nel 2022 per la valorizzazione del territorio Colli Piacentini, il progetto ha visto un interesse crescente che ha portato alla fondazione della società. La loro attività si concentra su un portaleche attira oltre 15mila visitatori mensili e conta 18mila follower, raccontando il territorio attraverso cultura, storia ed enogastronomia. Il portale organizza le informazioni in modo semplice, coinvolge le realtà locali e supporta la vendita di prodotti ed esperienze. La mission è facilitare l’accesso alle risorse del territorio, mentre la vision è promuovere un turismo sostenibile, autentico e accessibile. Il loro progetto si fonda su tre principi chiave: informare, semplificare e accogliere4.

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Il terzo progetto selezionato è la Macelleria di Montagna, un’iniziativa promossa da Andrea Chiappelloni come impresa in via di costituzione. Questo progetto mira ad avviare un’attività essenziale in un comune di montagna classificato come “area interna”, dove la disponibilità di servizi sta diminuendo a causa dello spopolamento. La macelleria non solo fornirà un bene di prima necessità, ma intende anche porsi come lo step finale di una filiera locale. Sfruttando la presenza di stalle nelle vicinanze di Farini che utilizzano i pascoli abbandonati, il progetto si propone di offrire un prodotto “nato, allevato e macellato in Valnure”creando una rete tra gli imprenditori agricoli localiche, con il loro lavoro, contribuiscono al mantenimento economico e ambientale del territorio.



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