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Metalmeccanici Fiom Terni chiedono il rinnovo del contratto



Critiche alla crisi industriale e appello alla mobilitazione

Si è svolta martedì 8 maggio l’assemblea generale della Fiom-Cgil di Terni, occasione in cui è stato rilanciato con forza il tema del rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i metalmeccanici. Un’esigenza che, secondo i delegati intervenuti, rappresenta una risposta concreta all’indebolimento industriale che caratterizza il tessuto produttivo locale e nazionale.

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L’iniziativa ha visto la partecipazione di figure sindacali di primo piano come Loris Scarpa, responsabile nazionale siderurgia Fiom, e Claudio Cipolla, segretario generale Cgil Terni. Durante l’assemblea è stata presentata la relazione introduttiva di Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom-Cgil Terni, che ha delineato il quadro attuale dei rapporti sindacali e l’urgenza di un nuovo contratto per la categoria.

Secondo la Fiom, il contesto economico generale è segnato da un progressivo impoverimento del lavoro, come dimostrato anche dalle recenti dichiarazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla “questione salariale” in Italia. L’organizzazione ha sottolineato come esistano lavoratori che, pur essendo occupati, versano in condizioni di povertà. In questo scenario, la richiesta di rinnovare il Ccnl assume un valore strategico, non solo per i diritti salariali, ma per l’intero assetto industriale del Paese.

A livello locale, i rappresentanti della Fiom hanno ribadito che a Terni gli scioperi messi in campo nei mesi scorsi hanno avuto un’ampia partecipazione e sono riusciti a interrompere le attività produttive su scala provinciale. L’attuale stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto, attribuito al cambio delle direzioni di Federmeccanica e Unionmeccanica, non sembra destinato a fermare la mobilitazione dei lavoratori, determinati a rientrare nei tavoli di confronto.

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Il declino dell’apparato industriale umbro è stato al centro di molte delle riflessioni emerse nel corso del dibattito. I delegati hanno lamentato una situazione generalizzata di contrazione produttiva, che coinvolge quasi tutte le aziende del territorio, fatta eccezione per alcune realtà legate al settore militare. In particolare, sono stati segnalati casi ricorrenti di cassa integrazione, chiusure aziendali e cali di mercato, con inevitabili effetti negativi sull’occupazione e sui redditi.

È stato citato in modo particolare il comparto dell’automotive e, nello specifico, la filiera del tubo, su cui Fiom-Cgil Terni sollecita da anni un intervento. In questo contesto, l’organizzazione auspica che il tavolo regionale dedicato al settore, avviato il 16 aprile scorso, possa assumere un ruolo centrale nel definire misure di rilancio efficaci.

Sul fronte delle grandi aziende, attenzione è stata posta sulla situazione di Acciai Speciali Terni. Secondo la Fiom, è necessario che la proprietà apra un confronto reale sul nuovo piano industriale, le cui recenti modifiche — in termini di tempistiche, assetti impiantistici e dimensionamento — richiedono una verifica accurata dell’impatto sull’occupazione diretta, sull’indotto e sul lavoro somministrato. L’obiettivo è comprendere se gli investimenti previsti siano realmente coerenti con un progetto di sviluppo duraturo per il sito e il territorio circostante.

Nel corso dell’assemblea è stato affrontato anche il tema dell’attuale contesto geopolitico, che secondo gli intervenuti incide in maniera significativa sull’equilibrio socioeconomico. Oltre al perdurare del conflitto in Ucraina e alla situazione umanitaria in Palestina, è stata espressa preoccupazione per la possibilità di un’escalation tra India e Pakistan. L’instabilità globale, aggravata anche dalle politiche protezionistiche del nuovo presidente degli Stati Uniti, potrebbe influenzare direttamente l’andamento dei mercati e la competitività delle imprese italiane.

In parallelo all’attività sindacale, la Fiom-Cgil Terni ha annunciato il proprio impegno nella campagna referendaria dell’8 e 9 giugno 2025, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione al voto per cinque quesiti su temi centrali del lavoro e della cittadinanza. Il sindacato prevede lo svolgimento di oltre cinquanta assemblee in ambito territoriale e aziendale, in particolare presso il sito di Ast, per sensibilizzare lavoratori e cittadini.

La Fiom ha espresso forti critiche verso le forze di governo che, pur rappresentando una minoranza dell’elettorato, avrebbero invitato l’opinione pubblica a disertare le urne, contribuendo a un crescente clima di sfiducia. Secondo il sindacato, il voto referendario rappresenta un’occasione per rilanciare la partecipazione democratica e per ottenere avanzamenti concreti in materia di tutela contro i licenziamenti, contrasto alla precarietà, sicurezza sui luoghi di lavoro e integrazione dei nuovi cittadini.

In conclusione, la Fiom-Cgil Terni rinnova l’appello all’unità sindacale e alla mobilitazione dei lavoratori, individuando nel rinnovo del contratto e nella ripresa degli investimenti industriali gli strumenti fondamentali per contrastare il declino e rilanciare l’occupazione.

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