“Sono trascorsi più di quattro anni dalla terribile gelata del 2021, a seguito della quale venne decretato lo stato di calamità, che prevede l’erogazione di aiuti alle aziende ai sensi del D.Lvo 102/2004, al fine di favorire la ripresa dell’attività produttiva. Tra questi è prevista una riduzione dei contributi calcolata sulla manodopera occupata nei dodici mesi successivi al verificarsi dell’evento calamitoso, pari al 17% per danni dal 30 al 70% della produzione lorda vendibile aziendale, oppure pari al 50% se il danno è superiore al 70% della PLV. Manca ormai poco al 16 giugno, termine ultimo per il pagamento dei contributi della manodopera occupata nel corso del IV trimestre 2024, ed ancora non è dato a sapersi se le aziende danneggiate da quell’evento atmosferico potranno fruire degli sgravi contributivi.
È il direttore di Confagricoltura Ferrara Paolo Cavalcoli a ricordarlo, il quale prosegue: “Il silenzio da parte dell’Inps è assordante ed inaccettabile. A tutt’oggi l’Istituto non ha ancora provveduto ad elaborare i conteggi necessari per consentire alle aziende di poter fruire di tale agevolazione. Non solo, non ha mai neppure comunicato la motivazione di questo incredibile ritardo, che sta privando le aziende di un aiuto che spetta loro per legge. Auspichiamo che a breve l’Inps metta le aziende colpite nelle condizioni di poter fruire degli sgravi, tenendo fede a quanto, seppur informalmente, preannunciato un paio di mesi fa da funzionari della sede nazionale, tenuto altresì conto che anche le aziende colpite dalla siccità del 2022 debbono fruire di analoghi aiuti, essendo stato decretato lo stato di calamità anche per tale avversità e conseguentemente sancito il diritto, per le aziende che hanno subito danni ingenti, di fruire degli aiuti previsti dal D.Lvo 102/2004. L’Inps pretende dalle aziende il rigoroso rispetto dei termini delle scadenze per il pagamento dei contributi per lavoro subordinato ed autonomo, applicando pesanti provvedimenti nei confronti di chi non vi ottempera; come può l’Inps permettersi un ritardo così prolungato – si domanda il Direttore di Confagricoltura Ferrara in conclusione – a discapito di aziende che al contrario, come previsto dalla legge, essendo state colpite da terribili avversità, necessiterebbero di sostegni tempestivi?”.
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