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Bando da 135 milioni per il settore turistico siciliano, come funziona


L’assessore Amata: “Priorità alle aree interne, alle isole minori e alle zone con marginalità ricettiva, attraverso incentivi concreti per chi investe in questi territori”.

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È stato presentato l’8 maggio, al parco botanico Radicepura di Giarre, il nuovo bando da 135 milioni di euro destinato al settore turistico siciliano. Cofinanziata attraverso i Fondi FSC 2021-2027, l’iniziativa mira a incentivare investimenti produttivi per migliorare l’offerta ricettiva, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale, alla qualità e all’innovazione digitale.

L’evento, organizzato da Confindustria Catania in collaborazione con l’Assessorato regionale al Turismo, ha visto la partecipazione dell’onorevole Salvo Tomarchio, segretario della Commissione Attività produttive dell’Ars, del sindaco di Giarre Leo Cantarella, del vicepresidente vicario di Confindustria Catania Franz Di Bella, del vicepresidente della Sezione Turismo, Cultura ed Eventi, Mario Indovina, dell’assessore regionale al Turismo Elvira Amata e di Bernardo Campo, capo della Segreteria tecnica dell’Assessorato.

Il bando da 135 milioni per il settore turistico siciliano

“Non parliamo di semplici contributi – ha spiegato in apertura dei lavori Salvo Tomarchio – ma di risorse strategiche che entreranno nell’economia reale della regione, generando un effetto moltiplicatore. L’obiettivo è chiaro: trasformare ogni euro investito in nuova economia, nuove imprese e nuovi posti di lavoro. Questo bando si inserisce in una strategia più ampia che la Regione sta già attuando con misure come ‘Fare impresa‘, gli incentivi per le assunzioni e l’abbattimento degli interessi sui mutui. Questi interventi sono un segnale forte: non sprechi, non bonus una tantum, ma investimenti concreti per costruire un futuro di crescita sostenibile per la Sicilia”.

Per chi sono i fondi

Il bando per il turismo siciliano si rivolge a chi intende ampliare, ristrutturare o realizzare nuove strutture turistiche, o – in alternativa – recuperare immobili dismessi, con particolare attenzione agli edifici di valore storico-culturale. Progetti che mirano a destagionalizzare l’offerta o migliorare i servizi turistici potranno beneficiare di contributi significativi.

Due i regimi di accesso previsti al bando per il turismo. Il primo, “de minimis”, prevede contributi a fondo perduto da 50mila a 300mila euro fino all’80% dell’investimento per tutte le imprese. Il secondo, in “esenzione”, consente contributi fino a 3,5 milioni euro, con percentuali di copertura diversificate: fino al 60% per micro e piccole imprese, 50% per le medie e 40% per le grandi.

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Niente click day

Una delle novità più significative è l’eliminazione del click day. Il sistema di selezione sarà basato sul merito dei progetti e non sulla rapidità nell’invio delle domande. L’apertura della piattaforma è prevista dal 15 giugno al 15 settembre. Il decreto attuativo, atteso a breve, definirà le modalità di partecipazione.

Bando per il turismo siciliano, una “misura concreta”

“La dotazione di 135 milioni rappresenta un investimento significativo – ha sottolineato Franz Di Bella – ma siamo consapevoli che la forte domanda e le numerose istanze provenienti dalle imprese richiedono ulteriori sforzi. È per questo che invitiamo il Governo regionale a considerare ulteriori stanziamenti per ampliare la portata di questa misura strategica. Inoltre, ci uniamo alla richiesta di ridurre i tempi di pubblicazione e attuazione del bando. La rapidità con cui queste risorse potranno essere messe a disposizione delle imprese è un fattore critico per garantire l’efficacia e l’attrattività dell’iniziativa”.

“Si tratta di una misura concreta e strategica, attesa da anni – ha evidenziato Mario Indovina – che può rivoluzionare il volto dell’ospitalità in Sicilia. I dati ci dicono che siamo sulla strada giusta: +11% di turisti stranieri nel 2024, +22% di presenze nei mesi invernali. La domanda è forte e destagionalizzata. Ora serve una risposta con strutture moderne e accoglienti. Confindustria crede in questo strumento: è un segnale che la Regione vuole fare squadra con le imprese per far crescere il turismo non solo come economia, ma come leva culturale e sociale”.

L’assessore al Turismo, Elvira Amata, ha posto l’accento sul ruolo centrale del settore nell’economia regionale: “Il turismo è il cuore pulsante della nostra economia, una vera e propria industria che genera opportunità, lavoro e sviluppo. I dati straordinari del 2024, con oltre 22 milioni di presenze, confermano un trend in costante crescita anche nel 2025. La strategia che ho guidato si basa su due parole chiave: delocalizzazione e destagionalizzazione. Questo significa dare priorità alle aree interne, alle isole minori e alle zone con marginalità ricettiva, attraverso incentivi concreti per chi investe in questi territori. Grazie a queste misure, favoriamo il recupero del patrimonio edilizio esistente, aumentiamo la capacità ricettiva senza consumo di nuovo suolo e promuoviamo un turismo sostenibile che guarda al futuro”.

Bernardo Campo ha concluso sottolineando come “questa misura permetta di valorizzare l’enorme patrimonio architettonico siciliano, con una visione di turismo sostenibile e di qualità, in grado di posizionare la Sicilia tra le grandi destinazioni europee”.

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