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i progetti innovativi in Emilia-Romagna


L’Internet of Things (IoT) non è più solo un tema per ingegneri e aziende hi-tech. Nell’Emilia-Romagna è già una realtà concreta al servizio dei cittadini. Monitoraggio del traffico, risparmio idrico, prevenzione degli incendi, gestione smart dei parcheggi, riduzione dell’inquinamento acustico: sono solo alcune delle applicazioni già operative grazie all’adozione di sensori intelligenti da parte degli enti locali.

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A raccontarlo è il documento Progettualità IoT sul territorio regionale. Esperienze e prospettive, pubblicato nell’aprile 2025, frutto del lavoro della Comunità Tematica Internet of Things (COMTem) nell’ambito dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna. L’iniziativa ha coinvolto Comuni, Unioni e Province regionali, con l’obiettivo di mappare, valorizzare e condividere le esperienze IoT già avviate o in fase di sperimentazione sul territorio.

Perché l’IoT è una risorsa strategica per la PA

La tecnologia IoT, in particolare nella versione LoRaWAN (Low Power, Long Range Wide Area Network), si rivela particolarmente adatta alla pubblica amministrazione e alle smart city. I motivi sono molteplici:

  • Ridotto consumo energetico dei dispositivi, con sensori spesso autonomi e installabili anche in zone difficili da raggiungere;
  • Costi contenuti per l’implementazione e la manutenzione della rete;
  • Raccolta dati in tempo reale, utile per gestire le emergenze, pianificare interventi e orientare le politiche pubbliche;
  • Accessibilità e replicabilità: i progetti possono essere facilmente adattati e implementati da altri enti pubblici.

In un contesto in cui la digitalizzazione è sempre più un prerequisito per l’efficienza amministrativa, l’IoT rappresenta un alleato chiave per costruire una PA più intelligente, sostenibile e vicina ai cittadini.

I principali ambiti di applicazione dell’IoT nei servizi pubblici

1. Ambiente e qualità della vita urbana

  • Bologna ha installato stazioni fonometriche nelle aree della “movida” per monitorare l’inquinamento acustico e intervenire in caso di disturbi notturni.
  • Sasso Marconi utilizza sensori idrometrici per prevenire i rischi idrogeologici, attivando alert automatici in caso di superamento delle soglie di sicurezza.
  • Cervia ha adottato sensori ambientali avanzati per la prevenzione precoce degli incendi boschivi, integrando dati su temperatura, umidità, vento e pressione.

2. Mobilità sostenibile e gestione del traffico

  • A Casalecchio di Reno, sensori su piste ciclabili rilevano i passaggi di pedoni e ciclisti per analizzare i flussi e ottimizzare i servizi.
  • Il Comune di Parma monitora lo stato di occupazione dei parcheggi e delle rastrelliere del bike sharing con sensori in tempo reale.
  • L’Unione delle Terre d’Argine correla traffico e qualità dell’aria attraverso dispositivi in grado di misurare CO₂, PM10 e numero di veicoli, per valutare l’impatto delle modifiche urbanistiche (come la trasformazione di un semaforo in rotonda).

3. Gestione efficiente delle risorse idriche

  • L’Unione Pedemontana Parmense monitora i consumi idrici in scuole, biblioteche e uffici comunali, sensibilizzando studenti e personale contro gli sprechi.
  • A Rimini, i sensori rilevano i consumi di acqua irrigua e delle fontane, con l’obiettivo di valutare l’impatto ambientale delle riqualificazioni urbane.

4. Innovazione nei servizi pubblici essenziali

  • Nell’Unione Bassa Romagna, attuatori consentono il riavvio da remoto degli switch negli armadi stradali, con risparmi in termini di tempo e impatto ambientale.
  • L’Unione Bassa Reggiana ha avviato una sperimentazione IoT in appartamenti protetti, installando sensori per monitorare condizioni ambientali e movimenti, al fine di garantire maggiore sicurezza e benessere agli ospiti fragili.

Una rete di territori intelligenti che collaborano

Il progetto COMTem IoT, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e coordinato da Maurizio Malagoli (Unione Terre d’Argine), nasce con l’intento di favorire il confronto tra amministrazioni, condividendo buone pratiche e strumenti replicabili.

La dimensione collaborativa è uno degli elementi distintivi dell’approccio emiliano-romagnolo all’innovazione pubblica. Le Comunità Tematiche rappresentano veri e propri laboratori di co-progettazione, dove le esperienze locali diventano patrimonio comune.

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Il documento analizzato non è un punto di arrivo, ma un primo passo verso una mappatura estesa e partecipata dell’IoT pubblico regionale, con l’obiettivo di estendere queste progettualità ad altri contesti e ambiti di intervento.

L’IoT come motore per una PA digitale, ecologica e inclusiva

L’adozione di soluzioni IoT nel settore pubblico può avere impatti tangibili su:

  • Efficienza amministrativa, grazie a dati puntuali che guidano le decisioni;
  • Sostenibilità ambientale, con un uso intelligente delle risorse;
  • Qualità della vita urbana, migliorando sicurezza, mobilità e benessere;
  • Inclusione sociale, come nel caso degli appartamenti protetti o della prevenzione dei disservizi.

Il documento della COMTem dimostra che l’Internet of Things non è solo una tecnologia, ma una leva strategica per ripensare il modo in cui i territori funzionano. E lo fa mettendo al centro le persone, i dati e la collaborazione.



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