Dopo alcuni anni di crescita moderata, l’agricoltura bresciana si stabilizza: nel 2024 il valore della produzione è stato di 1.995 milioni di euro, in leggerissima diminuzione (meno 0,1 per cento) rispetto all’anno precedente. Un comparto solido, innovativo e che continua a “crederci” nonostante tutte le difficoltà. Dettagli che emergono da “Conoscere l’agricoltura”, il rapporto che contiene dati e informazioni dettagliate sull’agricoltura bresciana, realizzato da Confagricoltura Brescia in collaborazione con Nomisma, realtà leader a livello internazionale nelle ricerche di mercato.
Il volume è strutturato per schede e contiene indicazioni di natura trasversale (imprese, occupazione, credito, valore della produzione), di contesto (dinamica dei prezzi delle materie prime agricole, dei mezzi di produzione, costi di produzione) e, nell’ultima parte, specifiche per i comparti trainanti dell’agricoltura bresciana (ovvero latte, carni bovine, suine e avicole, seminativi e vino) e degli altri settori di riferimento (ovicaprini, cunicoli, ortofrutta, olio d’oliva, florovivaismo, bioenergie e agriturismo).
Se il valore della produzione è stabile, il numero delle imprese agricole attive nel Bresciano continua la sua lenta contrazione: nel 2024 c’erano 9.088 realtà, ovvero il 22 per cento del totale regionale, in diminuzione dell’1,7 per cento rispetto all’anno precedente (nel 2023 erano calate del 2,2 per cento), una flessione allineata con il resto della Lombardia, ma meno marcata rispetto al dato nazionale. La percentuale di imprese guidate da giovani imprenditori under 35 è in linea con i dati lombardi e nazionali, attestandosi al 7,7 per cento. Nel 2024 il settore a Brescia contava 16.712 lavoratori, il 45 per cento stranieri.
Da sempre, la produzione agricola bresciana è principalmente attribuibile al settore zootecnico, che da solo incide per l’86 per cento sul totale: la produzione di latte rappresenta il 44,4 per cento, seguita da carni e uova (41,4 per cento), vino (7 per cento) e altre produzioni vegetali. Entrando nel merito del principale comparto bresciano, i bovini da latte sono cresciuti dello 0,7 per cento (per 274 mila capi), sostenendo il trend positivo delle consegne di latte in provincia (17,3 milioni di quintali), con un incremento del 2,1 per cento. Una performance allineata col dato lombardo, ma superiore rispetto al nazionale. Il settore della carne bovina è aumentato del 10,8 per cento per numero di capi, così come l’avicolo è cresciuto per i capi da carne (più 8,2 per cento) e per le ovaiole (più 7,2 per cento), mentre i suini sono scesi dell’uno per cento e gli ovicaprini di quasi il due.
Il mais, proprio per la specializzazione zootecnica della provincia, resta la principale coltura erbacea del territorio bresciano, registrando un incremento del 2,9 per cento. Ma l’annata produttiva è stata sfavorevole, con un calo di produzione del 25 per cento sul mais da granella e sull’orzo e del 33 sul frumento. Dopo un 2023 segnato da alcune difficoltà, nel 2024 il settore vinicolo ha mostrato segni di ripresa, con una produzione in crescita dell’8,3 per cento e investimenti inalterati (il Lugana, che aveva subito significativi cali nel 2023, è aumentato del 77 per cento, mentre il Franciacorta si contrae del 23).
“L’edizione 2025 del Conoscere l’agricoltura si inserisce in un contesto molto complesso e in continua evoluzione sia a livello globale sia italiano – commenta il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli -, nel quale però il settore primario e Confagricoltura hanno saputo, ancora una volta, dimostrare capacità di sviluppo e visione strategica. Anche lo scorso anno è stato segnato da sfide pesanti: l’instabilità climatica e le guerre, l’aumento dei costi di produzione, la volatilità dei mercati e una normativa europea che continua a essere troppo stringente. Tutti fattori che hanno messo a dura prova le nostre imprese agricole. In questo scenario, la nostra organizzazione si è distinta per l’impegno costante, per l’innovazione introdotta e per la qualità dei servizi, che continuano a rappresentare un’eccellenza a livello regionale e nazionale. Dall’analisi dei dati emerge che, anche nel 2024, l’agricoltura bresciana è rimasta ai massimi livelli, stabile rispetto all’anno precedente. Noi di Confagricoltura continuiamo a credere in un’agricoltura capace di evolversi, di cogliere le opportunità offerte dalla transizione ecologica e digitale e di formare nuovi imprenditori preparati ad affrontare le tante sfide che abbiamo davanti”.
Conoscere l’agricoltura, quest’anno, si è arricchito di alcune autorevoli collaborazioni, che hanno apportato il loro contributo con dati, analisi e informazioni sulle loro attività: Ats di Brescia, Ats della Montagna, Università di Brescia e istituto Zooprofilattico.
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