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Reggio Emilia, al Tecnopolo arriva la casa delle start-up


Reggio Emilia Le start-up reggiane hanno una nuova casa. È stato ufficialmente inaugurato venerdì, presso il capannone 15 B del Tecnopolo alle ex Reggiane, l’incubatore-acceleratore dedicato in particolare alle piccole e medie imprese. Durante il taglio del nastro del nuovo spazio, costato circa un milione di euro e pensato per trasformare idee in imprese e accelerare l’innovazione sul territorio, è stato anche presentato il progetto Haip (Hardware Acceleration Incubation Program). Il programma è promosso da Tech-Up, Cna Innovazione, Impact Hub Reggio Emilia, StartupBootcamp, Mug (Magazzini Generali) ed Emilbanca.

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L’inaugurazione, con il taglio del nastro da parte del vicepresidente della Regione Vincenzo Colla, è stata seguita da un convegno e ha rappresentato anche l’occasione per dodici start-up — attualmente impegnate nel percorso di accompagnamento e tutoraggio — di presentare i propri progetti. Idee e soluzioni innovative in cerca di partner disposti a svilupparle e finanziarle. I campi di applicazione sono svariati: si va dall’intelligenza artificiale nei processi produttivi per le Pmi — come robotica, automazione e meccatronica — al controllo da remoto di motori elettrici, fino a servizi innovativi alla persona. Tra le proposte più originali: sistemi di raccolta delle deiezioni animali mediante congelamento, applicazioni basate su IA per fornire statistiche a sportivi amatoriali, strumenti per orientare la scelta del miele, e molto altro. Un campionario di soluzioni hardware e “phygital” — termine che indica la fusione tra mondo fisico e digitale. Durante il convegno — dove si è notata una marcata preferenza per l’inglese anche in contesti in cui non era strettamente necessario — si sono alternati diversi relatori. Fausto Mazzali, presidente della Fondazione REI (Reggio Emilia Innovazione), ha sottolineato l’importanza per le aziende di «un’innovazione aperta, per non perdere competitività», ricordando come «innovare richieda una cultura aziendale orientata alla ricerca, non esclusiva delle grandi imprese». Luca Torri, amministratore di Stu Reggiane, ha evidenziato come «i costi di ristrutturazione e realizzazione del nuovo capannone 15 siano stati di circa un milione di euro, la metà dei quali provenienti da fondi regionali». A fare il punto sui progetti regionali a sostegno delle start-up è stata Sara Monesi, esperta in ideazione, fundraising e realizzazione di programmi per imprese innovative. Monesi ha ricordato che «attualmente sono circa 800 le start-up attive nei programmi regionali, la metà delle quali operano nell’ambito della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale». Nel suo intervento conclusivo, il vicepresidente Vincenzo Colla ha espresso il proprio apprezzamento per il Tecnopolo reggiano, «che grazie anche alla presenza dell’università, ha acquisito una forte identità». Colla ha inoltre ribadito l’impegno della giunta regionale «a investire in teste, ovvero in ricerca e innovazione sia in ambito universitario che extra-universitario». Ha infine auspicato «un cambio di passo da parte dell’Unione Europea, da cui proviene la maggior parte dei fondi, per rafforzare la competitività sui mercati globali». l © RIPRODUZIONE RISERVATA



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