Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

Terre rare, soldi e sicurezza: il patto strategico Usa-Kiev


Partiamo dalla denominazione: «Accordo tra il governo dell’Ucraina e il governo degli Stati Uniti d’America sull’istituzione di un fondo di investimento per la ricostruzione tra Stati Uniti e Ucraina».

Contabilità

Buste paga

 

Non è esattamente l’evocazione di un trattato di amicizia e cooperazione che avrebbe delineato un rapporto ideale e paritetico tra Stati sovrani. Né d’altronde si poteva pretendere uno slancio morale di Donald Trump, probabilmente occupato a ragionare su un fondo anche con Israele per la famosa “riviera di Gaza”.

Eppure tra le ombre di un trattato che sembrava partorito in una logica di sfruttamento coloniale, alla fine emergono le luci di un’intesa che offre qualche speranza all’Ucraina. A cominciare dall’annuncio subito dopo la firma dell’accordo che Trump ha dato ordini per il suo primo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina per oltre cinquanta milioni di dollari.

Il bicchiere mezzo pieno

Le parole di soddisfazione espresse da Volodymyr Zelensky non sembrano dichiarazioni di facciata, perché il presidente ucraino – sin dall’incontro funesto allo Studio Ovale – ha combattuto strenuamente per un trattato equo: era consapevole che il punto non fosse soltanto il fatto che un accordo capestro avrebbe rischiato di non essere approvato dalla Verkhovna Rada, il parlamento ucraino (con la versione finale in mano, questo 8 maggio dopo un dibattito intenso l’aula ha approvato con 338 voti favorevoli su 400 l’istituzione del fondo di investimento Usa-Ucraina per la ricostruzione); il fatto è che in gioco avrebbe potuto esserci anche la sua stessa presidenza.

Ricordando l’incontro storico (e foriero forse anche di altri sviluppi) con il presidente statunitense in Vaticano, va tenuto in mente che Zelensky ha tenuto a fare due precisazioni.

La prima è che l’accordo è cambiato in modo significativo durante la fase di negoziazione, per cui «ora questo è un accordo veramente paritario», crea opportunità per importanti investimenti in Ucraina, e anche per la modernizzazione con nuovi modelli giuridico-economici per il paese.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

La seconda è che «non ci sono indebitamenti nell’accordo» per l’Ucraina e si sta creando «un fondo per la rinascita, che investirà in Ucraina e porterà denaro qui».

Modello “joint venture”

In chiave giuridica, si tratta di un accordo di cooperazione bilaterale in settori strategici dell’economia secondo un modello di “joint venture” pubblico-privato transnazionale, con funzione sia economica sia geopolitica.

Il fondo di investimento Ukraine Reconstruction Fund viene così definito con alcune garanzie chiave per l’Ucraina: non si stabiliscono debiti per gli aiuti già ricevuti; inoltre è prevista una governance congiunta paritaria con i futuri introiti per gli Usa contenuti al 50 per cento delle royalties sulle concessioni per l’estrazione di 57 minerali, petrolio e gas essenziali (inizialmente gli americani avrebbero preteso un 30 per cento residuale per l’Ucraina).

Gli Stati Uniti in particolare promuoveranno investimenti e trasferimenti di tecnologia, attraverso la Development Finance Corporation (DFC), che faciliterà l’attrazione di capitali e tecnologie da parte di investitori statunitensi, dell’Unione europea e di altri paesi alleati (il tutto con l’esenzione da tassazioni). Tra questi gli Stati Uniti contribuiranno al fondo anche per la nuova assistenza militare, ad esempio per i sistemi di difesa aerea per l’Ucraina.

Risorse naturali

Inoltre l’Ucraina mantiene la proprietà esclusiva di tutto il sottosuolo, delle acque territoriali e delle risorse naturali, e solo il governo di Kiev può determinare le condizioni e le sedi per lo sviluppo delle risorse.

Per i primi dieci anni i profitti e le entrate del fondo non saranno distribuiti, ma dovranno essere investiti solo in Ucraina in nuovi progetti o nella ricostruzione. Poi le condizioni saranno oggetto di revisione.

Beninteso: sono esclusi da ogni forma di partecipazione a rendite per la ricostruzione la Russia e i paesi che l’hanno sostenuta nella guerra; l’avviso è chiaro per la Cina di Xi Jinping, il quale – nonostante l’«amicizia senza limiti» con Putin – non si farebbe certo scrupoli di assicurarsi una quota anche delle terre rare dell’Ucraina.

Il nodo della sicurezza

Sui profili geopolitici dell’accordo, diversi analisti hanno sostenuto che l’intesa non prevede le garanzie di sicurezza da sempre invocate dall’Ucraina per tutelarsi da future aggressioni.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Il testo del trattato però offre una diversa chiave di lettura: già il preambolo traccia un quadro giuridico di impegni che si traducono in obblighi di diritto internazionale. Sono elementi chiave i primi “considerando” in cui si afferma che «il popolo americano desidera investire in un’Ucraina libera, sovrana e sicura» e che «gli Stati Uniti d’America e l’Ucraina si sono impegnati a una pace duratura in Ucraina e a un forte partenariato tra i loro popoli e Governi».

Inoltre si riconosce il «contributo che l’Ucraina ha dato al rafforzamento della pace e della sicurezza internazionali, abbandonando volontariamente il terzo arsenale nucleare più grande del mondo»: non è irrilevante il richiamo al Memorandum di Budapest del 1994 che imponeva alla Russia di salvaguardare l’integrità dell’Ucraina in cambio delle armi nucleari cedute.

Scenari di lungo termine

Centrale è poi l’Articolo III – sull’”oggetto dell’accordo” – in cui si dichiara l’intendimento di rafforzare il partenariato strategico per la ricostruzione dell’Ucraina «in risposta alle importanti distruzioni causate dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia», e di perseguire l’obiettivo di «un’Ucraina pacifica, sovrana e sostenibile».

Si delinea quindi la ripresa di un paese aggredito non solo con investimenti e trasformazioni strutturali, ma anche attraverso nuovi processi istituzionali «coerenti con i valori democratici, i principi di mercato e lo stato di diritto».

Il comma 4 tratteggia poi specificamente l’accordo come «l’espressione di un più ampio coordinamento strategico a lungo termine» e una «dimostrazione tangibile del sostegno da parte degli Stati Uniti per la sicurezza, la prosperità e la ricostruzione dell’Ucraina e della sua integrazione nel quadro economico globale».

Le garanzie per l’Ucraina dunque possono essere lette in questi principi affermati nell’intesa, anche se occorrerà ora attendere tappe successive, tenuto anche conto che secondo Politico insieme all’accordo sono stati sottoscritti due memorandum tecnici non resi pubblici.

Alto profilo

In sostanza, ci sono le premesse perché l’accordo sottoscritto a Washington il 30 aprile assuma i contorni di una intesa che va ben oltre gli interessi degli Usa all’accaparrarsi le terre rare degli ucraini, e bene ha fatto Zelensky a non mostrarsi remissivo sulle iniziali condizioni del negoziato proposto dagli americani.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

C’è inoltre un altro profilo strategico che va letto nella prospettiva della evoluzione della guerra: se in Ucraina accorreranno investitori americani per avviare le attività di estrazione e promuovere nuove imprese, è ragionevole ipotizzare che la Russia vedrà ora un forte ostacolo per i suoi propositi di conquista sul resto dell’Ucraina. Peraltro proprio il conteso Donbass e il Mar Nero sono interessati ad attività estrattive, per cui Putin sarà costretto a frenare il progetto espansionistico in quell’area visto il partenariato strategico di lungo periodo tra Stati Uniti e Ucraina. Sempre che il mutevole presidente Trump non cambi idea…

© Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Conto e carta

difficile da pignorare