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5 miliardi a protezione dell’export verso gli Usa


La Francia corre ai ripari per tutelare le sue imprese del vino e degli spirits da un possibile colpo durissimo: cinque miliardi di euro in garanzie pubbliche sono stati messi sul tavolo per proteggere l’export verso gli Stati Uniti, che rischia di finire nel mirino di nuovi dazi. La misura, approvata dalla Commissione europea, sarà attiva dall’8 maggio all’8 luglio e mira a coprire le aziende in un periodo in cui gli importatori americani potrebbero anticipare le scorte, ma anche annullare ordini o non pagare le forniture, in attesa di capire le mosse di Washington.

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Il provvedimento nasce da una richiesta formale avanzata dal governo francese all’Unione europea per offrire una rete di sicurezza, soprattutto alle piccole e medie imprese, in un momento di grande incertezza commerciale. A preoccupare è la possibilità che il presidente Donald Trump decida di attivare dazi del 20% sulle importazioni francesi, attualmente congelati ma comunque preceduti, da aprile, da un incremento già effettivo del 10%. Lo spettro di una guerra commerciale è tutt’altro che remoto, e Parigi ha deciso di giocare d’anticipo. Il meccanismo messo in campo è quello della riassicurazione tramite Cap Francexport, un sistema già attivato durante la pandemia e gestito da Bpifrance sotto l’egida del ministero dell’Economia. Questo per permettere agli imprenditori francesi di spedire comunque i propri prodotti negli Stati Uniti, anche in assenza di coperture assicurative private per i rischi commerciali e politici attualmente in gioco. Bruxelles ha dato il via libera al piano, sottolineando che la misura è conforme al regime degli aiuti di Stato.

Secondo i dati della Fevs (Fédération des exportateurs de vins et spiritueux), il mercato statunitense vale oggi 3,8 miliardi di euro per la Francia, con una crescita del 5% a valore nel 2024. Un peso specifico rilevante, visto che da solo rappresenta circa un quarto dell’intero export del comparto vini e spiriti. Perdere anche solo una fetta di questo mercato sarebbe un danno enorme, e lo sa bene anche la Commissione europea, che ha approvato in tempi rapidi il pacchetto di garanzie proposto da Parigi. Non solo: l’Ue ha già chiarito che questo approccio potrà essere replicato anche da altri Paesi membri, Italia inclusa: «La Commissione applicherà lo stesso approccio a tutti i futuri casi analoghi» ha dichiarato Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva dell’Ue per la Transizione ecologica. Una precisazione importante, che apre la strada a un sostegno più ampio per tutte le imprese europee coinvolte nell’export verso gli Usa, in questa fase di instabilità in cui l’Ue prepara le proprie contromisure, ma le compagnie assicurative restano prudenti e incerte sulla copertura dei rischi.

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Alberto Lupini

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