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I bonus assunzioni specchio di un sistema che non funziona


Agevolazioni sulle assunzioni per giovani e donne ancora non operativi, ma intanto il dibattito economico è focalizzato su altro

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Se i non addetti ai lavori avessero tempo (e modo) di entrare nel merito di alcune questioni tecniche penso che in alcuni casi si rischierebbe una protesta di piazza di proporzioni eclatanti (tipo Gilet Gialli in Francia o cose simili).

Ma le persone giustamente hanno delle priorità e non c’è sempre tempo, modo e, in alcuni casi, neanche voglia, di interessarsi più di tanto a determinate questioni.

Che però sono scandalose e lasciano senza parole chi le deve affrontare direttamente sulla propria pelle.

Si possono fare tanti esempi in questo momento.

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Prendiamone uno a caso…

La nuova tornata dei bonus assunzioni previsti in favore delle aziende e, indirettamente, in favore di alcune categorie particolari di giovani lavoratrici e lavoratori come gli under 35 e coloro che vivono in aree svantaggiate (non cito volutamente le donne come categoria da dover supportare per legge perché lì si dovrebbe aprire una discussione infinita sull’arretratezza di alcuni aspetti del nostro sistema legislativo).

I nuovi bonus sono stati introdotti dal “Decreto Coesione”, un decreto legge pubblicato nella gazzetta ufficiale lo scorso 7 maggio 2024! Avete letto bene, 2024! Cioé più di un anno fa…!

Peraltro il decreto era stato annunciato da diversi protagonisti delle nostre alte istituzioni, non senza eccessiva enfasi ed esagerazione, il 1° maggio 2024, proprio per dare un valore simbolico forte a questo provvedimento. Come se potesse essere operativo di lì a pochi giorni e con chissà quali effetti reali.

I bonus sostanzialmente andavano a premiare con una decontribuzione di 500 o 650 euro al mese per 24 mesi consecutivi le aziende che assumono giovani under 35, donne e residenti nella Zona Economica Speciale del Sud (ZES unica).

Per essere pienamente operativo questo decreto doveva, nell’ordine:

  • ricevere l’autorizzazione della commissione UE per l’utilizzo di fondi comunitari;
  • essere attuato mediante un decreto ministeriale;
  • essere reso realmente operativo con la circolare INPS contenente le istruzioni per fare domanda, con contestuale apertura della procedura online.

L’autorizzazione della Commissione Europea è arrivata lo scorso 31 gennaio 2025 (8 mesi dopo la pubblicazione del Decreto Legge).

Il Decreto interministeriale Economia Lavoro è stato pubblicato lo scorso 27 febbraio ma ritirato (per diverse cause tutte riconducibili a inefficienze burocratiche) due giorni dopo.

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Per altri due mesi Decreto Interministeriale è sparito, salvo poi riapparire, in doppia versione, uno per il bonus giovani, l’altro per il bonus donne, la scorsa settimana.

Quindi adesso queste agevolazioni sono operative? No, perché mancano ancora:

  • la circolare INPS;
  • la relativa procedura online, che verosimilmente saranno rese disponibili su maggio (salvo ulteriori ritardi).

Il risultato? Le aziende a maggio 2024 hanno preparato dei budget per il periodo 2025-2026 sapendo che il costo del lavoro fosse 100 – decontribuzione. Oggi quelle aziende si trovano nella condizione di: a) non aver fruito ancora di alcuna agevolazione, nonostante abbiano letto un po’ ovunque che quei bonus sono operativi dall’anno scorso b) di dover verosimilmente rifare parti del budget

Se poi proviamo a ragionare in termini di attrattività per il sistema Paese le cose si mettono davvero male, considerate infatti due casi molto diversi, entrambi fortemente danneggiati dalla questione:

  • tipica micro o piccola impresa italiana – in alcuni casi purtroppo con questo caos non procede con le assunzioni;
  • grande impresa, soprattutto estera – sostanzialmente non ha bisogno di questo tipo di incentivi per assumere, se le occorrono risorse assume comunque. Ma di un sistema così tende a non fidarsi e, alla lunga, potrebbe spostare altrove i propri investimenti.

La tabella sotto riassume un po’ tutta la questione, è talmente arzigogolata che un bravo professionista, seppur preparato, farebbe fatica a spiegarla all’imprenditore che deve fare delle scelte sulla base di questi meccanismi:




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