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La periferia del ring, la boxe per salvare i giovani dalla violenza


Alla periferia di Napoli una palestra per dare ai ragazzi a rischio delinquenza una prospettiva diversa attraverso il pugilato

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Alberto Gottardo e Francesca Sironi / CorriereTv

Si alza la saracinesca e i primi pugili iniziano ad arrivare. Stefano ha un incontro, Eugenio deve fare potenziamento prima di un match. Fuori dalla vetrina la città s’arrangia guardata a vista dal Vesuvio. Sant’Anastasia è un comune in zona rossa. Zona Rossa del vulcano: in caso di eruzione è perduta. Zona rossa della precarietà: la spesa sociale è minima, la fragilità sociale ed economica è ai massimi per l’area metropolitana di Napoli. I cittadini sono ai margini, senza aree verdi, centri o luoghi di aggregazione. Ma a Sant’Anastasia c’è anche chi prova a combattere il declino della periferia. È il consorzio di cooperative sociali Proodos, diventato punto di riferimento per l’inclusione nell’area vesuviana e in tutta la Campania. Una rete di supporto che abbraccia fragilità disparate, in modo innovativo, e con il supporto dei fondi europei: ci sono le partite del Sant’Anastasia Calcio, che tiene uniti ragazzi a rischio criminalità e ha sviluppato una sezione femminile, oltre a una squadra paralimpica; c’è il Centro Polifunzionale Grammelot, orientato al contrasto della povertà educativa; Gli Aquiloni, struttura dedicata alle persone con disabilità. Ci sono dei centri antiviolenza, il cohousing Frida Kahlo, il gruppo appartamento Alda Merini a Bacoli in un bene confiscato, c’è il progetto editoriale La Testata, i percorsi di servizio civile e la Boxe.

Dentro una palestra abbandonata Ciro Incarnato, ex campione di kickboxing, ha aperto nel 2020 Stasia Boxe, diventando tecnico federale e formatore specializzato in giovani e in progetti inclusivi. Stasia Boxe è stata fra le prime realtà ad aderire ai Voucher per lo sport, un’iniziativa della Regione Campania con fondi del Fondo sociale europeo 2021-2027, per la quale le famiglie a fasce di reddito medio-basso possono attivare agevolazioni da 400 euro per minore fra i 6 e i 15 anni, per permettergli di accedere gratuitamente ad allenamenti e squadre. Secondo l’ultima indagine dell’Istat sugli aspetti della vita quotidiana degli italiani, la Campania ha la percentuale più bassa a livello nazionale di ragazzi tra i 6 e i 17 anni che praticano sport in maniera continuativa o saltuaria. Migliorare l’accesso allo sport è fondamentale, non solo come promessa di salute, ma anche come strumento di coesione sociale vera e propria. «La boxe è sociale per antonomasia», commenta Incarnato, ricordando come la possibilità di gestire l’aggressività dentro il perimetro del ring, nella disciplina e nel rispetto dell’avversario, possa aiutare anche sul fronte di uno dei problemi che più preoccupa la presidente della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli: l’emergenza criminalità minorile. «I casi di giovani uccisi per futili motivi o per il semplice possesso di armi senza alcuna autorizzazione si moltiplicano», ha detto, ricordando l’età delle vittime. Tra giugno 2023 e giugno 2024, mostrano i dati della sezione Famiglia e Minori, sono stati decisi 150 processi per reati minorili, di cui 11 relativi a omicidi, tentati omicidi e riduzione in schiavitù. Il numero di reati gravi è quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente: 105 nel primo semestre del 2024 contro le 47 dello stesso periodo del 2023. Con uno stanziamento complessivo di 18 milioni di euro, di cui oltre 13 da risorse europee, fa parte del piano regionale della campania per l’inclusione sociale dei cittadini. Il Fondo Sociale Europeo Plus, del quale fa parte, è uno degli strumenti delle politiche di coesione europea. Nel 2026 Napoli sarà capitale europea dello Sport, scelta perché rappresenta un «lodevole esempio di promozione dello sport per tutti, come mezzo per migliorare la salute, promuovere l’integrazione sociale, facilitare l’istruzione e promuovere il rispetto». 

​“Rivincite” è una docu-serie realizzata con il sostegno finanziario dell’Unione Europea. Il suo contenuto è esclusiva responsabilità di Somewhere Studio e non riflette necessariamente le opinioni dell’Unione Europea. Somewhere Studio garantisce l’indipendenza, il rigore e la completa autonomia nella scelta e nel trattamento degli argomenti.

11 maggio 2025

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