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Tecnoform, tre manifestazioni d’interesse per rilevare l’azienda di Crespellano in crisi


di
Alessandra Testa

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Sono due multinazionali e la Vöhringer. Sperano i 137 dipendenti della fabbrica a rischio licenziamento

Ci sono già tre manifestazioni di interesse per rilevare la Tecnoform di Crespellano. Poco più di una settimana fa la famiglia Kerkok, proprietaria della storica impresa specializzata nella produzione di interni per camper, bungalow, imbarcazioni, case mobili e alberghi, aveva deciso di chiedere al Tribunale di Bologna il ricorso alla liquidazione giudiziale con esercizio provvisorio. Era la vigilia del primo maggio, giorno della festa dei lavoratori, e al posto della chiusura della fabbrica era atteso un aumento di capitale di 5,5 milioni di euro con cui i soci avrebbero dovuto provare a superare la crisi di liquidità causata dal perdurante calo degli ordinativi e dalle difficoltà riscontrate nel reperire finanziamenti da parte del sistema bancario.

La presenza di tre potenziali acquirenti fa ora sperare i 137 dipendenti della fabbrica, che ieri (venerdì 9 maggio) hanno consumato altre due ore di sciopero in occasione dell’assemblea pubblica organizzata nella sala polivalente del Comune di Anzola, dove vive più di un terzo del personale. All’incontro hanno partecipato, oltre alle rappresentanze sindacali di Fillea-Cgil e Filca-Cisl, diversi cittadini e i rappresentanti delle istituzioni: i sindaci di Anzola Paolo Iovino e di Valsamoggia Milena Zanna nonché il capo di gabinetto della Città metropolitana Stefano Mazzetti. Tutti i lavoratori presenti avevano addosso l’adesivo già simbolo della lotta: «Salviamo la Tecnoform».




















































Nonostante il rischio che gli stipendi di maggio non siano accreditati, gli addetti, da due anni con stipendi ridotti per l’applicazione degli ammortizzatori sociali, continuano responsabilmente a lavorare: l’obiettivo è smaltire gli ordini rimasti inevasi e tenere l’azienda, che proprio quest’anno ha celebrato i sessant’anni di vita, in attività. Se due delle tre manifestazioni di interesse restano top secret, perché aventi come soggetti protagonisti due multinazionali quotate in borsa, la terza è stata resa nota. A citarla, nero su bianco, è stata la stessa famiglia nella documentazione per la richiesta di liquidazione depositata in tribunale: si tratta della Vöhringer, azienda concorrente della Tecnoform che fattura quasi 200 milioni di euro e che, operando nel settore dei caravan e producendo anche pannelli laminati, potrebbe ampliare ulteriormente l’ambito di competenza dell’impresa di Crespellano.

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«La richiesta di liquidazione giudiziale con esercizio provvisorio è stata accolta ufficialmente ieri — informa il segretario generale della Fillea di Bologna Luca Simonazzi, che sta seguendo la vertenza con il collega della Filca regionale Roberto Casanova —. Adesso abbiamo l’urgente necessità che venga nominato un curatore, che tuteli la produzione e tutte le maestranze. Le istituzioni si sono già schierate dalla nostra parte: la Città metropolitana convocherà un tavolo di salvaguardia, a cui sarà invitata anche la Regione, non appena ci sarà un legale rappresentante dell’azienda e i sindaci chiedono con forza che l’impresa resti sul territorio. Nel frattempo, i 137 dipendenti restano uniti e continuano a fare la propria parte, recandosi ogni mattina in azienda a lavorare».

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